Caruggi, entra nel vivo “Volta la carta – Progetto Deck”: un mazzo di carte per raggiungere i giovani con l’educativa di strada

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28/07/2021
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Entra nel vivo il progetto di educativa di strada finanziato all'interno del Piano integrato Caruggi

Irene Moretti

“Volta la carta - Deck” è il progetto vincitore del bando delle politiche socioeducative del Comune nell’ambito del Piano Integrato per il Centro storico Caruggi.

Con un finanziamento di 75.000 euro, il progetto ha lo scopo di ideare e attuare percorsi educativi per i giovani che vivono nel Centro storico. Realizzato dalla Comunità Cooperativa sociale, Melograno, la Comunità di San Benedetto al porto e Agorà “Volta la carta – Deck” ha preso il via ad aprile e sta entrando nella fase operativa.

Si è infatti conclusa la prima fase con le associazioni che hanno aderito al progetto che hanno presentato ieri sera, in piazza Don Gallo, una mappatura dei luoghi e delle abitudini dei circa 120 ragazzi che in questi mesi sono stati coinvolti.

A contribuire alla realizzazione della mappatura il sistema di networking che si è creato con le altre realtà di aggregazione del Centro Storico: il Circolo Vega, Street-Up, La Staffetta, La Salle, Il Ce.Sto, Il CSE Fata Carabina e con la collaborazione degli educatori del Centro Storico Ragazzi, oltre che con l’apporto dei gruppi Scout di zona, della Sportello di accoglienza della Caritas di Genova, il punto emergenza Prè e quello del progetto “Sulla strada” gestito dalla cooperativa la Comunità. Il quadro emerso da questa mappatura ha messo in luce diverse criticità legate principalmente alla pandemia da Covid-19 che ha influenzato in maniera negativa sia le modalità di aggregazione – con i ragazzi che, per paura di essere segnalati per assembramento, si sono spostati sul territorio privilegiando luoghi più nascosti e periferici – e socializzazione sia le abitudini portando a un incremento del consumo di alcolici e sostanza stupefacenti.

Per catturare l’attenzione dei ragazzi, l’educativa di strada e la sua equipe ha studiato un mezzo che si avvicinasse al loro linguaggio: nasce così il “Progetto Deck”, uno strumento ad hoc che tradotto dall’inglese indica i mazzi di carte – come quelli di Dungeons & Dragons o Pokémon – utilizzati dai ragazzi stessi per giocare.

Come funziona Deck? Durante gli incontri tra gli educatori e i ragazzi, i primi potranno proporre di giocare alcune carte per far scoprire e attivare nuove risorse per la crescita sia individuale che di gruppo. Nel dettaglio, le carte sono: carte azione, carte opzione, carte evento, carte comunità, carte peer support e carte personaggio. Le carte personaggio, in particolare, permetteranno ai ragazzi di poter intraprendere percorsi di studio o di formazione al fianco dei professionisti che si sono messi a disposizione e che, al momento, sono i titolari di quattro attività tra via Prè e vico Santa Brigida.

Di queste quattro – fotografa, ceramista, forno e libreria – due hanno partecipato e vinto il bando di assegnazione dei locali di proprietà comunali.

«La rigenerazione e rilancio del centro storico passa anche dai servizi alle persone, anche i più fragili – dice l’assessore al Centro Storico del Comune di Genova Paola Bordilli – e questa convinzione si è rafforzata ulteriormente con il prolungarsi dell’emergenza legata alla pandemia. Il “Progetto Deck” e la sua idea di educazione partecipata è un bell'esempio dell’importanza della sinergia e della collaborazione tra l'Ente Pubblico e le realtà che animano e vivono il territorio e che tra loro rafforzano ancora di più la collaborazione. La presenza nelle vie degli educatori, il lavoro di sinergia con i commercianti a piano strada e la collaborazione continua con le istituzioni devono essere sempre modelli di azione positivi e propositivi».

«Il “Progetto Deck” permette di realizzare processi educativi di estrema rilevanza: coinvolge i ragazzi, già provati dalle ripercussioni provocate dall'isolamento sociale causato dalla pandemia in processi attivi, dove i ragazzi sono chiamati "a fare" e agire in prima persona sviluppando processi di apprendimento che vanno ad accrescere l'autonomia e l'autorealizzazione – aggiunge Mario Baroni, consigliere delegato alle Politiche sociali –. Con questo progetto il Comune ribadisce l'attenzione alle comunità educante dove l’equipe di educatori professionisti, creata dalle sinergie del Terzo Settore, può creare progetti con le risorse locali del quartiere collaborando con i negozianti, gli artigiani e i servizi già presenti». L’equipe di educativa di strada ha avuto modo di conoscere e collaborare anche con un’altra importante realtà che opera nel Centro Storico, ovvero il Portierato sociale di piazza Don Gallo. Nella prossima fase del progetto la collaborazione verrà estesa anche ai plessi scolastici.

Ultimo aggiornamento: 26/05/2022