Porto Antico sempre più Plastic Free: in funzione il terzo "Seabin" raccogli-rifiuti

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10/09/2020
porto antico

Inaugurato nelle acque del Porto Antico di Genova un altro cestino elettrico in grado di catturare in un anno fino a 500 kg di spazzatura

Il Rotaract Club Genova Nord-Nord Ovest ha consegnato giovedì al Porto Antico di Genova il terzo Seabin, il “cestino” elettrico che permette di raccogliere, ogni anno, fino a mezza tonnellata di rifiuti plastici, comprese microplastiche e microfibre.

 

«Abbiamo portato avanti questa iniziativa – ha dichiarato il presidente del Rotaract Club Genova Nord-Nord Ovest Silvia Dalmati – nel quadro degli obiettivi proposti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Questo traguardo è stato raggiunto grazie al contributo ed all’impegno dei soci del mio Club, al sostegno dei Clubs Rotary e a quello di tutti coloro che hanno partecipato ai nostri eventi. La nostra iniziale intenzione sarebbe stata quella di donare al Porto Antico un numero più consistente di dispositivi, ma gran parte delle nostre risorse economiche sono state utilizzate per far fronte all’emergenza Covid-19». La filosofia del Rotaract è quella di soddisfare le esigenze della comunità locale, promuovendo cambiamenti positivi e duraturi, attraverso l’impegno e la professionalità dei propri soci.

 

Con l’installazione del terzo Seabin, dopo quelli donati da KLM e da Grohe, il potenziale di raccolta di rifiuti nello specchio acqueo del Porto Antico arriva a una tonnellata e mezza all’anno. Dall’esperienza acquisita si tratta prevalentemente di plastiche, microplastiche e cicche di sigaretta che vengono prelevati da GE.AM nell’ambito della raccolta differenziata avviata da alcuni anni nell’area. La prospettiva, grazie all’intervento di ulteriori soggetti particolarmente attenti al tema della sostenibilità, è di installare nel medio periodo almeno altri quattro dispositivi nelle marine in concessione alla società.

 

Le regioni costiere e le città portuali sono esposte pesantemente alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Da questo assunto – ormai condiviso sotto il profilo scientifico in ogni angolo del pianeta – derivano i dieci obiettivi dell’agenda 2030 dell’AIVP, l’associazione internazionale delle città portuali, sottoscritta dal presidente di Porto Antico di Genova SpA Mauro Ferrando nel febbraio di quest’anno. Le azioni che ne conseguono, in linea con quanto indicato dall’Agenda per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, si traducono in grandi e piccoli interventi che concorrono alla riduzione dell’inquinamento delle acque e dell’aria e alla riduzione dei consumi di materiali plastici.

 

«La politica intrapresa da Porto Antico SpA in questi anni – ha sottolineato il presidente Mauro Ferrando – ha prodotto risultato tangibili ed estremamente confortanti per la prosecuzione dei nostri progetti. Oltre 1,1 milioni sono stati i Kw prodotti dal nostro impianto fotovoltaico negli ultimi 5 anni; l’elettrificazione delle banchine ha ridotto i costi di gestione degli yacht ormeggiati a Molo Vecchio e migliorato la qualità dell’aria, azzerando le emissioni e i rumori dei motori delle imbarcazioni durante la sosta in porto; il completamento in corso della sostituzione dei lampioni tradizionali con i LED, con un risparmio di oltre il 60% nei consumi di energia. Si aggiungano poi le attività che contribuiscono ad agevolare ulteriormente i nostri stili di vita come l’uso delle borracce e la semplificazione nel reperimento di acqua depurata in alcuni degli esercizi pubblici dell’area, così come le colonnine di ricarica per le auto elettriche, oggi cinque di cui una superfast. Nelle prossime settimane partiranno i lavori di sostituzione della centrale termica del Mandraccio, che certamente consentirà ulteriori efficientamenti e riduzione di emissioni».

 

Lo scenario

Ogni anno, complessivamente, finiscono in mare circa 8 milioni di tonnellate di plastica, di cui il 7% nelle acque del Mediterraneo: l'equivalente di 33.800 bottigliette di plastica gettate in mare ogni minuto. Ogni anno, nel mondo, si producono 310 milioni di tonnellate di plastica (contro gli “appena” 15 milioni del 1964), di cui 100 milioni vengono disperse in natura (Fonte WWF).

 

Sempre ogni anno, nel mondo, si consumano circa 6 mila miliardi di sigarette, che equivalgono a 18 miliardi al giorno. I filtri delle sigarette sono composti di una plastica chiamata diacetato di cellulosa. Quando si gettano le sigarette nell'ambiente, non si butta via solo plastica ma anche nicotina, metalli pesanti e altre sostanze chimiche che danneggiano la flora e la fauna (Fonte National Geographic).

Ultimo aggiornamento: 06/06/2022