Presentata venerdì 15 novembre alla Camera di Commercio la nuova operatività della Camera Arbitrale del Caffè Italiana. Un terzo del caffè che arriva in Italia transita dal Porto di Genova. Balleari: un passo importante per la città
Amburgo, Londra e Genova. Sono solo tre in Europa, le città sede di una Camera arbitrale del caffè. Nella nostra città ha sede la Camera Arbitrale Italiana del Caffè (CAIC), organo competente a risolvere tutte le controversie, cui possono associarsi tutte le imprese operanti nel settore del caffè.
Venerdì 15 novembre, a Palazzo Tobia Pallavicino, sede della Camera di Commercio in via Garibaldi 4, è stata presentata la nuova operatività della Camera Arbitrale Italiana del Caffè. Per il Comune di Genova è intervenuto il vice sindaco Stefano Balleari che ha definito “importantissimo per la città il nuovo impulso che il board presieduto da Fabio Frontani ha voluto imprimere alla Camera”.
Quello tra Genova e il caffè è un legame antico e solido e da sempre le movimentazioni di caffè sono state una voce importante per il Porto della nostra città. Basti pensare che un terzo di tutto il caffè che arriva in Italia viene scaricato nel Porto di Genova, mentre il dato sale al 62% del totale, se si prende in esame il transito di caffè nell'intero Sistema Portuale del Mar Ligure di ponente, che comprende, oltre a quello genovese, i porti di Savona e Vado.
«Sono particolarmente felice di essere intervenuto a questa presentazione che segna un passo importante per la nostra città – ha detto il vice sindaco Stefano Balleari – che si inserisce pienamente nelle linee politiche di questa Amministrazione sulla centralità di Genova nel contesto europeo: la nostra città come vero gate d’ingresso delle merci, come i numeri testimoniano. Sono legami antichi quelli tra Genova e le città portuali storiche di Amburgo e Londra e questa Amministrazione esprime grande soddisfazione per aver voluto mantenere in vita questa importante Camera arbitrale».
«Sono molto orgoglioso di essere a capo di questo Direttivo – ha dichiarato il presidente Fabio Frontani, in carica da marzo 2019 – i cui componenti rappresentano tutte le principali categorie di operatori: la grande industria, la piccola torrefazione, i traders e gli importatori, gli operatori della logistica e gli agenti. In un paese dove la cultura e la commercializzazione del caffè sono sempre più importanti, il Consiglio lavorerà per rinnovare profondamente la Camera Arbitrale Italiana, con l’ambizioso obiettivo di farla diventare un punto di riferimento per tutti gli operatori del caffé italiani e non, in grado di offrire diversi nuovi e interessanti servizi».