L’iniziativa, che rientra nel “progetto Nonni”, è abbinata a un simpatico “giornalino” che ha trasformato i bambini in piccoli reporter, con interviste agli anziani del borgo
Antiche immagini della San Desiderio che fu, dall’antica osteria della borgata di Pomà alla cava di Canaixa, ma anche cartoline d’annata e foto dei lavori di realizzazione e dell’inaugurazione della “materna”. Ricordi di un tempo impressi su carta e scolpiti nella memoria collettiva grazie ai “bimbi-reporter” della scuola dell’infanzia comunale “San Desiderio” che oggi pomeriggio, in occasione della Festa e del Mercatino di Natale, hanno donato ai loro nonni e agli abitanti del quartiere un piccolo calendario, allegato al “Grido di Sande”.
Giunto già al suo quarto numero, “Il Grido di Sande” è la rivista della scuola dell’infanzia San Desiderio che ha visto i bambini diventare piccoli giornalisti, intervistando nonni e persone anziane del quartiere per farsi raccontare storie, personaggi e tradizioni di questa importante porzione di territorio dell’alta Vallesturla dove hanno vissuto, tra gli altri, Giuseppe Mazzini e i fratelli Jacopo e Giovanni Ruffini. Grazie a questo “giornalino”, i bimbi vanno in giro per il quartiere ad ascoltare i racconti dei nonni sulla loro infanzia, cosa facevano nel tempo libero e i mestieri esercitati grazie all’istruzione ricevuta. E, in cambio, i piccoli reporter “portano” i nonni a scuola mostrando loro come la vivono ogni giorno.
“Il Grido di Sande” rientra nel “progetto Nonni”, varato dalla scuola dell’infanzia San Desiderio per ridurre le distanze tra nonni e nipoti e valorizzare il ruolo dei primi «in quanto radici, custodi della nostra vita, memorie del passato e origine di ciò che siamo», come si legge nell’ultimo numero del “giornalino”. Nel quadro di questo progetto, che vede anche la collaborazione di varie realtà e abitanti del quartiere, i bimbi sono stati ospitati da nonno Mario per imparare a raccogliere l’uva, mentre è stato nonno Emidio ad andare a trovare i bimbi a scuola per insegnare loro la pigiatura dell’uva e il suo processo di trasformazione in vino, di cui i bambini sono stati parte attiva partecipando a tutte le fasi di produzione.
«La crescita umana, culturale ed educativa dei nostri bambini passa anche attraverso bellissime iniziative come quella della scuola dell’infanzia “San Desiderio”, che condivide lo spirito e gli obiettivi del nostro ambizioso progetto dei nonni all’asilo che partirà nelle prossime settimane – dichiara l’assessore comunale alle Politiche dell’istruzione e Servizi educativi 0/6 anni Marta Brusoni – Un progetto che, in poco tempo, ha già raccolto tantissime adesioni dai nonni di tutti gli Ambiti territoriali cittadini, con il grande obiettivo di costruire un ponte intergenerazionale tra piccoli e anziani al fine di favorire l’avvicinamento tra due mondi diversi, ma ugualmente strategici per il presente e il futuro della nostra società, nell’ottica di preservare, tramandare e valorizzare il nostro patrimonio culturale. Tutto ciò – continua l'assessore – in perfetta sinergia con il Garante comunale dei diritti degli anziani Paolo Tanganelli e l’associazione 50&più, che ringrazio già oggi per il loro fondamentale supporto: una prova ulteriore degli ottimi risultati che si possono ottenere mettendo a sistema il mondo della scuola con il tessuto sociale. Infine, un augurio speciale di un sereno Natale e buone feste a tutti i bambini, le insegnanti e i collaboratori delle scuole dell’infanzia comunali, e a tutte le loro famiglie».
Tutto nasce nel 2021 grazie alle insegnanti e ai collaboratori della scuola che, coinvolgendo i nonni dei piccoli allievi dell’istituto, avevano avviato una ricerca di materiale fotografico storico sulla “materna” di San Desiderio, trovando anche alcune fotografie dell’inaugurazione risalente al 1958. Il materiale raccolto, tra cui uno scatto che immortalava nonno Emidio insieme ai piccoli compagni di classe,era stato poi presentato in una mostra fotografica dove diversi altri nonni e abitanti del quartiere si erano riconosciuti in alcune immagini d’epoca, chiedendo di poter avere una copia del materiale.
Desiderio che si è concretizzato oggi con il piccolo calendario che, da un mese all’altro, consentirà agli abitanti del quartiere di assistere allo scorrere del tempo del presente, scoprendo e riscoprendo panorami, personaggi e luoghi caratteristici della San Desiderio del passato: un ponte ideale tra ieri e oggi che contribuisce a rafforzare il legame tra infanzia e terza età nel segno della memoria e della trasmissione della conoscenza, così importante per la conservazione e valorizzazione della cultura e dell’identità genovesi.
«Il bellissimo “progetto Nonni” di San Desiderio – spiega Paolo Tanganelli, Garante comunale dei diritti degli anziani – si inquadra perfettamente all’interno del progetto “I nonni e i bambini della scuola primaria” da noi elaborato, che ne rappresenta l’ideale continuazione con un respiro ancora più ampio andando a coinvolgere varie scuole dell’infanzia comunali, nel solco di quanto già meritoriamente fatto da alcune “primarie” cittadine. Una finalità non secondaria di queste iniziative è di rendere maggiormente conosciuto il lavoro, svolto quotidianamente da tanti insegnanti, per la creazione di un forte legame culturale, sociale e relazionale tra nonni e bambini: una missione che rende le scuole dell’infanzia italiane una vera e propria eccellenza internazionale da valorizzare adeguatamente anche dal punto di vista della comunicazione alla pubblica opinione».
“Il Grido di Sande” era stato premiato, durante l’anno scolastico 2022/2023, dall’Istituto Comprensivo Statale “R. Guarini” di Mirabella Eclano (Avellino) nel quadro del XIX concorso nazionale “Il Giornale della Scuola”, promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Composta da due sezioni che accolgono bambini dai 2 ai 6 anni e situata in via Casabona 3, la scuola dell’Infanzia “San Desiderio” ha scelto la tematica della "Città Creativa" nella convinzione che i linguaggi artistici ed espressivi rappresentino un mezzo per potenziare tutto ciò che ha a che fare con l’area emozionale e della relazione dei bambini, contribuendo a dare voce e consistenza a ciò che provano, e a inventare nuove realtà dettate dalla fantasia.