Riapre Palazzo Bianco di Strada Nuova «Abbiamo voluto dare il segnale che la cultura non si ferma, anzi non si è mai fermata».
La cultura non si ferma e, nel rispetto delle norme di sicurezza, torna a mostrare i capolavori racchiusi nei nostri musei, a partire da Strada Nuova. Riapre domani il primo piano di Palazzo Bianco, con un percorso rinnovato: un itinerario per riscoprire nelle raccolte d’arte della città la storia del collezionismo genovese di Cinquecento e primo Seicento, ma anche una preziosa selezione di capolavori di Palazzo Rosso allestiti nelle sale espositive del museo e le importanti opere di scuola veneta del Cinquecento delle nostre raccolte. Concludono la visita il celebre Ecce Homo di Caravaggio e le opere dei pittori che a lui si ispirarono a inizio Seicento.
«Riapre oggi uno dei principali musei della nostra città, che racchiude opere straordinarie – ha spiegato l’assessore alle Politiche culturali Barbara Grosso – Abbiamo voluto dare il segnale che la cultura non si ferma, anzi non si è mai fermata. Perchè la cultura è un importante elemento di unione e di identità».
Nelle prime sale, spiccano i nomi di Luca Cambiaso e del più anziano Giovan Battista Castello il Bergamasco, che rinnovarono i modi della pittura locale guardando ai modelli centroitaliani di matrice michelangiolesca e raffaellesca; tra le successive opere di primo Seicento si segnalano le due pale di Bernardo Castello e Giovan Battista Paggi raffiguranti la Madonna col Bambino che proteggono la città di Genova, il porto e la Lanterna. Nelle sale affacciate sul giardino di Palazzo Bianco sono esposti i grandi capolavori della collezione Brignole-Sale della quadreria di Palazzo Rosso: dalla tavola di Palma il Vecchio con la Sacra Conversazione, all’olio su rame di Ludovico Carracci, dipinto a Bologna nel 1602, alle celebri tele di Giovan Francesco Barbieri detto Guercino - la Cleopatra e il Dio Padre con angioletto - e Guido Reni - il San Sebastiano.
Seguono un prezioso rame di Orazio Gentileschi, la tela con Clorinda libera Olindo e Sofronia dal rogo di Mattia Preti, il Ritratto di Geronima Brignole-Sale con la figlia Aurelia di Anton Van Dyck, e altri quadri di Grechetto e Bernardo Strozzi, come la celeberrima Cuoca. Il percorso proposto ai visitatori, attraverso il giardino della dimora, prosegue poi nella sala dei veneti del Cinquecento con i capolavori di Paolo Caliari detto Veronese e di Paris Bordon: di Veronese sono esposte la Giuditta con la testa di Oloferne, databile al 1580, la grande tela firmata con la Crocifissione, proveniente dalla chiesa genovese (oggi distrutta) dei Santi Giacomo e Filippo e la splendida Susanna e i vecchioni, documentata a Genova già a partire dal XVIII secolo e già parte delle raccolte del più grande collezionista spagnolo del ‘600, il marchese del Carpio, ambasciatore a Roma e viceré di Napoli.
Conclude la visita la sala dedicata a Caravaggio e ai caravaggeschi, con l’Ecce Homo del Merisi, con il David con la testa di Golia di Simon Vouet e la Salomè con la testa del Battista di Mathias Stomer.
Il museo è aperto venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18 con un numero contingentato, in ottemperanza delle norme di sicurezza anti contagio
Si consiglia l’acquisto del biglietto on line per fasce orarie tramite www.ticketone.it; la prenotazione dovrà essere mostrata in biglietteria al momento della visita in formato cartaceo o tramite smartphone.
I biglietti potranno essere acquistati anche in biglietteria solo se, per la fascia oraria di riferimento, non sarà raggiunto il numero massimo di affollamento consentito.
Per info: tel 010 2759185 - biglietteriabookshop@comune.genova.it