Il Consiglio comunale di martedì 10 gennaio 2023 si è aperto con la discussione degli articoli 54, di cui i primi quattro dedicati al “Tricapodanno”. «Siamo rammaricati per questa vicenda, non tanto per le indagini dell’autorità giudiziaria ma soprattutto per la narrazione riportata da certa stampa. Una narrazione che non coincide con gli atti a evidenza nostra e dell’indagine in corso». Lo ha dichiarato in Sala Rossa il vicesindaco e assessore al Bilancio Pietro Piciocchi, in risposta all’interrogazione sui costi del Tricapodanno presentata dai consiglieri Fabio Ceraudo (M5S), Rita Bruzzone (PD) e Ariel Dello Strologo (Genova Civica).
«Si è parlato di questione etica – ha proseguito Piciocchi – allora, io porrei lo stesso tema relativamente alla divulgazione di notizie su un’indagine in corso e tengo a manifestare la massima solidarietà ai nostri dirigenti, per più giorni ingiustamente al centro della cronaca. Persone serie e rigorose che sono state violate nei più elementari diritti costituzionali. Pongo una questione etica rispetto a questo metodo, dal quale la politica ha il dovere di dissociarsi. Per questo abbiamo dato mandato all’Avvocatura di assumere le opportune iniziative a tutela della reputazione dell’ente e di quella dei dirigenti che hanno sottoscritto gli atti. La procedura è stata gestita con la massima trasparenza, è tutto cristallino, si tratta di atti pubblici. Infatti, le quattro determine in questione sono pubblicate all’Albo Pretorio. Sul Capodanno Mediaset il Comune ha adottato una sola determina, per l’importo di 109mila euro. Si tratta, pertanto, di un appalto abbondantemente sottosoglia. Per quanto riguarda le altre determine, una riguarda spot pubblicitari in onda reti Mediaset tra il 18 dicembre e il 1° gennaio e le altre si riferiscono agli altri due eventi del Tricapodanno, che hanno ottenuto un grande successo. Il Capodanno Mediaset ha portato in piazza 30 mila persone e la serata è stata seguita sulle reti Mediaset da oltre tre milioni di spettatori. Una straordinaria operazione di marketing per la città, che rivendichiamo – conclude Pietro Piciocchi - Manifestiamo la massima disponibilità a collaborare con l’attività giudiziaria, convinti che il procedimento sia stato trasparente e lineare e non configuri alcuna ipotesi di illecito penale o amministrativo».
Pensilina e barriere architettoniche alla fermata di via Bari della Cremagliera Principe-Granarolo. «Chiederò immediatamente di intervenire per il superamento degli scalini che rappresentano a tutti gli effetti una barriera architettonica alla fermata di via Bari». Lo ha detto l’assessore ai Trasporti Matteo Campora rispondendo all’articolo 54 del consigliere di Fratelli d’Italia Francesco De Benedictis che ha chiesto un doppio intervento sulla fermata di via Bari della cremagliera Principe-Granarolo dove, oltre all’esistenza di barriere architettoniche, non è stata ripristinata la pensilina. «Si è intervenuti sulla cremagliera in coincidenza del capolinea dove è stato fatto un intervento sulla fermata, ma non è stato fatto niente nella tratta di riferimento- continua campora- Ritengo che la segnalazione fatta dal consigliere sia estremamente opportuna e che sia necessario procedere a installare una copertura per garantire alle persone che aspettano la cremagliera di ripararsi: quella è una zona ventosa, ma anche se non lo fosse c’è bisogno della pensilina. Nel contempo chiederò immediatamente di intervenire per il superamento degli scalini che rappresentano a tutti gli effetti una barriera architettonica. Avvierò subito un contatto con il gestore del servizio, Amt, sia per l’eliminazione della barriera sia per inserire nel piano delle sostituzioni delle pensiline in essere con la convenzione tra Comune e IGP Deco la fermata di via Bari che non era prevista, ma che reinseriremo perché svolge una funzione importante. Prima eliminiamo le barriere, subito dopo metteremo in programmazione il ripristino della pensilina».
Frana via Posalunga. Il consigliere Nicholas Gandolfo del gruppo “Liguria al centro” interviene riguardo la frana all’altezza di via Posalunga a Borgoratti, avvenuta lo scorso 24 dicembre, che ha portato all’evacuazione delle palazzine del civico 46 e 46A. Il consigliere Gandolfo chiede alla Giunta “a che punto siano i lavori di messa in sicurezza degli immobili e se vi siano indicazioni più precise su quante persone esattamente devono ancora rientrare nelle proprie abitazioni, in che tempi e cosa il Comune ha potuto fare per loro”. Risponde l’assessore alla Protezione civile Sergio Gambino: «I nostri uffici sono continuamente in contatto con il Rup, per avere sempre informazioni puntuali e precise; è in fase di conclusione la progettazione per la messa in sicurezza del costone di roccia pericolante e la ditta, incaricata dei lavori di somma urgenza, si sta approvvigionando del materiale necessario. La mesa in sicurezza definitiva del costone dovrebbe avvenire entro marzo, mentre la rimozione dei detriti dovrebbe concludersi entro il mese di maggio, massimo a giugno. Rimaniamo sempre in contatto anche con l’amministratore condominiale per ogni aggiornamento. Ci sono tre persone attualmente fuori casa che abbiamo ospitato in albergo fino al 9 gennaio e a cui abbiamo poi proposto alcune soluzioni alternative con gli Uffici delle Politici abitative; queste persone hanno al momento preferito alloggiare presso strutture trovate da loro e una di loro farà richiesta di un alloggio popolare; abbiamo raccolto la documentazione necessaria, ovvero l’Isee, per poter procedere. Entro marzo- aprile, comunque, contiamo che tutti possano rientrare nelle loro abitazioni».
Bocconi avvelenati per i cani. Il consigliere Federico Barbieri (Genova Domani), propone un 54 che affronta il problema, sempre più diffuso, della diffusione di bocconi avvelenati e spugne fritte, letali per gli animali. Il consigliere chiede all’assessore Francesca Corso quali provvedimenti intenda prendere. «Questa interrogazione tocca diversi aspetti – dice l’assessore – il primo è l’abbandono delle trappole, di polpette o comunque di alimenti che possono essere pericolosi se non letali per gli animali, che è un grande problema. La mia direzione non era al corrente di quanto sta accadendo, non erano arrivate segnalazioni, ma adesso abbiamo informato la polizia locale che è l’organo competente peri comportamenti scorretti e, come in questo caso, criminali. I controlli sono l’unico strumento che abbiamo per tamponare un fenomeno che esiste e che dobbiamo combattere come se fosse un vero e proprio atto di criminalità a tutti gli effetti. Possiamo fare attività di sensibilizzazione, ma parliamo di persone che non saprei neanche come sensibilizzare, essendo criminali che ammazzano in modo brutale. Dobbiamo collegare il discorso a un incentivo all’utilizzo delle aree cani nei municipi e possiamo anche pensare di incrementarle. Abbiamo già scritto ai presidenti per chiedere la situazione zona per zona: un maggior utilizzo delle aree cani potrebbe disincentivare certi atti, riducendo comportamenti che potrebbero innescare queste persone che restano comunque ingiustificabili. Dobbiamo usare e incentivare l’utilizzo delle aree preposte, magari dandole in gestione a qualche associazione che possa aiutare a mantenerle pulite e che possa monitorare la situazione aiutando in qualche modo. Abbiamo comunque informato la polizia locale che cercherà di fare ulteriori controlli, mentre noi continueremo ad approfondire il discorso delle aree cani».
Telecamere e videosorveglianza. Il consigliere del PD Simone D’Angelo ha interrogato l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino in merito all’installazione delle nuove telecamere, chiedendone costi e ricadute sulla sicurezza. «I fondi che sono arrivati al Comune – ha risposto l’assessore – sono per l’85% fondi di origine governativa o del ministero degli Interni; si tratta quindi di fondi che il governo ha deciso di mettere a disposizione dei comuni per migliorare la sicurezza. Noi abbiamo avuto la possibilità di partecipare a dei bandi con dei progetti che la parte governativa ha ritenuto validi. Per entrare nello specifico i fondi discendono dal PNRR nell’ambito del programma PINQUA100 dedicato ai centri storici. La cifra totale dei due progetti di innovazione tecnologica – la videosorveglianza e i lettori targhe – nel complesso ammonta a 4.900.000 euro compreso di posa e fibra ottica. Le telecamere non verranno installante nei prossimi tre mesi, ma cominceranno a essere installate nei prossimi tre mesi, come da capitolato di gara. I lavori dovranno terminare entro nove mesi dalla contrattualizzazione della ditta vincitrice. Entro i primi tre mesi a partire dalla contrattualizzazione verranno attuati i primi lotti con l’installazione delle telecamere previste per ciascun progetto. A partire dalla metà del 2017 siamo passati da 270 unità alle attuali 1280 distribuite su tutto il territorio. Delle nuove installazioni, come detto, oltre l’80% sono frutto di finanziamenti governativi o regionali. L’attività di ricerca nell’ambito della sicurezza realizzata dal Comune di Genova, e in particolar modo dalla polizia locale, non si è limitato alla realizzazione e alla progettazione, ma ha puntato anche alla riqualificazione urbana con gli interventi ai giardini Baltimora, ai giardini Cavagnaro e in Sottoripa e prossimamente anche a Sampierdarena e in via Gualco. Non solo aspetti sicuritari quindi, ma abbiamo sfruttato questi fondi anche per la riqualificazione. Questi interventi sono quantificabili in più di 2.800.000 euro e a questi si devono aggiungere la realizzazione della nuova centrale operativa della polizia locale e la prossima attivazione dei ponti radio con conseguente migrazione delle comunicazioni in DMR interamente finanziate attraverso bandi del ministero per ulteriori 1.400.000 euro. Abbiamo implementato le telecamere: 736 tramite PINQUA andranno nel centro storico, 150, grazie all’accordo quadro sono destinate al resto della città e individuate di concerto con i municipi, 28 si aggiungeranno ai lettori di targhe, 20 alla caserma Gavoglio, 13 a Borzoli-Fegino, 10 per il piano sicurezza della Foce e 30 in zona stadio. A queste 2300 telecamere se ne dovranno aggiungere altre che potrebbero essere acquistate grazie ai ribassi nelle gare e quantificabili in circa 200. Per quanto riguarda l’impatto sulla sicurezza non è possibile quantificarlo, possiamo però pensare a quanto siano importanti come arma di prevenzione: è ovvio che una telecamera possa essere uno strumento di presidio e di disincentivo e deterrente, e non dobbiamo sottovalutare nemmeno l’importanza delle registrazioni nella fase investigativa».
Piano regolatore portuale. La consigliera Francesca Ghio di Europa Verde ha chiesto informazioni riguardo la cooperazione tra “l’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure occidentale, relativa al Piano regolatore portuale. “Si chiede- scrive la Ghio- se nel percorso di approvazione del Prp (Piano regolatore portuale) è inclusa una Vas; se il comune oltre a co-pianificare ha intenzione di avanzare richieste per tutelare la salute dei cittadini e se, e come, il comune intende prevedere e pianificare una visibilità trasparente e pubblica di questi processi”. La consigliera Ghio ha chiesto la possibilità di approfondire il tema anche attraverso una commissione specifica. Ha risposto l’assessore al Porto Francesco Maresca: «Riguardo il Prp la pianificazione, per legge, è condivisa con la Regione e prevede il parere dei Comuni che devono intervenire in merito all’interazioni porto-città che il piano deve avere. Il Comune è poi tenuto anche a interessare i suoi Uffici Lavori pubblici, che entro 90 giorni devono dare un parere. È prevista una Vas a livello regionale e da parte del comune un parere vincolante all’interno del rapporto ambientale preliminare, che riguarda i luoghi, l’aspetto sanitario, i rumori, e, come detto, l’interazione porto-città; è un obbligo, quindi, per i Comuni, quindi anche per quello di Genova, condividere la programmazione strategica del Prp. Inoltre, è prevista anche una variante stralcio: il Comune infatti può, dopo l’iter del Prp, apporre ulteriori varianti, che vengono sottoposte ad altre autorizzazioni e altri pareri. Decidiamo il futuro del porto e quindi il Comune intende farlo al meglio».
La seduta del consiglio comunale, al termine degli articoli 54, prosegue alle 15 con la discussione su mozioni e interpellanze. Ci sono 39 consiglieri presenti e la seduta è valida. Prima di iniziare i lavori il consiglio comunale ha voluto dedicare un minuto di silenzio in memoria della recente scomparsa di Gianluca Vialli.
I lavori proseguono con l’ordine del giorno fuori sacco “Costituzione di IRETI GAS S.p.A.” con cui il Consiglio comunale impegna Sindaco e Giunta “ad attivarsi, mediante le opportune interlocuzioni con IRETI S.p.A. (Società del Gruppo IREN) di cui il Comune di Genova è primo azionista, affinché la costituenda IRETI GAS S.p.A., finalizzata alla partecipazione al bando di gara relativo al nuovo affidamento del servizio di distribuzione di gas naturale nell’ATEM Genova 1, valuti la ricollocazione della sede nella città di Genova in virtù dell’interesse strategico che rappresenta per l’azienda; tuteli la stabilità occupazionale e le condizioni economiche e normative dei lavoratori interessati dalla scissione del ramo d’azienda; mantenga la maggioranza ad indirizzo pubblico; in relazione ad un eventuale esito negativo della gara di affidamento, qualora il gestore subentrante non dovesse adempiere agli obblighi di assunzione del personale, tuteli la stabilità occupazionale e le condizioni dei lavoratori nelle more di eventuali ricorsi amministrativi o civili”. L’ordine del giorno viene approvato all’unanimità.
Mozione 74 avente ad oggetto “La situazione cava “Cavalletti” località Montanasco di Via G.Adamoli” presentata dal consigliere Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione. Sulla mozione sono stati presentati due ordini del giorno (il primo del consigliere Ceraudo del M5S e il secondo del consigliere di Forza Italia Aimé) e un emendamento dei consiglieri del PD Pandolfo e Villa. Il consigliere Crucioli “vista la presenza di rumori, fumi e polveri e di problemi di natura idrogeologica”, impegna Sindaco e Giunta: “A dare mandato agli uffici competenti affinché si facciano promotori e sensibilizzino la Regione su quanto segue: siano rivalutate le motivazioni che hanno portato ad autorizzare le lavorazioni nel suddetto sito anche in orario notturno o quantomeno vengano imposte modalità di lavoro che ne riducano la rumorosità durante le ore notturne; sia dato avvio ad un procedimento volto alla messa in sicurezza dai rischi idrogeologici dell’area in questione e delle limitrofe strade cittadine; venga posta in essere una campagna di monitoraggio dei rumori, dell’aria, delle polveri, dei fumi e delle emissioni odorigene eventualmente coinvolgendo anche ARPAL e ASL; di valutare da parte del Comune eventuali provvedimenti per evitare il rilascio di polveri e pietrisco sul manto stradale di Via Adamoli da parte dei mezzi operanti nella suddetta Cava”. La giunta attraverso l’assessore Campora ha espresso parere favorevole alla mozione, che è stata approvata all’unanimità.
Mozione 99 ad oggetto “Introduzione I-bus voice sull’App di AMT Genova”, presentata dai consiglieri Nicholas Gandolfo, Federica Cavalleri, Lorenzo Pellerano di Liguria al Centro. Riguardo la mozione è stato presentato un odg dal consigliere del M5S Ceraudo. L’atto riguarda “Coloro che hanno disabilità visiva, ipovedenti e non vedenti che trovano difficoltà nell’utilizzo dei mezzi pubblici di trasporto, in particolar modo nelle piazzole di fermata AMT, per la mancanza di dispositivi che permettono di informare sull’arrivo e sulle tratte dei mezzi pubblici”. Con questa mozione si impegna Sindaco e Giunta “a predisporre un tavolo di lavoro per verificare la possibilità di implementare l’App AMT Genova con il servizio offerto da l’App “I-bus voice” e a verificare la sostenibilità economica di tale progetto con l’approvazione del prossimo Bilancio preventivo”. La giunta attraverso l’assessore Campora esprime parere favorevole alla mozione e all’ordine del giorno. La mozione è stata approvata all’unanimità.
Mozione 102 ad oggetto “La sensibilizzazione contro l’abbandono degli animali domestici”, presentata dai consiglieri della Lista Rosso Verde Filippo Bruzzone e Francesca Ghio. Sulla mozione è stato presentato un emendamento a firma della Lega. Con questo atto s’impegna il Sindaco e la Giunta: “A promuovere un’efficace campagna di sensibilizzazione su tutto il territorio comunale volta a disincentivare la crudele pratica dell’abbandono di animali domestici e possibilmente, invece, incentivarne l’adozione”. La Giunta attraverso l’assessore Corso ha espresso parere favorevole alla mozione, compresa dell’emendamento, che è stata approvata all’unanimità.
Mozione 110 ad oggetto “Intitolazione di strada o piazza o parco di Cornigliano alla memoria di Don Giacomo Pala”, presentato dai consiglieri di Vince Genova Davide Falteri, Tiziana Notarnicola, Arianna Viscogliosi, Valter Pilloni, Barbara Grosso, Elena Manara, Angiolo Veroli. La mozione impegna il Sindaco e la Giunta: “Ad avviare ogni utile e sollecita iniziativa finalizzata all’intitolazione di una Strada o Piazza o Parco nel quartiere di Cornigliano per ricordare l’impegno per la comunità di Don Giacomo Pala, a 10 anni dalla sua scomparsa”. La giunta attraverso l’assessore Marta Brusoni esprime parere favorevole. La mozione è stata approvata con 36 voti favorevoli e un astenuto (il consigliere Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione).
Sono state infine discusse le interpellanze previste all’ordine del giorno.
Interpellanza 39 ad oggetto “Informazioni su iter richiesto nella mozione 155/2021, stipula della convenzione con la rete delle tabaccherie per il servizio di rilascio dei certificati anagrafici”, presentata dal consigliere Alessio Bevilacqua della Lega. Con questo atto il consigliere chiede alla Giunta “se è stato fatto partire l'Iter richiesto nella Mozione 155/2021 "Stipula della convenzione con la rete delle tabaccherie per il servizio di rilascio dei certificati anagrafici", votata favorevolmente all'unanimità lo scorso ciclo amministrativo e quando si presume possa essere attuato tale servizio dalle tabaccherie genovesi”. All’interpellanza ha risposto l’assessore Marta Brusoni: «Questo servizio è fortemente voluto dall’amministrazione, insieme all’assessore Paola Bordilli stiamo svolgendo i giusti approfondimenti per attuare il servizio nel rispetto delle norme. A febbraio convocheremo le associazioni di categoria».
Interpellanza 66 ad oggetto “Viabilità in Val Varenna” presentata dalla consigliera del PD Cristina Lodi. La consigliera “Vista la situazione immodificata del traffico dei mezzi pesanti, interpella Sindaco e Giunta per sapere a che punto è la stesura e l’approvazione dell’ordinanza annunciata ad inizio 2022”. A rispondere è l’assessore Campora: «Come ricordato alcuni interventi sono stati attuati e devo dire che negli ultimi periodi i problemi sono stati minori grazie al minor transito. Il 30 dicembre si è svolto nell’ufficio del sindaco un incontro con il comitato della Val Varenna per essere pronti nell’eventualità di riapertura dell’attività delle cave. Tengo a dire che lo strumento più idoneo è sempre il dialogo. Ovviamente dove ci sono ordinanze devono essere rispettate e se ci sarà necessità di ordinanze più ristrette le faremo. Esiste un sistema di autorizzazioni: alcune scadranno nel 2023 ed occorrerà ragionare meglio sulle finestre di accesso per determinati mezzi. L’impegno dell’amministrazione c’è e riteniamo che la Val Varenna debba essere tutelata. Anzi, ci tengo a ringraziare i suoi cittadini che si prendono cura di questa parte del territorio e sono a dire che attueremo un piano di manutenzione straordinaria attraverso il quale miglioreremo i servizi tra cui quelli inerenti alle acque nere».
Il Consiglio comunale si è chiuso alle 17.24.