Gruppi di auto-mutuo-aiuto virtuali ai tempi di Covid-19

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25/03/2020
immagine di computer e chat

Il Comune chiama all'appello facilitatori volontari per dar vita a una palestra emotiva gratuita e virtuale

Fabrizio Assandri

In tempi di “disorientamento e solitudine da Coronavirus” il Comune di Genova con l'Agenzia per la Famiglia invita i cittadini ad attivare gruppi di Auto-mutuo-aiuto virtuali. Lo scambio interattivo continuo tra “pari”, cioè tra chi vive o ha vissuto situazioni simili, non ha la pretesa di risolvere i problemi ma offre la possibilità di un confronto che può diventare occasione di crescita e maturazione per tutti. Ora questo scambio si sposta sulle piattaforme online, come WhatsApp, Zoom, Skype e altre.

 

Il Comune ha voluto che il 2020 fosse proprio l'anno dedicato all'Auto-mutuo-aiuto, di cui a Genova si stimano già attivi circa 100 gruppi formati da volontari, che si riuniscono settimanalmente su varie esperienze di vita (elaborazione di un lutto, dipendenze, l'adozione di un figlio, difficoltà relazionali). Nei mesi scorsi, il Comune ha organizzato incontri con assistenti sociali, educatori, medici e altri professionisti per far conoscere le potenzialità dell'auto-mutuo-aiuto e per diffondere questo metodo, che può prevenire il disagio, aiutare le persone attraverso l'ascolto e rimettere al centro le relazioni.

 

Il Covid-19

 

L'emergenza Coronavirus non può interrompere questo importante supporto reciproco e anzi dall'emergenza possono nascere nuovi bisogni e nuove opportunità di auto-mutuo-aiuto. “Il momento che stiamo vivendo è una maxi esercitazione di auto-mutuo aiuto”, sostiene lo psichiatra Giorgio Schiappacasse, membro dello staff degli Stati generali dell'educazione. “Il Covid-19 ci ha spinti ad aiutarci l'uno con l'altro, sia rispettando le regole che ascoltandoci e incoraggiandoci, anche con iniziative come i concerti dai balconi. Essere costretti a stare chiusi in casa crea disorientamento e solitudine – un altro virus della nostra società – ma può essere un'occasione per fermarsi e riflettere”.

 

Di qui la proposta del Comune, che consiste nell'attivare gruppi organizzati, con regole precise, ad esempio realizzare uno o due incontri virtuali settimanali da un'ora e mezza, per discutere anche di come si sta vivendo ai tempi del Coronavirus. Un'altra regola è di lasciare un “posto sospeso”, cioè di non aprire il gruppo solo alla cerchia di amici o di persone che già si conoscono, ma di cercare di includere membri esterni. I benefici, secondo lo psichiatra Schiappacasse, sono notevoli: “L'ascolto degli altri e di sé stessi, senza giudizi, è una palestra emotiva che aiuta a trovare energie che prima non si sapeva nemmeno di avere”.

 

La proposta

 

“Ci rivolgiamo a tutte le persone di buona volontà, che non vogliono solo stare a guardare e che hanno spirito di iniziativa. È possibile diventare attivatori di un gruppo di auto-mutuo-aiuto per affrontare questa fase di emergenza”, spiega Simonetta Saveri, responsabile dell'Agenzia per la Famiglia del Comune di Genova. L'invito è duplice, a chiunque voglia diventare “facilitatore” di un gruppo nuovo, oppure a chi voglia partecipare a gruppi già esistenti. Non servono particolari competenze, ma il Comune ha stilato un elenco delle regole da seguire.

Per maggiori informazioni, visitare il sito https://smart.comune.genova.it/genovainsieme. Qui si può trovare anche un elenco dei gruppi di auto-mutuo-aiuto già esistenti

 

 

Ricetta per un gruppo AMA ...fai da te

 

1) individua una cerchia di amici e conoscenti a cui fare la proposta. Non tanti (circa 8) ricordando di mantenere un posto “sospeso” per una eventuale persona sola che potrà aggiungersi una volta avviato il gruppo. Possono essere anche colleghi di lavoro, vecchi amici, ... quelli dello sport, quelli del vicinato... l'importante è che siano disponibili a prendersi un minimo di impegno reciproco.

 

2) fatti spiegare come usare una piattaforma per incontri di gruppo on-line (WhatsApp, Zoom, Skype e altre... Puoi trovare suggerimenti e istruzioni su Internet)

 

3) prova prima con due o tre “amici” il suo funzionamento e poi allarga agli altri (ti ricordiamo il posto “sospeso” ...)

 

4) stabilite di realizzare uno o due incontri settimanali di circa 1h 30'. Stabilite un coordinatore dell'incontro. Siate puntuali sia all'inizio che alla fine. Terminate sempre ... dandovi simbolicamente la mano e dicendo “...ce la faremo. Insieme si può”

 

5) Se volete, per facilitare l'inizio delle condivisioni, potete proporre il giorno prima dell'incontro un articolo che vi ha colpito durante la settimana da cui partire per le riflessioni di ognuno.

 

6) Durante e dopo l'incontro (il facilitatore si fa “garante” a nome di tutti del rispetto dei punti sottoesposti):

 

· si parla uno per volta. Ognuno si impegna a rimanere nel tempo fissato di 5'. Se possibile si faranno più giri. Ricordiamoci che “l'ascolto” praticato con attenzione ...trasforma!

 

· si parla dei “propri vissuti e difficoltà” relativi a questo periodo (niente polemiche). È importante mantenere la riservatezza su quanto condiviso. · si “pratica” l'ascolto attivo e senza giudizio. Deve essere un grande esercizio di “ascolto” non un dibattito

 

· ad ogni incontro, ascoltando, si prende quello che ad ognuno serve e si lascia il resto.

 

· il gruppo rimane “aperto” ad altri partecipanti conosciuti e ...presentati da un componente. Oltre 8 va valutato uno sdoppiamento del gruppo.

 

· datevi un nome come gruppo e comunicatelo all'Agenzia per la Famiglia insieme al nome e recapito mail di un vostro referente-facilitatore.

 

· i partecipanti al gruppo si impegnano a riunirsi per almeno 6 mesi (+ altri 6 da valutare ) per ...darsi un po’ di tempo!

 

· si possono garantire contatti amicali tra un gruppo e l'altro soprattutto per chi è maggiormente in difficoltà

 

Il gruppo di lavoro sull'AutoMutuoAiuto dell'Agenzia per la Famiglia si impegna, se richiesto, a fornirvi supporto tecnico costante. Scrivete a agenziaperlafamiglia@comune.genova.it

Ultimo aggiornamento: 25/03/2020