Un minuto di silenzio per Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio, e due articoli 55 sulla violenza di genere, oggi in sala rossa. Si è anche discusso sulla strategicità del Terzo Valico dei Giovi
Il Consiglio comunale si è aperto come di consueto alle 14 con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata:
«Non c’è stato nessun aumento annuo dell’8%. Abbiamo avuto uno scalino del 23% imposto dalla Corte dei Conti che ha imposto un piano di rientro di dieci anni per rientrare degli extra costi di un buco di bilancio di oltre 180 milioni di euro che abbiamo trovato nel luglio del 2017, lasciato dalla precedente amministrazione. Mi permetto di consigliarle di leggere la delibera della Corte del 2019. La bolletta della Tari è cara, perché i genovesi devono sapere che una quota, oltre il 20%, è legata al piano di rientro previsto dalla Corte dei conti, un piano che ha consentito il risanamento finanziario e il piano di investimenti. Senza quella quota la Tari risulta nella media nazionale. Prima di lanciare censure severe, credo che sarebbe meglio documentarsi in maniera opportuna». Ha risposto così il vicesindaco e assessore al Bilancio Pietro Piciocchi all’interrogazione del consigliere del Partito Democratico Simone D’Angelo in cui si legge: “Tra il 2018 e il 2022 la Tari nel Comune di di Genova è aumentata del 37,8%. L’aumento è stato in media del 7,7% all’anno, con un aumento del 3,7% nell’ultimo anno (fonte UIL Liguria). In questi giorni il Comune di Genova ha avviato le operazioni di recapito dei bollettini della Tari, che presentano un ulteriore significativo aumento. Si interrogano il sindaco e la giunta per avere i dati precisi dell’aumento imposto alle genovesi e ai genovesi per l’anno 2023”.
«La Navebus è un servizio fortemente voluto dal Ponente della nostra città, conquistato grazie al contributo di numerosi soggetti tra cui gli allora assessore regionale Luigi Merlo e assessore comunale Arcangelo Merella, oltre all’attuale consigliere regionale Lilli Lauro. Tornando all’attualità e ai danni provocati dalla mareggiata dello scorso 27 ottobre, riferisco l’esito del sopralluogo di cui sono stato relazionato dai tecnici. Il sopralluogo è stato fatto nei giorni immediatamente successivi alla mareggiata che ha provocato danni all’area di calpestio di Molo Archetti e al cancello di ingresso al molo i quali, per ora, impediscono l’ingresso ai passeggeri. Inoltre, la mareggiata ha ammalorato un tratto di massetto e alcune griglie, con i chiusini dell’illuminazione pubblica letteralmente divelti dalla forza delle onde. Si aggiungono poi altri danni alla ringhiera in acciaio sia nel tratto del Molo vero e proprio, sia alla radice del Molo stesso. La sostituzione dei manufatti andrà fatta al più presto. Per quanto riguarda l’impossibilità della Navebus di attraccare sul Molo, ciò è dovuto a un masso di enormi dimensioni che la mareggiata ha spostato sul fondale dello specchio acqueo dove la Navebus attracca abitualmente. C’è la possibilità di intervenire tramite l’accordo quadro Opere Marittime e, in forza di queste risorse, l’intervento è stato valutato in 40mila euro per 30 giorni di lavori consecutivi. I cantieri partiranno non appena Autorità Portuale darà il nulla osta che abbiamo già provveduto a richiedere». È quanto risposto dall’assessore comunale alle Manutenzioni Mauro Avvenente all’interrogazione a risposta immediata presentata da Alessio Bevilacqua (Lega) che chiedeva alla Giunta aggiornamenti circa “la tempistica per la messa in sicurezza del Molo e della conseguente ripartenza del servizio Navebus e sulle azioni portate avanti dalla Civica Amministrazione e da Autorità Portuale per garantire i lavori necessari sul Molo Archetti, atti a garantire la permanente fruibilità del servizio”.
«Da inizio anno abbiamo ricevuto zero richieste di intervento della polizia locale in via Bellucci, ma solo 33 segnalazioni per divieti di sosta, che sono stati prontamente sanzionati. Su “Segnalaci” abbiamo raccolto alcune lamentele, e abbiamo predisposto un presidio giornaliero in borghese per verificare la veridicità della problematica. In 3 settimane però, abbiamo constatato che ci sono state solo 2 violazioni riguardanti transiti non consentiti. Quindi il problema c’è ma è ridimensionato. Riguardo la richiesta di un “nonno vigile” davanti a quella scuola, va detto che questo servizio viene gestito dalle associazioni, a cui il Comune da un rimborso spese nel momento in cui viene trovato il volontario in oggetto. In questo caso non è stato trovato ancora nessun volontario. In ogni caso i nonni civici non avrebbero compiti di pubblica sicurezza». Lo ha detto l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino rispondendo all’interrogazione della consigliera Pd Donatella Alfonso, riguardante “quanto accaduto in data 6 novembre scorso in via Dino Bellucci, sede di istituti scolastici tra cui il convitto colombo, che ospita anche la scuola primaria e secondaria di primo grado, dove si è verificata una situazione di forte tensione tra i genitori in attesa dei figli in uscita dalle lezioni e un automobilista che intendeva transitare nonostante il divieto temporaneo di transito nell’orario dell’uscita scolastica”.
«Ritengo che sia una problematica estremamente importante oltreché fastidiosa, perché va a colpire il personale che ritengo essere in prima linea. Questa problematica è stata oggetto di attenzione sia della prefettura che della questura in passato, attraverso i comitati provinciali, in cui sia è parlato per cercare di capire come arginarlo e affrontarlo e sono stati convocati anche i vertici della sanità per un confronto per migliorare le condizioni di sicurezza del personale sanitario. La civica amministrazione ha messo a disposizione personale a presidio dei luoghi sensibile, anche se non sarebbe di competenza della Polizia locale, entrando nella turnistica dei pronto soccorso di Villa Scassi, Galliera e San Martino, in accordo col questore. L’intervento però deve essere a monte, deve essere culturale, legato alla non violenza e agli assetti organizzativi dei pronto soccorso affinché non si verifichino lunghe attese che portano a nervosismi. L’approccio non deve essere solo securitario, ma anche culturale e organizzativo». Ha risposto così l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino all’interrogazione del consigliere di Fratelli d’Italia Vincenzo Falcone in cui si legge: “Dalla stampa, di recente, si è appreso il grave problema di carattere sociale e di sicurezza sui luoghi di lavoro che vede protagonisti involontari gli infermieri, i medici e gli operatori socio sanitari, i quali sono vittime in numero sempre maggiore di aggressioni verbali e fisiche. Il dato, denunciato dal presidente dell’Ordine degli infermieri di Genova, è allarmante in quanto si parla, verosimilmente, di 150 casi di aggressione all’anno soltanto in Liguria con un dato di circa 120 mila all’anno in tutto il territorio nazionale. Si chiede di conoscere le attività poste in essere dalla C.A. relative al livello di sicurezza del personale sanitario e dei luoghi ove questi prestano servizio”.
«Non avendo una conoscenza diretta della situazione, mi limito a comunicare quanto riferito dagli uffici con riserva di approfondimento personale. So che attualmente la sede di Villa Banfi non è disponibile a ospitare altri bambini a causa della presenza di tre classi provenienti da un’altra scuola oggetto di lavori finanziati dal PNRR. Riguardo alle lavorazioni di cui è previsto il via nell’area dell’ex ospedale Martinez, le stesse partiranno dopo il mese di giugno 2024 e quindi al di fuori dell’anno scolastico attuale. Per quanto concerne le modalità di esecuzione dei lavori, l’ipotesi di cantierizzazione è stata validata dalla responsabile della sicurezza della scuola Emanuelli dell’IC Pegli, escludendo di fatto ogni tipo di interferenza con le attività scolastiche. Colgo l’occasione per valutare insieme agli uffici soluzioni alternative come si sta facendo nei casi di cantieri che impattano sulle scuole. Ribadisco la mia disponibilità a incontrare i genitori e organizzare le cose in maniera ottimale». È quanto risposto dall’assessore comunale ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi alla consigliera Cristina Lodi (Gruppo Misto) che chiedeva chiarimenti alla Giunta circa la questione dei lavori dell’area ex Martinez di Pegli e della vicinanza degli stessi con il plesso Emanuelli dell’IC Pegli le cui classi “si troveranno in modo preoccupante vicini alla presenza di un cantiere complesso” con “la presenza di polveri del cantiere”. Inoltre, Lodi chiedeva la possibilità di “usare Villa Banfi per tutte le classi e laboratori, lasciando la sede dell’Emanuelli solo per necessità”.
«La problematica è di nostra conoscenza, anche se a Genova non è usualmente utilizzato se non in pochissimi casi. In molti hanno la tessera alfanumerica, che usa lo stesso meccanismo, ma più tecnologico. A oggi non c’è nessuna normativa che regoli l’utilizzo di questo strumento, a seguito di questo 54 mi sono documentato e ho compreso che a livello nazionale c’è uno studio per cercare di regolamentarlo. Ho capito che la comunicazione alla questura è competenza di chi affitta e che è una responsabilità non solo fiscale ma anche penale e come polizia locale quello che facciamo per contrastare le irregolarità è fare controlli sulla corrispondenza tra il numero dichiarato e il numero di chi soggiorna. La questione è attenzionata anche dalla questura e dalla finanza. Con le nuove tecnologie, in cui il check-in avviene in via telematica, chi affitta l’appartamento non vede nessuno spesso. Non è la questione in sé il problema, ma il suo abuso. Chi affitta la camera deve verificare che chi usa la camera sia effettivamente chi ha prenotato. Ovviamente chi è in malafede resterà in malafede indipendentemente da come è stata fatta la prenotazione». Ha risposto così l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino all’interrogazione del consigliere di Vince Genova Valter Pilloni: “Sos ‘Lucchettoni’ un pericolo per la sicurezza. Segnaliamo che da mesi in alcuni luoghi della città sono presenti, fuori e dentro i palazzi, ‘lucchettoni’ portachiavi apribili con un codice che viene fornito per telefono dall’affittacamere all’occupante di passaggio affinché possa accedere all’appartamento designato. Una comoda soluzione per chi affitta, ma che potenzialmente lascia scoperto un aspetto molto serio del rapporto tra i due. Al di là del problema legato all’elusione fiscale, rimane di tutta evidenza il rischio concreto che, in assenza dell’esibizione dei documenti, possano fare uso di queste opportunità soggetti che muovono al limite della legalità di cui non sarà mai registrato il soggiorno presso la questura territoriale così come previsto dall’art. 1 del D.M. 7/1/2013. In molte città e capitali del mondo questa pratica è nota da tempo ed è severamente vietata, nonché presentemente sanzionata.
«Riguardo il progetto Aspi sul casello di Pegli è in corso la fase delle osservazioni, aperte fino al 17 dicembre. Il 2 ottobre 2023, infatti, il progetto è stato sottoposto a VIA. Siamo dunque in questa fase procedimentale, per garantire la partecipazione di tutti. Il cronoprogramma prevede 36 mesi di lavori dall’approvazione del progetto esecutivo». Lo ha detto l’assessore Mario Mascia rispondendo all’interrogazione del consigliere 5 Stelle Fabio Ceraudo, riguardante il “progetto di Aspi circa il nuovo casello autostradale di Pegli.”
«La questione è stata attenzionata ed è oggetto di discussione in un tavolo tecnico con la questura. Sono in atto indagini per individuare il soggetto e abbiamo messo a disposizione le nostre pattuglie che hanno aumentato i passaggi soprattutto nelle ore cruciali. Da una decina di giorni non ci sono stati episodi, ma continueremo con le indagini per trovarlo e con il presidio e non ci fermeremo finché non sarà trovato». Ha risposto così l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino all’interrogazione del consigliere di Liguria al Centro Federica Cavalleri in cui si chiede “all’assessore competente informazioni riguardanti i fatti di cronaca che hanno interessato il quartiere di Castelletto in riferimento alle minacce che alcuni studenti dei licei della zona hanno ricevuto da un rapinatore seriale”.
«L’intervento di riqualificazione di Galleria Mazzini, vale oltre 5 milioni di euro e lo stiamo realizzando con fondi PNRR. Il lato di levante vede già montato il ponteggio e sono iniziati i lavori che termineranno da cronoprogramma entro il mese di giugno. Si passerà poi al lato verso il palazzo della Provincia e la fine dei lavori totali è prevista entro la fine del 2024. I famosi 4 lampadari fusi a Berlino nell’Ottocento si trovano nel deposito di Corso Europa, in attesa di restauro. Verranno restaurati in tempo per la fine dei lavori di Galleria Mazzini e ricollocati al loro posto entro la fine del 2024». Lo ha detto l’assessore Mauro Avvenente rispondendo all’interrogazione del consigliere di Uniti per la Costituzione Mattia Crucioli riguardante lo stato dei “lampadari storici originariamente collocati in Galleria Mazzini, che rischiano di non tornare al loro posto”
Terminato il question time, alle 15 con 33 presenti si è aperto il Consiglio comunale.
Prima di cominciare i lavori è stato presentato un ordine del giorno fuori sacco presentato da tutti i capigruppo di maggioranza e minoranza, che impegna il sindaco e la Giunta: “a garantire la propria presenza, in collaborazione con Regione Liguria, nei tavoli istituzionali e nelle opportune sedi affinché sia affermata la centralità della siderurgia nella realtà industriale ed economica genovese, per ciò che il comparto ha rappresentato nel passato della città e per ciò che ancora deve rappresentare nel suo futuro; ad attivarsi, al fianco delle Parti Sociali, affinché il Governo italiano: assicuri la strategicità della siderurgia e la imprescindibilità di un suo rilancio nelle politiche industriali del Paese; affianchi il Socio privato, eventualmente anche valutando una modifica degli assetti azionari, così da definire al più presto un Piano Industriale in grado di determinare il definitivo assetto del comparto e delle aree, di traguardare il rilancio della produttività e di garantire la continuità occupazionale e reddituale ai lavoratori di Acciaierie d’Italia S.p.A. e Ilva in A.S. e impegna la presidenza del Consiglio comunale a trasmettere l’istanza sollevata e condivisa dal Consiglio Comunale di Genova agli interlocutori istituzionali e industriali competenti e coinvolti nella vertenza in oggetto”.
L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.
Successivamente il presidente Carmelo Cassibba ha ricordato in una nota congiunta con i presidenti dei consigli comunali delle principali città d’Italia, la giovane Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio. Terminato il minuto di silenzio, sono stati portati all’attenzione dell’aula due articoli 55 sulla violenza di genere: il primo presentato dalla consigliera di Vince Genova Arianna Viscogliosi e il secondo presentato dalla consigliera Francesca Ghio della lista RossoVerde.
A nome della Giunta si è espressa sull’argomento l’assessore Francesca Corso.
All’ordine del giorno due delibere, due mozioni e due interpellanze.
Delibera Giunta al Consiglio n. 46: “Lavori di “somma urgenza riguardanti la regimazione idraulica delle acque di ruscellamento presso la scarpata adiacente il piazzale “ex macelli”, tra via Terpi e piazzale Bligny.” Si legge nel documento: “Su proposta dell’assessore al bilancio, lavori pubblici, opere strategiche infrastrutturali, rapporti con i Municipi, Pietro Piciocchi sentito il consigliere delegato in materia di tutela e sviluppo delle vallate, Alessio Bevilacqua, premesso che a seguito della ricezione di tre segnalazioni di cui una del Municipio IV, la Direzione Idrogeologia e Geotecnica, Espropri e Vallate ha condotto in data 17/10/2023 uno specifico sopralluogo presso la scarpata di proprietà, sottesa tra il piazzale ex-Macelli e Via Terpi, riscontrando che la medesima versa in considerevole stato di degrado con la presenza di numerose linee di acque bianche che scaricano disordinate sulla scarpata stessa, provocando asportazione di materiale, trasporto e accumulo dello stesso al piede della scarpata, con interessamento di spazi pertinenti ad attività economiche; considerato che per fronteggiare la situazione di emergenza venutasi a creare sono stati avviati i “lavori di “somma urgenza riguardanti la regimazione idraulica delle acque di ruscellamento presso la scarpata adiacente il piazzale “ex - macelli”, tra via Terpi e piazzale Bligny” – Municipio IV; e che i lavori sono attualmente in corso di esecuzione ed il loro completamento è indispensabile per la rapida messa in sicurezza dell’area, a salvaguardia della pubblica incolumità e per prevenire eventuali danni alle attività economiche coinvolte, con conseguenti richieste di risarcimento” la Giunta propone al consiglio: “di approvare l’intervento di Somma Urgenza attivato dagli uffici tecnici della Direzione DIGEV ed il relativo quadro economico, redatto sulla base della perizia estimativa, di dare atto che la spesa complessiva pari ad Euro 200.000 sarà finanziata con risorse proprie dell’Ente; di dichiarare che la spesa complessiva di Euro 200.000 ha natura di investimento, di dare atto, in considerazione di quanto sopra, che ai sensi dell’art. 194 del D. Lgs. 267/2000 (TUEL), ricorrono le condizioni per far luogo al riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio”.
La delibera è stata approvata all’unanimità. Sulla stessa è stata concessa l’immediata eseguibilità.
Delibera Giunta al Consiglio n. 49: “VI adeguamento del programma triennale dei lavori pubblici 2023-2024-2025 e XVII nota di variazione ai documenti previsionali e programmatici 2023-2025”. Si legge nel documento: “Su proposta dell’assessore al bilancio, lavori pubblici, opere strategiche infrastrutturali, rapporti con i Municipi Pietro Piciocchi; premesso che l’art. 21, comma 3 del Codice dei Contratti, approvato con il D.Lgs. n. 50/2016, dispone che l’attività di esecuzione dei lavori di importo stimato uguale o superiore a 100.000,00 Euro, venga eseguita sulla base di un programma triennale e dei suoi aggiornamenti annuali approvato nel rispetto dei documenti programmatori e in coerenza con il bilancio e, per gli enti locali, secondo le norme che disciplinano la programmazione economico-finanziaria e che il medesimo Decreto prevede al comma 9 dell’art. 5 che i programmi triennali sono modificabili nel corso dell’anno qualora le modifiche riguardino diversi aspetti e previa apposita approvazione dell’organo competente da individuarsi secondo la tipologia della modifica e nel rispetto delle norme che disciplinano la programmazione economico-finanziaria”, la Giunta propone al consiglio: “Di approvare l’aggiornamento del Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2023- 2024- 2025, approvato al punto 8.1 del Documento Unico di Programmazione di cui alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 76 del 27 dicembre 2022, redatto sulla base delle schede ministeriali approvate con il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 16 gennaio 2018, n. 14”.
La delibera è stata approvata con 21 voti a favore della maggioranza. Si sono astenuti (9 voti) i consiglieri del Pd e del Gruppo Misto, voto contrario (3 voti) per i consiglieri della lista RossoVerde, M5S e Uniti per la Costituzione. Sulla delibera è stata concessa l’immediata eseguibilità.
Mozione 112: “Affidamento di un'area verde nel Municipio Centro Ovest, o nel Municipio Valpolcevera, o in un altro Municipio, alla Comunità Ecuadoriana”, atto presentato dalla consigliera del Gruppo Misto Cristina Lodi. Scrive la consigliera: “Considerato che il Console dell'Ecuador ha chiesto all'amministrazione Comunale a riconoscimento del valore e dell'importanza della comunità ecuadoriana per Genova la possibilità di intitolare un parco urbano alla Comunità Ecuadoriana e alla stessa dare la possibilità di gestire direttamente la stessa area verde e tenuto conto che la Comunità Ecuadoriana è molto presente nei Municipi Centro Ovest e Val Polcevera e proprio nel Municipio Centro Ovest un consigliere municipale si è fatto carico delle proposte del console dell'Equador” con questa mozione s’impegna il sindaco e la Giunta “a valutare la possibilità di affidare e dedicare un'area verde o nel Municipio Centro Ovest o nel Municipio Valpolcevera o in un altro Municipio, alla Comunità Ecuadoriana che ne ha fatto richiesta anche in termini di autogestione e manutenzione ordinaria”.
L’assessore Avvenente ha suggerito, a nome della Giunta, alla proponente di dettagliare maggiormente la mozione. Suggerimento accettato dalla consigliera che così ha ritirato l’atto.
Mozione 146: “Strategicità dell’infrastruttura Terzo Valico dei Giovi e opere complementari”, atto presentato dal capogruppo di Vince Genova Paolo Gozzi, dal capogruppo della Lega Federico Bertorello, dal capogruppo di Forza Italia Stefano Costa, dal capogruppo di Liguria al Centro Nicholas Gandolfo e il capogruppo di Genova Domani Lorenzo Pasi. Si legge nel documento: “Premesso che il Terzo Valico dei Giovi è una delle opere strategiche più importanti attualmente contemplate all’interno dell’intero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e, unitamente ai progetti di sviluppo del Nodo Ferroviario di Genova, consentirà di superare gli attuali ostacoli al potenziamento del trasporto ferroviario tra Genova, Milano e Torino; rilevato che relativamente al Terzo Valico dei Giovi, ad oggi sono in realizzazione tutti e 6 i lotti costruttivi con un avanzamento economico pari a circa il 66%; - l'avanzamento complessivo degli scavi è pari all’84,7%, che corrisponde allo scavo di circa 74,8 Km di opere in sotterraneo su 87,5 km totali, tenuto conto che all’interno di un processo di risistemazione degli stanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, promosso in relazione alle tempistiche di rendicontazione delle opere, è emerso in sede governativa il rischio di uno stralcio del finanziamento di € 3,97 milioni riservati al passante Genova-Milano, per trovare altrove diverse risorse su altre fonti di finanziamento” con questa mozione s’impegnano sindaco e Giunta: “a continuare ad attivarsi presso tutti i livelli istituzionali e nelle opportune sedi affinché sia affermata la strategicità dell’opera per la nostra città e per l’intero Paese e, conseguentemente, siano garantiti il rispetto dei suoi tempi di realizzazione e di operatività attualmente fissati al 2026 e il mantenimento delle sue fonti di finanziamento all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Sulla stessa sono stati presentati otto ordini del giorno e un emendamento. I primi due della consigliera Lodi: il primo impegna il sindaco e la Giunta: “ad attivarsi presso il Governo affinché il quadruplicamento della tratta del Terzo Valico Tortona Milano Rotterdam non sia più finanziato a lotti ma in modo totale affinché non rimanga ipotesi troppo futuribile nel tempo rispetto al fine di lavori del Terzo Valico per la tratta fino alla divaricazione verso Novi Ligure e Tortona”, il secondo “a farsi parte attiva affinché la proposta del sottosegretario prenda forma e si concretizzi entro 15 giorni”. Gli altri sei presentati dal consigliere Ceraudo. Il terzo impegna sindaco e Giunta: “A revisionare insieme a RFI l’opportunità di utilizzare il porto come polo logistico di smistamento dei treni al posto del Campasso”. Il quarto: “a revisionare il progetto al fine di trovare una soluzione idonea ad evitare che il traffico ferroviario passi in mezzo alle case delle delegazioni interessate”, il quinto: “a revisionare il progetto al fine di trovare una soluzione idonea ad evitare che il traffico ferroviario passi in mezzo alle case delle delegazioni interessate”, il sesto: “affinchè diano garanzie di rigenerazione urbana condivise con la delegazione”, il settimo: “a garantire la copertura di Via Ardoino, l’ottavo: “a garantire piani di evacuazione e sicurezza specifici per l’incolumità dei cittadini coinvolti”. L’emendamento è stato invece presentato dal consigliere Gozzi. L’assessore Gambino a nome della Giunta ha dato parere negativo agli ordini del giorno dal numero 1 al 5, parere positivo dal 6 all’8. Primo ordine del giorno respinto con 25 voti. Si astengono il Gruppo Misto e Lista RossoVerde, ha votato a favore il M5S. Ordine del giorno 2,3,4, e 5: respinti con 20 voti della maggioranza. La minoranza vota a favore. Gli ordini del giorno 6,7 e 8 sono stati approvati all’unanimità.
La mozione così come emendata è stata approvata con 25 voti della maggioranza. Voto contrario del consigliere Ceraudo del M5S, voto di astensione per la lista RossoVerde (1 voto).
Interpellanza 5: “Biblioteche pubbliche”, atto presentato dal consigliere Fabio Ceraudo del M5S. Scrive il consigliere: “Rilevato che il patrimonio del Sistema Bibliotecario Urbano è costituito da libri, periodici, materiali multimediali proposti alla cittadinanza in prestito o in consultazione in sede e disponibili sia a scaffale aperto che su richiesta a magazzino; rilevato che le Biblioteche sono un patrimonio della cittadinanza e garanzia di spazi culturali e considerato che le stesse hanno sempre bisogno di investimenti e di nuova bibliografia che integri e rinnovi il magazzino e l’offerta” s’interpellano sindaco e Giunta: “Sugli investimenti effettuati negli ultimi anni e quanti libri sono stati integrati nelle varie biblioteche Comunali”.
«Dall’ultimo concorso per funzionari bibliotecari - ha risposto l’assessore Brusoni - abbiamo assunto 9 unità. Nel 2021 tre assunzioni, nel 2022 due assunzioni e una cessazione, nel 2023 quattro assunzioni. I dati relativi agli investimenti per acquisti di libri cartacei, materiali multimediali ed edicola digitale sono i seguenti: nel 2021 acquisto libri circa 118 mila e cinquecento euro, acquisto materiali digitali circa 13 mila euro, nel 2022 acquisto libri per 119 mila euro circa mentre materiale digitale 14 mila cinquecento, nel 2023 acquisto libri per circa 118mila cinquecento euro, acquisto materiale digitale per circa 25 mila euro. Nel 2023 andranno ad aggiungersi circa 50 mila euro provenienti dal bando Capitale del libro 2023».
L’interpellanza 44: “Ricollocazione dei lampadari di Galleria Mazzini nella loro sede originaria”, atto presentato dal consigliere di FdI Francesco De Benedictis non è stata discussa per l’assenza del consigliere.
Terminati i punti all’ordine del giorno alle 18.40 si è chiuso il Consiglio comunale.