Città aumentata come nuovo paradigma che, partendo dalla città esistente ne incrementi le qualità e le capacità di rispondere alle esigenze dei suoi abitanti, proponendosi come un dispositivo spaziale in grado di agire contemporaneamente nelle dimensioni culturale, sociale, economica ed ecologica per migliorare la nostra vita – individuale e collettiva – informale e istituzionale, amplificando lo spazio urbano generato dagli effetti dell’innovazione.
Di questo – concetto elaborato da Maurizio Carta – si è parlato ieri a Milano durante l’evento organizzato da Cofoundry e con il titolo “Città aumentate. Pronti a cambiare la visione della città” e al quale ha preso parte l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci.
«Voglio intanto ringraziare Cofoundry – dice l’assessore Cenci – per il graditissimo invito che mi ha dato l’occasione di riflettere su come gli spazi urbani intorno a noi stiano cambiando. Genova è una città che contiene tutte le premesse per essere una città aumentata. Le sue naturali competenze si riverberano attraverso l’impegno sui temi dell’housing, dell’educazione universitaria, della rigenerazione urbana, del Waterfront, e lo fanno in una dimensione che abbraccia tutta la regione ligure, sconfinando nei territori più affini per visione e sviluppo, condividendo lo spirito e le intenzioni delle altre “città aumentate” italiane, facendo rete. La rinfunzionalizzazione e la valorizzazione degli immobili storici, filosofia alla base di Cofoundry, ne amplifica e ne attualizza storia e memoria. La rinascita di un “edificio morto”, nel senso di non utilizzato, contribuisce ad aumentare la vivibilità, l’attrattività e la messa a valore della città».