Presentato all'Università di Genova l'accordo con il primo incubatore italiano, a capitale interamente privato, per creare l'incontro tra l’offerta, rappresentata dalla ricerca, e la domanda, la richiesta di soluzioni dedicate al miglioramento della vita delle persone da parte delle aziende
Da oggi dare gambe alla ricerca sarà più semplice, grazie all’accordo firmato tra l’Università di Genova e Bio4Dreams, il primo incubatore italiano, a capitale interamente privato, dedicato a startup innovative nell’ambito delle Life Sciences.
La sinergia tra UniGe, gli IRCCS Policlinico Ospedale S. Martino e Istituto Gaslini, coi quali Bio4Dreams ha siglato un accordo di collaborazione e il contributo organizzativo dato dal Sindaco di Genova Marco Bucci e dal Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, hanno creato il contesto operativo utile per non disperdere i frutti della ricerca scientifica prodotta sul territorio ligure.
Lunedì 3 giugno, nell'aula della Meridiana dell'Università di Genova, la partnership è stata presentata da Paolo Comanducci, rettore dell’Università di Genova, Antonio Uccelli, direttore scientifico dell’IRCCS Policlinico Ospedale San Martino, Gianmario Sambuceti, presidente del Polo di Innovazione in Scienze della Vita accreditato presso la Regione Liguria, Paolo Petralia, direttore generale dell'Istituto Gaslini, Elisabetta Borello, co-founder di Bio4Dreams, presenti il sindaco di Genova Marco Bucci e il governatore Toti.
«Genova è sempre più capace di attrarre realtà imprenditoriali in tutti i settori. – è il commento del sindaco Bucci – . Siamo molto felici che anche Bio4Dreams abbia deciso di scommettere sulla nostra città. Questo incubatore, dedicato a startup innovative nelle Scienze della Vita, si sposa perfettamente con gli obiettivi che ci siamo dati per lo sviluppo di uno degli assi strategici su cui puntiamo per implementare lavoro e competenze: il settore dell’hi-tech, dell’innovazione tecnologica e dell’ingegneria biomedicale».
In Italia «Il trasferimento tecnologico italiano - spiega Elisabetta Borello, co-founder di Bio4Dreams - presenta due criticità: una generale carenza di rapporti con l'industria di settore e una difficoltà di reperire capitali pubblici e/o privati». E creare l’incontro tra l’offerta, rappresentata dalla ricerca, e la domanda, la richiesta di soluzioni dedicate al miglioramento della vita delle persone da parte delle aziende, è il compito – la mission – di Bio4Dreams: «La trasferibilità sul mercato delle idee sviluppate dai ricercatori - sottolinea Antonio Uccelli - allo scopo di curare le malattie e migliorare la qualità della vita dei cittadini richiede l’interazione con investitori in grado di comprendere la potenzialità dell’idea progettuale e facilitarne lo sviluppo imprenditoriale che garantiscano la più rapida e ampia ricaduta sui cittadini».
In quest’ultimo anno Bio4Dreams ha analizzato oltre 250 progetti imprenditoriali e, a oggi, ha nove startup, incubate nei propri spazi, in diverse città italiane: Milano, Trento, Trieste, Siena, Napoli e in Europa Ungheria, Polonia, Finlandia. Da oggi si aggiunge, e non è un caso, anche Genova: «L'Università di Genova si colloca tra i primissimi posti in Italia per numero di spin-off - ricorda il rettore Paolo Comanducci - e credo che l'interesse dell'incubatore dipenda proprio dalle capacità che abbiamo già dimostrato».
Tra la ricerca e il Pil del Paese, vi è un rapporto di tipo osmotico, ha spiegato il governatore della Liguria Giovanni Toti, e «l’avvio della collaborazione con una delle realtà più importanti a livello nazionale per la nascita e l’incubazione di iniziative imprenditoriali legate alle biotecnologie, e in generale a quelle che vengono definite Life Sciences, è una grande opportunità per la Liguria; d’altra parte, la nostra regione offre il terreno adatto a startup ad alto potenziale di innovazione tecnologica in questo e in altri campi. Abbiamo un tessuto di imprese che si avvale di professionalità che si formano in gran parte in Liguria, soprattutto a Genova ma non solo, in centri di ricerca di primaria importanza: negli ultimi anni si sono moltiplicati i progetti e le collaborazioni tra pubblico e privato e i nostri distretti tecnologici dialogano con eccellenze territoriali omologhe in Italia e in Europa».