«In riferimento agli articoli apparsa sulla stampa con cui si paragona il sistema dei servizi per i minori del Comune di Genova alle vicende occorse nei Comuni della Val d’Enza, considerato che si continuano ad indicare i nominativi degli operatori sociali del Comune di Genova, ritengo necessario presentare alcune puntualizzazioni...
«In riferimento agli articoli apparsa sulla stampa con cui si paragona il sistema dei servizi per i minori del Comune di Genova alle vicende occorse nei Comuni della Val d’Enza, considerato che si continuano ad indicare i nominativi degli operatori sociali del Comune di Genova, ritengo necessario presentare alcune puntualizzazioni.
Quando accaduto nella Val d’Enza è una vicenda allarmante che vede un indagine penale aperta per diverse fattispecie di reato nei confronti di amministratori, di esponenti della Onlus Hansel e Gretel e di operatori dei servizi sociali locali. Chi ha a cuore la protezione dei minori non può che rimanere turbato. È evidente che se io fossi stata o fossi a conoscenza di ipotesi di reato nel settore di attività di cui sono Assessore, non avrei avuto esitazione a denunciarlo all'Autorità Giudiziaria.
Sgomberiamo quindi il campo da interpretazioni fuorvianti sulla situazione genovese, considerato che io non ho mai rilasciato dichiarazioni a nessun organo di stampa e mi sono espressa solo nella sede istituzionale del Consiglio Comunale. Esprimo piena fiducia sull'operato della Direzione Politiche Sociali e degli operatori dei Servizi Sociali che in questi anni si sono dedicati con impegno ai temi del contrasto all'abuso e al maltrattamento, in collaborazione con la Asl e gli ospedali, con la Questura e in primo luogo con la Magistratura Minorile, e dell’affido familiare.
Ci sono protocolli che regolano la collaborazione tra tutti questi soggetti, uniti per la protezione dei minori nel pieno rispetto della legge.
Gli operatori che in questi anni hanno lavorato nei settori di cui si parla, lo hanno fatto sulla base delle indicazioni che hanno ricevuto dal contesto politico ed organizzativo di allora con professionalità ed impegno.
La scelta di sottoporre l’area che si occupa degli interventi nel settore minorile ad una riorganizzazione interna, è perché ritengo che il cambiamento di linee di indirizzo politico richieda anche il cambiamento delle persone – azione avviata da più di un anno – che possono portare una nuova visione sui temi oggetto di lavoro.
Ciò non autorizza ad associare, oggi, chi si è occupato di tali materie, con le indagini che la magistratura in un’altra Regione sta compiendo.
Con queste mie dichiarazioni, a tutela della Amministrazione Comunale e della reputazione degli operatori della mia Direzione e dei Servizi Sociali comunali, spero di aver contribuito a fare chiarezza e a evitare ingiustificate accuse o illazioni a mezzo stampa».