Visita augurale a Tursi dell'arcivescovo Tasca: "Genova e la Chiesa legate dall'attenzione al bene comune"

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11/02/2022
l'arcivescovo Tasca parla nel salone di rappresentanza

Monsignor Tasca accolto nel Salone di Rappresentanza dal sindaco Bucci, il presidente del Consiglio comunale Bertorello e una delegazione di assessori, consiglieri e dipendenti del Comune

Roberto Bordi

Questa mattina l’arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca, si è recato in visita a Palazzo Tursi per l’ormai tradizionale visita augurale di inizio anno.

 

L’arcivescovo è stato ricevuto dal sindaco Marco Bucci e dal presidente del Consiglio comunale Federico Bertorello in un appuntamento che, come ogni anno, ricambia la visita del sindaco in Curia nei giorni che precedono il Natale.

 

La cerimonia si è svolta nel Salone di Rappresentanza. Erano presenti una nutrita delegazione di assessori, consiglieri e dipendenti del Comune e delle società partecipate.

 

Ad aprire gli interventi è stato il presidente Bertorello, che dopo avere salutato e ringraziato monsignor Tasca per la sua visita a Palazzo Tursi, “casa sua e di tutti i cittadini genovesi”, ricollegandosi all’emergenza sanitaria ancora in corso ha definito la presenza in Comune dell’arcivescovo “l’ennesimo auspicio per un ritorno alla vita normale che speriamo di ritrovare presto. La Diocesi resta un importante interlocutore per l’Amministrazione comunale – ha aggiunto Bertorello – ed è fondamentale continuare a lavorare insieme per la collettività e cercando sempre di perseguire il bene di Genova e dei genovesi, nel segno del reciproco aiuto e cooperazione”.

 

“Nel Comune di Genova lavorano più di 5mila persone, più altre 6mila nelle aziende partecipate. A darLe il benvenuto oggi sono 11mila persone più le loro famiglie: una bella fetta di Genova”. Così il sindaco Bucci ha salutato la visita augurale di monsignor Tasca, sottolineando il lavoro svolto dall’Amministrazione per favorire un ricambio generazionale nei quadri dell’Ente. Il primo cittadino si è poi soffermato sullo storico rapporto che lega la Città alla Chiesa cattolica fin dai tempi della Repubblica di Genova. “Genova e la Diocesi sono due comunità che parlano insieme e lavorano in sinergia”, ha spiegato Bucci, definendo “importante avere qui a Tursi la figura più rappresentativa della Chiesa genovese: una presenza a cui diamo molto valore” e che deve continuare per “accelerare il percorso di sviluppo imboccato dalla nostra città. Nella sua recente visita a Genova il premier Draghi – ha continuato il sindaco – ha riconosciuto che Genova ha le risorse e le persone per far crescere ancora di più la nostra città e dare un futuro ai nostri giovani”. Obiettivo che il sindaco considera una “missione” per la quale il sostegno della Chiesa cattolica e della Curia genovese è fondamentale. “Lo vediamo nel sociale e in tutto quello che la Diocesi fa per aiutare le persone disagiate. La nostra Amministrazione ha aumentato i fondi per il sociale da 43 milioni a 65 milioni di euro: crediamo nel sociale e nell’aiuto alle persone più bisognose ma serve l’aiuto di tutte le organizzazioni della città a partire dalla Chiesa cattolica, che ci aiuterà a vincere questa grande sfida”, ha concluso il sindaco.

 

Nel suo intervento di chiusura della cerimonia l’arcivescovo Tasca ha ringraziato la Pubblica Amministrazione e il Comune di Genova in particolare per il lavoro svolto nel periodo pandemico nella promozione del bene comune. “Un tema che ci accomuna”, ha detto monsignor Tasca, sottolineando l’impegno “di chi ci governa nel far rispettare normative anche molto gravose ma necessarie per la nostra salute”. L’arcivescovo di Genova ha sottolineato l’importanza dello stare vicino alle persone, soprattutto quelle più disagiate, auspicando una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. “Bisogna aiutare le persone a crescere secondo il principio della partecipazione”, ha detto Tasca, combattendo l’idea che debbano essere sempre gli altri a risolvere i problemi. “Il più grande regalo che possiamo fare alla nostra città è di far crescere tra i cittadini il valore della solidarietà”, ha aggiunto Tasca, che ha espresso una sincera preoccupazione per le tante fragilità emerse nel periodo dell’emergenza sanitaria, in particolare tra i più giovani. L’arcivescovo ha poi rimarcato l’importanza dello “spendersi, un verbo che per noi cristiani vuol dire moltissimo, facendoci ricordare ciò che hanno fatto Gesù e i santi. Un verbo – ha continuato Tasca – estremamente importante per chi deve dare attenzione alle esigenze dei cittadini”. L’arcivescovo ha concluso il suo intervento con una riflessione su quanto stia cambiando la percezione nazionale e internazionale della città. “Genova è sotto gli occhi dell’Italia e del mondo: dobbiamo lavorare insieme per costruire una città sempre più attenta e accogliente”.

Ultimo aggiornamento: 14/02/2022