Il consiglio comunale di martedì 18 luglio si è aperto alle ore 14 con la consueta discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata:
Realizzazione galleria scolmatore Bisagno e disagi cittadini di Montesignano e Terpi
«Come ha esposto nel suo articolo 54, a partire dalla prima settimana di luglio, l’appaltatore ha avviato i lavori di scavo della galleria di servizio del camerone di lancio mediante l’uso di esplosivi. Ricordiamo che l’imbocco della galleria di servizio si trova dentro l’area di cantiere, in corrispondenza dell’ex canile municipale, lungo via Adamoli e tra il mercato ittico e il palazzo delle Poste italiane. Si prevede di effettuare una volata, ovvero un’esplosione, al giorno, nelle fasce orarie 10-12 o 18-20, in funzione dei tempi. A regime sono previste due volate al giorno, nelle fasce orarie 6-8 e 20-22. Attualmente le volate vengono effettuate solo dal lunedì al venerdì. La società ha provveduto a prendere contatti con gli amministratori e con i proprietari degli immobili ubicati in prossimità del tracciato della galleria per concordare l’installazione della strumentazione di monitoraggio: gli edifici, infatti, devono essere monitorati affinché non ci siano danni, crepe e fessurazioni secondo quanto previsto dal progetto e quanto riportato dal verbale 18 del 2022, redatto dalla Commissione tecnica territoriale in materia di sostanze esplodenti: essendoci l’uso di esplosioni deve esserci questo passaggio. Il fronte di scavo ha raggiunto i due terzi dello sviluppo della galleria, quindi siamo in una fase avanzata. Concordo che sia necessario dare una più ampia comunicazione e può essere utile convocare una commissione per diffondere maggiori informazioni alla popolazione. È un’opera necessaria, ma dare le giuste informazioni può evitare allarmismi ingiustificati. Questa interpellanza è corretta e può aiutare a perseguire maggior comunicazione e trasparenza sulle attività di cantiere». Ha risposto così l’assessore alla Mobilità e ai Trasporti Matteo Campora all’interrogazione del consigliere del PD Claudio Villa “in merito ai lavori relativi alla realizzazione della galleria dello scolmatore del torrente Bisagno presso l’area dell’ex canile e in particolare al brillamento di mine nelle gallerie in diverse date. Si chiedono informazioni in merito ai disagi avvenuti ai cittadini delle zone circostanti con probabili danni alle loro abitazioni nei quartieri di Montesignano e Terpi. Si chiede inoltre la convocazione di una commissione consiliare alla presenza dei soggetti competenti”.
Disturbo della quiete pubblica in via delle Campanule
«Sappiamo noi, e sanno i cittadini, che le motivazioni che hanno determinato la presenza di mezzi è la concomitanza di manifestazioni. Atteso che nella zona le aree disponibili sono veramente poche, è difficile trovare alternative. Comprendo le ragioni dei residenti che si lamentano sia della presenza dei mezzi e degli eccessi, situazione che sarebbe tollerata se limitate nel tempo. Se questi eccessi e i comportamenti impegnano fasce orarie non idonee e vanno a disturbare il riposo o ci sono mezzi che invadono la strada creando situazioni di poca sicurezza per la viabilità e mobilità, è necessario che l’amministrazione intervenga. La Polizia locale sta monitorando e mi è stato detto dal presidente del Municipio che il problema dovrebbe essere rientrato. Da stasera verificherò la situazione per avere chiara la situazione in maniera più puntuale da parte del comando competente. Terremo doverosamente conto di questa interpellanza, faremo le verifiche e continueremo a cercare aree alternative, che al momento non ci sono, pensando anche a dividere il disagio sul territorio, pensando a una turnazione individuando due o tre aree in città per non creare continuità». Ha risposto così l’assessore alla Mobilità e ai Trasporti Matteo Campora all’interrogazione a risposta immediata del consigliere di Fratelli d’Italia Francesco De Benedictis: “Considerando che a tutte le ore del giorno e soprattutto della notte, in via delle Campanule area antistante ai giardini pubblici 8 marzo, si eseguono operazioni di trasbordo tra mezzi pesanti che arrecano forte disturbo alla quieta pubblica, al traffico veicolare e pedonale, si chiede alla C.A. chiare indicazioni sul rispetto degli orari esclusivamente diurni dello svolgimento delle operazioni delle aziende coinvolte”.
Dissesto asfalto
«Esiste un piano manutentivo che è dinamico e concordato con i singoli municipi; altri interventi di manutenzione reattiva scaturiscono da “Segnalaci” e questo ci permette appunto di intervenire in maniera puntuale; infine esiste una pianificazione urbana con cronoprogrammi specifici. Va detto che la maggior parte dei problemi scaturisce dall’ammaloramento di tubi e fognature di carattere privato per il 90%. Con Ireti e Aster cerchiamo di fare lavori risolutivi, parlando con gli amministratori dei condomini per farli intervenire». Lo ha detto l’assessore Mauro Avvenente rispondendo all’interrogazione del consigliere Mhoamed Si Kaabour del Pd in merito “alle segnalazioni di alcuni cittadini su buche, pavimentazione e asfalto dissestato, causa anche di incidenti, panchine danneggiate in alcuni parchi e quindi sullo stato dei lavori di manutenzione di strade e parchi della nostra città”.
Ponte via De Nicolay
«È vero che il tema del ponte di via De Nicolay è sentito da diversi mesi, perché questo ponte ha una portata ridotta e gli autobus non ci passano più. RFI ha già eseguito alcuni interventi, ma non hanno risolto il problema del carico, perché è emerso che per la natura del ponte una normale prova di carico non può fornire elementi utili per incrementare la sua portata. È in calcestruzzo e l’impalcatura è di tipo rigido, quindi non si possono fare le prove di carico così dette “normali”. Quindi si è optato per uno studio più specifico e gli uffici con i tecnici daranno avvio ad una prima ispezione tra agosto e settembre e poi ci saranno successive prove da effettuare sul ponte. I tecnici dicono che queste indagini dovrebbero essere sufficienti per riportare i bus 189 e 190 sul ponte, nel loro tragitto originale». Lo ha detto l’assessore Mauro Avvenente rispondendo all’interrogazione del consigliere Paolo Gozzi di Vince Genova in merito alla “necessità di prove di carico sul ponte di via de Nicolay, e gli aggiornamenti circa l’esito di tali verifiche e sulle conseguenti decisioni circa il ripristino dell’originario tragitto dei mezzi Amt nel centro di Pegli”.
“Strada dei forti”
«Questo progetto è stato presentato alla cittadinanza con diversi incontri, come quello del 31 marzo dello scorso anno, quando abbiamo presentato i progetti del Pnrr e, il 24 febbraio, con la conferenza stampa alla quale erano presenti il direttore del consorzio che ha vinto la gara di appalto, Integra, il direttore della direzione Digev, del geologo Grassano e con i colleghi Piciocchi e Bevilacqua. In fase di progettazione sono state coinvolte diverse associazioni sportive tra le quali ZBBikers, La Fie e il Cai che sono state parti attive nella predisposizione di quelli che sono gli elaborati progettuali. Veniamo al progetto di fattibilità tecnico-economica: è stato approvato dal consiglio comunale e prevede la realizzazione di una pista forestale, per altro già esistente, nel tracciato che collega il tratto tra il cd. “cancello dell’avvocato” a forte Sperone, Puin, Fratello minore e Diamante. Il medesimo prevede, previa autorizzazione dell’ufficio del verde pubblico, l’abbattimento delle alberature presenti in quella parte in cui avverrà l’intervento, sulle aree prospicenti che possano interferire con l’intervento realizzativo, incluse le alberature che crescono direttamente sulle mura storiche, per altro autorizzate regolarmente dalla competente sovraintendenza. Si prevede inoltre una pulizia della vegetazione infestante, di piante morte, di quelle piante che devono essere abbattute secondo le indicazioni dell’ufficio verde. È previsto il reimpianto di 38 piante. In merito alla pavimentazione saranno predisposte diverse soluzioni utilizzate per la realizzazione del primo percorso denominato S1 che in sede urbana sarà fondamentalmente costruita in calcestruzzo, cemento architettonico, costituito da ghiaia, pietrisco a effetto drenante. In sede di viabilità periurbana si tratta di mantenere e migliorare le sedi già esistenti di strade bianche in cui sarà possibile vedere una pavimentazione con l’utilizzo di leganti naturali per mantenere inalterata la pavimentazione. In alcuni tratti, per mantenere le caratteristiche del paesaggio, su indicazione della sovraintendenza, sarà attuata una pavimentazione in pietra e cemento così come nelle aree di crinale. Nel tratto che congiunge la porta di san Benedettino con via Carso sarà restaurata e migliorata l’attuale creuza genovese rendendo il fondo più agevole. Circa i mezzi che saranno utilizzati per i sentieri, in fase di sentiero saranno quelli adibiti alla al trasporto dei materiali opportunamente sagomati in base alle caratteristiche dalla viabilità e sen nel caso mezzi di soccorso. Una volta ultimati i lavori sarà possibile accedere con mezzi di soccorso ed è molto importante che ci sia l’agibilità; per le manutenzioni; i biker e tutto ciò che ha la finalità di promuovere l’area del parco urbano come risorsa storica, strategica e paesaggistica della città, di valorizzare le potenzialità in termini di sostenibilità, di promozione del turismo, escursioni, tour, eventi; crescita del turismo slow. Cercheremo di comunicare ancora di più quelli che sono i contenuti del progetto, soprattutto la finalità di rendere più agibili le alture per permettere anche ai mezzi di soccorso di intervenire, oltre all’agibilità delle strade bianche potranno essere percorse solo da mezzi autorizzati». Lo ha detto l’assessore alla Mobilità e ai trasporti Matteo Campora rispondendo all’interrogazione del consigliere del Partito Democratico Donatella Alfonso in cui si chiede “a fronte dei comunicati diffusi dall’amministrazione comunale e, nello stesso momento, delle preoccupazioni espresse da cittadini e associazioni per la realizzazione di lavori sulla cosiddetta “strada dei forti” al Righi che, di fatto, sembrano aumentarne le caratteristiche adatte per un transito veicolare - anche all’interno del parco del Peralto - e a fronte dell’abbattimento di alberi , si chiede a sindaco e giunta quali siano le caratteristiche di tali lavori e come, al di là della necessità di garantire un transito ai veicoli di soccorso, sia garantita una fruibilità ambientalmente compatibile dell’intero percorso”.
Accessibilità aeroporto
«Partiamo dal fatto che puntiamo molto sull’aeroporto, che è dentro la città. Colgo l’occasione per augurare buon lavoro al nuovo presidente e al nuovo board che si sono insediati da poco. La sua è una proposta che si può valutare, ma io lo farei alla luce del progetto più ampio di RFI che trasformerà l’accessibilità dell’aeroporto creando una nuova stazione i cui lavori sono già partiti. Ci sarà un grosso parcheggio di interscambio e sarà posizionata nell’area dello Sheraton. Migliorerà l’accessibilità tramite mezzi pubblici e ci sarà la possibilità di arrivare in treno direttamente all’aeroporto. A completamento del progetto, sul quale l’amministrazione sta puntando, per dare una adeguata agibilità dei collegamenti, pensiamo agli Erzelli e al People mover, ovvero un collegamento, di circa due km, tra la stazione e l’aeroporto in grado di portare mille persone all’ora in entrambe le direzioni e da lì partirà anche la funicolare che porterà direttamente agli Erzelli. Quando pensiamo all’aeroporto dobbiamo immaginarlo tra qualche anno, quando queste infrastrutture faranno ordine nell’area circostante, anche per muoversi a piedi. Per ora i numeri di Amt sono estremamente importanti: vengono utilizzati sia il Volabus che l’Airlink, con il primo che passa dal centro e il secondo che porta dalla stazione di Sestri Ponente all’aeroporto. Sono Servizi organizzati in accordo con la direzione dell’aeroporto e sono apprezzati. Nell’ottica di promuovere il nostro aeroporto in città – unico nel contesto degli aeroporti – ho chiesto un incontro al nuovo presidente per ragionare insieme sulla sistemazione delle aree interne e potremo individuare un’area per ospitare gli scooter di persone che si recano lì o nella zona. A settembre la aggiornerò, ma sarebbe opportuno organizzare una commissione con il nuovo presidente per illustrare il piano di sviluppo industriale». Ha risposto così l’assessore alla Mobilità e ai Trasporti Matteo Campora all’interrogazione del consigliere di Liguria al centro Lorenzo Pellerano in cui si chiedeva “di conoscere quali progetti l’amministrazione comunale sta mettendo in atto di concerto con altri enti competenti per migliorare l'accessibilità all'aeroporto Cristoforo Colombo con diverse modalità di trasporto (treno, bus, ecc…) e quali iniziative può adottare per promuovere la realizzazione di nuovi posteggi moto gratuiti a servizio della cittadinanza e utenza dell'aeroporto. Chiede di conoscere inoltre la facoltà sanzionatoria della polizia in area aeroportuale”.
Terminata la discussione degli articoli 54, alle 15 con 39 presenti si è aperta la seduta del Consiglio comunale.
All’ordine del giorno una delibera e quattro mozioni.
Prima di procedere con i lavori all’ordine del giorno sono stati discussi tre ordini del giorno fuori sacco.
Il primo ad oggetto: “Ordinanza del Sindaco n. 279/2023 avente tema interdizione temporanea al consumo di bevande alcoliche nel territorio cittadino a tutela della salute pubblica e della sicurezza urbana”, atto presentato dal consigliere Filippo Bruzzone della lista Rosso Verde. “In data 30/06/2023 - si legge nell’atto - il sindaco ha emanato l’ordinanza in oggetto, intervenendo sulla distribuzione e consumo di bevande alcoliche sia in zone circoscritte (zona Rivarolo, zona Sampierdarena, zona Giardini Cavagnaro, zona Sottoripa, zona Sestri Ponente, zona Canevari) sia predisponendo analoghi divieti in tutto il territorio cittadino, considerato che al punto 2 delle premesse del testo in trattazione si legge “in tutto il restante territorio del Comune di Genova, ogni giorno, dalle ore 16.00 alle ore 08.00 del giorno successivo, siano vietati a chiunque, in area pubblica e/o aperta al pubblico ad eccezione delle superfici di somministrazione autorizzate (plateatici), il consumo e la detenzione finalizzata all’immediato consumo sul posto (contenitori privi della chiusura originaria) di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione”, con questo atti s’impegna il sindaco e la Giunta “a stralciare dalle premesse dell’Ordinanza n. 279/2023 il punto 2, a stralciare quanto sopra indicato anche dal dispositivo dell'ordinanza in oggetto; a prevedere, qualora venisse dato seguito ai precedenti punti dell'impegnativa, a stralciare la deroga espressa nel dispositivo, ossia nella parte in cui recita che “le limitazioni ed i divieti stabiliti con la presente ordinanza non operino in occasione di eventi di carattere cittadino, nonché di manifestazioni commerciali a carattere straordinario di significativo interesse per la Città, per il tempo necessario allo svolgimento dell'evento”, ad integrare l’Ordinanza in oggetto con puntuali interventi dei servizi sociali del Comune con l’implementazione del servizio a partire delle aree “critiche” individuate in premessa dalla stessa Ordinanza, al fine di avviare un percorso sociale e di sensibilizzazione circa il tema dell’abuso di bevande alcoliche in città”.
L’ordine del giorno è stato respinto con i 24 voti della maggioranza e 13 della minoranza.
Il secondo odg fuori sacco ad oggetto: “Situazione attuale e futuro del Csoa Zapata” presentato dalla consigliera Francesca Ghio della lista Rosso Verde. Scrive la consigliera: “Premesso che il Csoa Zapata svolge da circa trent’anni attività profondamente connesse al tessuto sociale cittadino, di cui è parte integrante ed irrinunciabile”, con questo atto s’impegna il sindaco e la Giunta “A rivedere la propria decisione al fine di consentire al Csoa Zapata di proseguire la propria attività nella sede attuale trentennale, oppure a proporre spazi idonei a garantire il normale svolgimento delle attività del Csoa Zapata e delle molte associazioni e realtà sociali che ad esso fanno riferimento e ad individuare un altro spazio idoneo da destinare all’Accademia Ligustica delle Belle Arti, al fine di non porre in contrapposizione due importanti realtà cittadine”.
L’ordine del giorno è stato respinto con 25 voti della maggioranza e 13 della minoranza.
Il terzo odg fuori sacco ad oggetto: “Progetto Nuovo Forno Crematorio Staglieno” è stato presentato dal consigliere di Paolo Aimé di Forza Italia. Scrive il consigliere: “Visto che l’eventuale progetto definitivo dovrà essere sottoposto alla Conferenza dei Servizi e ai pareri di tutti gli Organi Competenti anche sotto il profilo ambientale e sanitario, considerata la priorità assoluta che riveste la tutela della salute” con questo odg s’impegna il sindaco e la Giunta “A farsi parte attiva per un aggiornamento della Commissione Consiliare di Competenza, al fine di monitorare l’evoluzione dell’iter progettuale; a sottoporre l’eventuale ipotesi progettuale, per una valutazione tecnico-scientifica approfondita, nelle apposite sedute dell’Osservatorio Salute e Ambiente del Comune di Genova”.
L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.
Delibera proposta giunta al Consiglio n. 30: “Controdeduzioni alle osservazioni alla D.C.C. n. 19/2023, recante incentivi alla riqualificazione ambientale e semplificazione nell’attuazione degli interventi mediante modifica alle norme generali e di conformità del PUC, con approvazione delle stesse modifiche e presa d’atto del loro mancato assoggettamento a valutazione ambientale strategica (VAS)”. Su proposta dell’assessore all’Urbanistica, Demanio Marittimo, Sviluppo economico, Lavoro e Rapporti sindacali, Mario Mascia, “Premesso che il Consiglio Comunale in data 18 aprile 2023 ha approvato la deliberazione n. 19, ad oggetto: «Incentivi alla riqualificazione ambientale e semplificazione nell’attuazione degli interventi mediante modifica alle Norme Generali e di Conformità del PUC», dichiarata immediatamente eseguibile; riscontrato che a seguito dell’esame di osservazioni pervenute si è proceduto ad alcune modifiche/integrazioni al testo normativo adottato e le stesse sono opportunamente evidenziate nel testo a fronte allegato parte integrante del presente provvedimento” la Giunta propone al Consiglio “di approvare tutto quanto rappresentato nella “Relazione di Controdeduzioni alle osservazioni” quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, richiamando le motivazioni e le considerazioni ivi esplicitate”.
La delibera è stata approvata con 24 voti di maggioranza e 14 dell’opposizione.
Mozione 95: “Implementazione dell’infrastruttura di trasporto urbana – stazione ferroviaria di Sestri Ponente”. Atto presentato dai consiglieri di Genova Domani. Si legge nel documento: “Atteso che tra i progetti in attesa di finanziamento PNRR vi sia la nuova stazione ferroviaria Erzelli/Aeroporto, che rafforzerà il sistema di trasporto e fornirà inoltre un importante parcheggio di interscambio e che sul territorio dei Municipi VI e VII verranno realizzate nuove stazioni ferroviarie di prossimità e/o potenziate le esistenti; ritenuto che la tratta di Ponente Voltri – Nervi, evidenzia nel territorio di Sestri Ponente un particolare afflusso di passeggeri in ingresso e in uscita durante tutto l’arco della giornata, terzo solo alle principali stazioni cittadine di Piazza Principe e Brignole”; con questa mozione s’impegnano il sindaco e la Giunta “ad interloquire operativamente con RFI al fine di raggiungere un accordo circa il mantenimento e potenziamento dell’attuale stazione di Sestri Ponente in Via Puccini, nelle forme ritenute più consone rispetto all’inserimento della nuova progettualità legata alla stazione di Erzelli/Aeroporto; - a disporre un tavolo tecnico che abbia come scopo lo spostamento e/o abbattimento dell’edificio ospitante la biglietteria di Sestri Ponente attraverso la valutazione di soluzioni alternative di ricollocamento quali gli spazi del Mercato del Ferro (Via Emanuele Ferro) o le aree a Sud della strada ferrata; - ad individuare uno spazio da convertire in parcheggio di interscambio nelle immediate vicinanze della stazione”.
Sulla stessa sono stati presentati un ordine del giorno dal consigliere Lorenzo Pasi di Genova Domani e 11 emendamenti. Il primo presentato dalla consigliera di Genova Civica Mariajose Bruccoleri, il 2,3,4 e 5 dalla lista Rosso Verde, il 6 e il 7 presentati dal consigliere Federico Barbieri di Genova Domani, gli ultimi emendamenti, dall’8 all’11sono stati presentati dal consigliere Fabio Ceraudo del M5S. I proponenti non hanno accettato il primo emendamento; il secondo emendamento è stato invece accettato; respinti l’emendamento 3 e 4 e 5, accettati essendo del proponente stesso, gli emendamenti 6 e 7, respinto l‘ottavo, accettato il nono, respinto il decimo, accettato l’undicesimo. L’assessore Campora ha dato parere favorevole a nome della Giunta sia sull’ordine del giorno che sulla mozione. L’ordine del giorno è stato approvato con 25 voti della maggioranza, si è astenuta dal voto l’opposizione. La mozione, comprensiva degli emendamenti, è stata approvata con 27 voti della maggioranza, del M5S e di Genova Civica. Si sono astenuti dal voto il PD e la lista Rosso Verde.
Mozione 10: “Iniziative a sostegno del risparmio energetico”. Atto presentato dal consigliere del M5S Fabio Ceraudo. “Al fine di sostenere al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal, nell’ambito del pacchetto “Clean Energy for all Europeans” (Energia pulita per tutti i cittadini europei) - scrive il consigliere - su proposta della Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno adottato la cd. RED II, la Direttiva europea sulla promozione delle fonti rinnovabili (UE 2018/2001), che riconosce e promuove le configurazioni di Autoconsumo collettivo e di Comunità energetiche, i nuovi target, molto più sfidanti rispetto a quelli già individuati, richiedono un maggior impegno dell'Italia che deve adeguare agli indirizzi europei il Piano Nazionale Integrato Energia Clima (PNIEC). Tenuto conto che in attesa della completa attuazione della disciplina della Direttiva RED II, l’Italia ha disciplinato in anticipo la fase di recepimento rendendo possibile la condivisione dell’energia elettrica prodotta da impianti alimentati a fonti rinnovabili tra più cittadini; i consumatori di energia elettrica potranno quindi associarsi per realizzare configurazioni di autoconsumo: collettivo, che può essere attivato da famiglie e altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio, purché i soggetti diversi dalle famiglie non producano energia come attività principale o comunità energetiche, alle quali possono partecipare persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello condominiale, purché siano tutti collegati alla medesima cabina di trasformazione dell’energia di media/bassa tensione e la partecipazione alla Comunità di energia rinnovabile non costituisca l'attività commerciale e industriale principale; tenuto che ai membri che aderiscono alle configurazioni vengono riconosciuti diversi benefici”, con questo atto s’impegnano il sindaco e la Giunta ad “attivarsi nei riguardi del Ministro del MASE Pichetto Fratin per la pubblicazione urgente del decreto ministeriale, c.d. DM energia condivisa, che preveda fra l’altro la possibilità di cumulare la detrazione fiscale e la tariffa incentivante, e per l’attuazione da parte di ARERA delle modalità per lo scorporo dell’energia condivisa in bolletta; a promuovere iniziative in sostegno della cultura del risparmio energetico e del risparmio di risorse mediante la riduzione degli sprechi, la messa in atto di azioni di condivisione e la diffusione di stili di vita sostenibili; ad individuare risorse opportune e promuovere nel territorio comunale di competenza la creazione di Comunità energetiche e di Autoconsumo collettivo, con il coinvolgimento dei cittadini residenti e l’impiego di aree o edifici di proprietà comunale, in particolare sostenendo prioritariamente le forme di configurazioni che generano benefici diretti con la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini con maggiore disagio economico che ricadono o rischiano di ricadere nella condizione di povertà energetica; ad assicurare anche attraverso la creazione di apposito sportello o centro informazioni la messa a disposizione dei cittadini delle informazioni necessarie a promuovere la creazione di comunità energetiche e sistemi di autoconsumo collettivo e alla realizzazione di interventi per il risparmio energetico”. Sulla stessa è stato presentato un emendamento dal consigliere di Vince Genova Angiolo Veroli, accettato dal proponente.
Mozione 77: “Sostegno alla creazione di CER (Comunità energetiche Rinnovabili)”, presentata dal consigliere Filippo Bruzzone della lista Rosso Verde. È scritto sul documento: “Premesso che le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) permettono di ridurre le emissioni climalteranti ed inquinanti, favorendo altresì la sicurezza energetica e la resilienza del territorio, attraverso l’autoproduzione e l’autoconsumo”, s’impegna il sindaco e la Giunta “a creare uno sportello unico a cui i cittadini possano rivolgersi per ottenere le informazioni necessarie circa il funzionamento delle CER ed i relativi adempimenti burocratici connessi; ad implementare una piattaforma online con documenti informativi e fac simile di: statuto per fondare una associazione che diventi CER, regolamento di riparto e documentazione varia necessaria per il GSE; a prevedere la costituzione di CER per ogni nuovo impianto su tetti di proprietà comunali, da identificare tramite gara pubblica; a prevedere, entro la fine del 2023, l’implementazione di una gara pubblica riguardante almeno un tetto pubblico per ogni municipio da porre a disposizione delle CER (come previsto dalla conversione del decreto PNRR 3); come previsto dalla LR n. 6 del 2020, ad istituire un tavolo oppure un osservatorio comunale per la transizione energetica che preveda la partecipazione delle associazioni interessate che si occupano di CER o di tematiche ambientali”.
L’assessore Campora ha dato parere favorevole ad entrambe le mozioni.
Le due mozioni sono state approvate all’unanimità.
Mozione 115: “Colonie feline”. Atto presentato da Francesco De Benedictis di Fratelli d’Italia. Si legge nell’atto: “Visto che le colonie feline sono punti di aggregazione di gatti liberi, più o meno numerosi, che convivono e frequentano abitualmente una determinata area, pubblica o privata, accuditi e nutriti grazie all’aiuto di volontari zoofili e che in tal modo si tiene sotto controllo la presenza degli animali sul territorio, la loro salute ed anche le nascite, evitando così di incrementare la problematica del randagismo; valutate che la Legge 281/1991 ("Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo") stabilisce all'art. 2 comma 8 “i gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall'autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo” e che la Legge della Regione Liguria n. 23/00 ("Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo") stabilisce all’art. 8 (Protezione dei gatti) comma 7 “i gatti che vivono in libertà sono sterilizzati a cura della ASL territorialmente competente”, s’impegnano il sindaco e la Giunta: “a sensibilizzare ASL3 ad incrementare il numero delle sterilizzazioni e a sostenere, come già accade in altre città (Roma, Milano, Pavia), l’attività dei volontari zoofili”.
Sulla stessa sono stati presentati due emendamenti: il primo dal consigliere Filippo Bruzzone della lista Rosso Verde, il secondo dal consigliere di Forza Italia Paolo Aimé. Gli emendamenti sono stati accettati dal proponente, il primo con alcune modifiche. L’assessore Francesca Corso ha dato parere favorevole a nome della Giunta. La mozione così come emendata è stata approvata all’unanimità.
Esauriti i punti all’ordine del giorno alle 17.31 si è chiuso il Consiglio comunale.
«Il problema della frequentazione dei laghetti in Val Varenna è ultra decennale e si verifica ciclicamente nel periodo estivo, creando degrado, sporcizia, e insicurezza stradale. Due mesi fa con AMT e i sindacati ci siamo incontrati per trovare soluzioni specifiche e mitigare il pericolo; si è svolto anche un tavolo di coordinamento provinciale di sicurezza, perché in quella zona, dove si riuniscono centinaia di persone, il problema è prevalentemente di ordine pubblico e per risolverlo servono azioni di concerto con le altre forze di polizia e la regia del questore. Cerchiamo una strategia comune, e abbiamo messo in campo piccole azioni, come posizionare a valle della strada una pattuglia che domenica ha fermato 48 persone; con Amt stiamo ragionando per ingaggiare volontari dei Carabinieri e della Polizia di stato di ausilio sui bus nella tratta interessata e abbiamo firmato l’ordinanza antialcol dalle 16. Metteremo a punto nuove regole sia in termine di orario e di zone, però dobbiamo pensare che l’azione repressiva e di controllo non potrà accontentare tutti: lo faremo però a tutela di chi vuole vivere in un contesto sicuro». Lo ha detto l’assessore Sergio Gambino rispondendo alle interrogazioni della consigliera del Pd Rita Bruzzone e del consigliere della Lega Bevilacqua riguardanti la Val Varenna e le “situazioni di degrado e pericolosità per le persone, la sicurezza stradale e boschiva, il rischio di incendi, le continue risse, la frequentazione dei laghetti e l’abbandono di rifiuti, l’accensione di fuochi e la sosta selvaggia, il tutto a ridosso di un bosco”