Il Comune di Genova dichiara con forza il suo no alla guerra in Ucraina con l’approvazione di un Ordine del Giorno condiviso da tutte le forze politiche e approvato all’unanimità dal Consiglio comunale. Nel documento si esprime la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, avvenuta in spregio a ogni regola del diritto internazionale e l’intenzione di dimostrare solidarietà alla popolazione sostenendo e promuovendo ogni atto del Governo finalizzato al raggiungimento del “cessate il fuoco”.
Il Comune si impegna inoltre a organizzare l’accoglienza dei rifugiati ucraini che cercheranno ospitalità nell’area metropolitana con particolare attenzione ai minorenni e a promuovere fondi che compensino i danni economici derivanti dalle sanzioni che la comunità internazionale ha imposto alla Russia. Infine si attiverà presso il Governo per ottenere il tempestivo rimpatrio di tutti i cittadini ucraini, soprattutto minorenni in affido con legami affettivi e familiari con la cittadinanza genovese.
In sala Rossa erano presenti anche Oleh Sahaydak, dell’associazione Pokrova e padre Vitaliy Tarasenko, cappellano della comunità ucraina che hanno preso parola portando la commossa testimonianza della drammatica situazione che si sta vivendo in Ucraina.
“Dico solo una cosa forte e chiara, il mio paese ha bisogno di un aiuto veloce, gli ucraini hanno detto a tutto il mondo di non avere paura di Putin e hanno mostrato la loro forza reale - ha dichiarato Oleh Sahaydak – oggi non è un primo marzo come diciamo noi, ma è il sesto giorno di guerra nella nostra pacifica Ucraina”.
“La gente è scesa in piazza nella città ucraina di Mariupol, gemellata con Savona – ha ricordato padre Vitaliy Tarasenco - per fermare i carri armati senza le armi, ma ugualmente qualche civile è stato ucciso. Ci serve accoglienza, ma ci servono anche le armi e ci servono subito”.
“La città di Genova è vicina alla comunità ucraina e lo sta dimostrando. Genova odia la guerra ed è per la pace. Genova ha vissuto tanti periodi di guerra che hanno portato morte e distruzione, e non vuole assolutamente che queste cose si ripetano – ha detto il sindaco Marco Bucci. Abbiamo istituito un numero per tutte le persone che vengono qui a Genova dall’Ucraina, ad oggi ne sono arrivate un centinaio, e sono tutte ospitate presso famiglie ucraine, ma abbiamo già predisposto case di accoglienza per circa 150 persone. In aggiunta – ha continuato Bucci - abbiamo organizzato tre hub dove i genovesi potranno portare generi di primo conforto, situati in Piazzale Kennedy, a Brignole e a Sampierdarena in Via Fillak. Genova crede nella solidarietà, per secoli è sempre stata aperta a chi aveva bisogno, e anche oggi vogliamo essere vicini al popolo ucraino perché vogliamo dimostrare al mondo che la pace e la libertà sono le cose più importanti che abbiamo”.
Soddisfazione per la firma unitaria del documento è stata espressa dal presidente del Consiglio comunale Federico Bertorello: “Come presidente del Consiglio sono molto soddisfatto che tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di minoranza, si siano dimostrate unite nell’esprimere la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, e dare il proprio sostegno al popolo ucraino vittima di un’ingiustificabile guerra di aggressione”.