Istruzione, al via il progetto "i nonni e i bambini della scuola dell’infanzia: gli antichi mestieri e i giochi del passato"

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08/11/2023
Assessore Marta Brusoni in una scuola dell'infanzia comunale

Per gli over 65 genovesi la possibilità di diventare "maestri" d'asilo e raccontare le nostre tradizioni: ecco come candidarsi

Roberto Bordi

Quali erano i giochi dei nostri nonni? Quali i mestieri di una volta? E com’è cambiato il modo di andare a scuola e di fare la spesa? Sono alcune delle domande a cui proveranno a rispondere gli anziani genovesi, facendo lezione in nove scuole dell’infanzia distribuite su tutto il territorio comunale, grazie al progetto “I nonni e i bambini della scuola dell’infanzia: gli antichi mestieri e i giochi del passato”.

 

Realizzato dall’assessorato alle Politiche dell’istruzione del Comune di Genova in collaborazione con il Garante comunale dei Diritti degli Anziani, Paolo Tanganelli e l’associazione 50&più, si tratta di un progetto di educazione intergenerazionale che ha per obiettivo la promozione di un ponte relazionale tra due mondi, quelli delle persone over 65 e dell’infanzia, molto lontani per ragioni anagrafiche, storiche e culturali.

 

Ed è proprio il recupero e la riscoperta delle nostre radici storico-culturali la mission di “I nonni e i bambini della scuola dell’infanzia: gli antichi mestieri e i giochi del passato” che, a partire dal mese di gennaio, vedrà alcuni anziani volontari genovesi entrare nei “nidi” comunali per raccontare ai più giovani la vita e i ricordi del loro “piccolo mondo antico” in cui la maggior parte dei bambini, appartenendo a famiglie con possibilità di spesa ridotte, dovevano ingegnarsi nella fabbricazione in autonomia di giocattoli attraverso l’impiego di materiali di riciclo o di scarto, facendo leva esclusivamente sulla propria fantasia creativa e immaginazione. Una realtà molto diversa da quella di oggi dove, molto spesso, i bimbi sono abituati ad acquistare giocattoli in negozio o su internet, per non parlare della differenza tra chi una volta trascorreva la maggior parte del proprio tempo libero a giocare in strada o sui prati vicino a casa e chi invece, oggi, compulsa per alcune ore al giorno, fin dalla più tenera infanzia, la tastiera del tablet o dello smartphone.

 

«I nostri nonni si portano dietro uno straordinario bagaglio di conoscenze, cultura, valori e saggezza che questo progetto intende valorizzare partendo dal concetto che le loro esperienze contengono preziose lezioni di vita per i più piccoli – spiega l’assessore comunale alle Politiche dell’istruzione Marta Brusoni – I loro racconti costituiscono un importante insegnamento per i bambini che, ascoltandoli, imparano soprattutto a concepire e accettare le differenze, aprendo la propria mente agli altri e al diverso. Far conoscere i giochi e i mestieri di una volta serve a trasmettere alle nuove generazioni la memoria della nostra cultura, aiutandoci a rafforzare la nostra identità di genovesi e di italiani. Come amministratori pubblici e come cittadini abbiamo tutti il dovere di promuovere e tutelare il nostro patrimonio culturale, compreso ovviamente quello immateriale di cui gli anziani sono i naturali e principali ambasciatori. Invito tutti i nostri nonni – l’appello di Brusoni – a contattare il mio assessorato e a spargere la voce tra i propri coetanei per candidarsi a partecipare a questo progetto che darà loro la gioia di rivivere i momenti più gioiosi del loro passato, condividendoli con il mondo dell’infanzia».

 

«Tra i vari compiti che ritengo peculiari per un Garante dei Diritti degli Anziani, oltre a fornire stimoli e suggerimenti agli organi pubblici competenti riguardanti le necessità e i bisogni degli anziani, soprattutto ma non solamente quelli fragili, c'è il tema dei diritti – dichiara Paolo Tanganelli, Garante comunale dei Diritti degli Anziani – In questa direzione vanno, tra gli altri, il recente convegno sulla figura dell'amministratore di sostegno organizzato con l'assessore comunale alle politiche sociali Lorenza Rosso e l'associazione 50 & più e il Manifesto dei Diritti degli Anziani che andrò a presentare nella prossima edizione del Silver Economy Forum. Un altro tema che mi sta particolarmente a cuore è quello dell'inclusione sociale. Infatti, insieme alla scomparsa della famiglia patriarcale, anche le comunità di quartiere tendono a venir meno e, di conseguenza, si è accentuata la tendenza per l'anziano alla solitudine e all'isolamento sociale che portano a emarginazione, depressione e una pessima qualità della vita quotidiana. Questo progetto dei nonni e dei bambini della scuola primaria che ho ideato, elaborato e proposto all'assessore Marta Brusoni, che ringrazio per avere accolto con entusiasmo e messo in atto – prosegue Tanganelli – vuole favorire sempre più un riavvicinamento intergenerazionale, strappando almeno una parte dei nostri anziani a un certo isolamento sociale collegandolo al tema del ricordo, che gli stessi anziani possono promuovere tra i piccoli genovesi in maniera leggera, allegra e non cattedratica. Allora, quale mezzo migliore dei giochi del passato e degli antichi mestieri per sollecitare e stimolare l'attenzione e la curiosità dei piccoli e annodare quindi il filo della memoria, della continuità della storia familiare e quindi di un Paese che, per essere una comunità viva, deve mantenere vivo il senso del passato per poter guardare meglio al futuro? Indirettamente e idealmente questo si collega alle tradizioni come il Confeugo e la Festa della Bandiera che il sindaco Marco Bucci ha lodevolmente instaurato. La storia di una città, di una nazione deve sempre essere raccontata alle nuove generazioni e le persone anziane, con la loro saggezza ed esperienza, possono tramandarla attraverso la loro preziosa testimonianza. Sono convinto – conclude Tanganelli – che un popolo senza tradizioni o che peggio le dimentica, sia un popolo senz'anima».

 

Ma rispetto a una volta è cambiato anche l’aspetto e il modo di vivere e di fare la spesa nei nostri quartieri, dove era abitudine fare il giro delle piccole botteghe alla ricerca di una squisita tavoletta di cioccolato o di un gustoso “reganisso”, il tradizionale bastoncino di liquirizia. Per non parlare poi del modo di andare a scuola: se un tempo era abitudine incontrarsi lungo la strada con i propri compagni e raggiungere insieme la classe a piedi, oggi molti genitori e bimbi preferiscono la comodità di un passaggio in auto o in scooter.

 

Sembrano storie arcaiche, lontane anni luce e da cui ci separa uno iato di appena due o tre generazioni. Pazienza, sacrifici, semplicità, condivisione sono i valori fondamentali che plasmavano la vita dei bambini di una volta, (ex) bimbi che oggi hanno i capelli bianchi e che il progetto “I nonni e i bambini della scuola dell’infanzia: gli antichi mestieri e i giochi del passato” vuole trasformare, più che in insegnanti, in narratori di storie avvolte in un alone di mistero e di curiosità, la stessa stuzzicata dai mestieri di un tempo che oggi stanno scomparendo a causa dell’innovazione tecnologica che permea la nostra società.

 

Gli anziani interessati a partecipare e ad avere informazioni più dettagliate sul progetto possono contattare il Comune di Genova all’indirizzo e-mail asspersonaleinformatica@comune.genova.it

 

Le scuole dell’infanzia coinvolte nel progetto saranno nove, una per ogni ambito territoriale. Questo l’elenco completo:

 

  • Ambito 1: scuola dell’infanzia Villa Letizia, via Buffa 2, Voltri
  • Ambito 2: scuola dell’infanzia Villa Dufour, via Bordone 12, Cornigliano
  • Ambito 3: scuola dell’infanzia Rivarolo, passo Torbella 12A, Rivarolo
  • Ambito 4 e 5 (centro città): scuola dell’infanzia Bertoncini, corso Firenze 79, Castelletto; scuola dell’infanzia Bondi, passo Costanzi 12, Oregina
  • Ambito 6: scuola dell’infanzia Glicine, via Motta 1, Quezzi
  • Ambito 7: scuola dell’infanzia Mimosa, via Mogadiscio 49, Sant’Eusebio
  • Ambito 8: scuola dell’infanzia Foce, piazza Palermo 13, Foce
  • Ambito 9: scuola dell’infanzia San Desiderio, via Casabona 3, San Desiderio

«Il progetto – conclude l’assessore Brusoni – avvicinerà ancora di più due mondi affascinanti già abituati ad interfacciarsi regolarmente. Pensiamo ad esempio al baby-sitting che tanti nonni fanno per i loro nipotini, diventando un modello di comportamenti positivi come avviene quando li accompagnano a scuola a piedi o in bicicletta, trasmettendo loro insegnamenti preziosi dal punto di vista della sostenibilità ambientale e della cultura della sicurezza stradale».

Ultimo aggiornamento: 09/11/2023