Il documento, elaborato all’interno dell’organismo operativo istituito dall’Accordo regionale inRete contro la violenza, si propone di far emergere il fenomeno dei fatti di violenza realizzati mediante la somministrazione indotta inconsapevolmente di sostanze stupefacenti
Siglate, questo pomeriggio nella sede della Prefettura di Genova, Sala Biblioteca, le Linee Guida “Misure di accertamento dei fatti di violenza connotati da assunzione di sostanze ipnoinducenti”. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto inRete contro la violenza, in atto da tempo, per la prevenzione e contrasto della violenza di genere. Il documento, elaborato all’interno dell’organismo operativo istituito dall’Accordo regionale inRete contro la violenza, si propone di far emergere il fenomeno dei fatti di violenza realizzati mediante la somministrazione indotta inconsapevolmente di sostanze stupefacenti che non vengono ricercate di routine con le analisi di laboratorio, come il GHB (acido gamma-idrossi-butirrico) e altre sostanze ipnoinducenti. «Aggiungiamo un altro importante tassello nell’aiuto e nel supporto alle donne nel momento in cui avviene la violenza e finalmente si rivolge alle forze dell’ordine o a un pronto soccorso – ha detto l’assessore alle Politiche sociali Lorenza Rosso, firmataria delle Linee guida per il Comune di Genova – come amministrazione comunale, proprio in questi giorni, abbiamo varato il progetto Vera, sperimentale, per accogliere la donna nel momento in cui manifesta la violenza subita. In quel momento bisogna aiutarla, mettendola in un luogo protetto con la presenza di educatori, fornendo anche beni di prima necessità per lei e per eventuali figli».
Dal confronto all’interno del Tavolo è emerso, attraverso l’analisi degli accessi al Pronto Soccorso, “Sentinella Privilegiata” per intercettare gli episodi delittuosi, un incremento degli episodi di violenza sessuale realizzati mediante la somministrazione inconsapevole di GHB e di sostanze ipnoinducenti (c.d. “Droga della Stupro). Proprio in tale contesto, alla luce dell’attualità e gravità del fenomeno, è diventata improcrastinabile per le istituzioni di questa area metropolitana, l’esigenza di adottare meccanismi efficaci per far emergere i casi di violenza sin dalla prima fase di contatto con il Pronto Soccorso. E così Prefettura, Procura della Repubblica presso il Tribunale e presso il Tribunale per i Minorenni di Genova, Regione Liguria, Comune di Genova, Università degli Studi di Genova, Ufficio Scolastico, Azienda Ligure Sanitaria (A.Li.Sa.) ASL 3 e 4, insieme all’Ente Ospedaliero Ospedali Galliera, all’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, all’IRCCS Istituto Giannina Gaslini, all’Ospedale Evangelico Internazionale, dopo un approfondito confronto, sono giunti ad elaborare il documento sottoscritto oggi per poter fornire ai medici di Pronto Soccorso procedure omogenee da seguire nel caso di una sospetta violenza sessuale e concomitante abuso di sostanze ipnoinducenti.