L'intervento rientra nel progetto SfRatto nell'ambito del Piano Integrato Caruggi
È iniziata l’installazione dei primi dispositivi speciali nei tombini di vico Sauli. Si tratta dell’applicazione di un sistema basculante che consente alle acque piovane di non trovare ostacoli nella loro naturale dispersione e, nel contempo, non permette ai roditori di fuoriuscire dalle reti interrate dopo l’accesso. L’intervento fa parte del progetto SfRatto e rientra nelle azioni sulla pulizia, in particolare il contenimento e il contrasto della popolazione muride, nel Centro Storico nell’ambito del Piano Integrato Caruggi. «L’installazione di questo dispositivo – spiegano gli assessori all’Ambiente Matteo Campora e al Centro Storico Paola Bordilli – è stata avviata in fase sperimentale per valutarne l’efficacia e quindi un’eventuale estensione a una porzione più ampia di territorio. L’obiettivo della sperimentazione è limitare e contrastare la presenza della popolazione muride, fenomeno purtroppo diffuso nei centri storici di tutta Europa, incrementato dal lockdown dello scorso anno. Il progetto va di pari passo con altre azioni avviate, a medio e lungo termine, in queste settimane a partire dall’individuazione delle tane e dalla loro progressiva chiusura sui piani strada oltreché l’installazione di sistemi a mini onde sismiche e ultrasuoni di controllo agli ecopunti». Il progetto SfRatto prevede l’utilizzo di innovative strategie di azione, monitoraggio con mappatura delle problematiche, tecnologie e un piano di manutenzione del territorio per risolvere le criticità strutturali connesse alla presenza di roditori nel sottosuolo e nel soprasuolo del centro storico. L'area pilota per il progetto SfRatto è compresa tra via Turati, parte di via Canneto il Lungo e di via di San Bernardo, piazza Embriaci, Santa Maria di Castello. Tutte le criticità sono state già verificate e georeferenziate; i dati raccolti consentiranno di monitorare l’efficacia delle azioni previste e valutare le successive priorità nell’area del centro storico. Il progetto è stato elaborato dall’assessorato all’Ambiente del Comune di Genova in collaborazione con la Cooperativa Sociale il Rastrello, che si occupa della posa in opera dei dispositivi basculanti, della georeferenziazione e delle piccole attività manutentive (es. occlusione fori e tane).