Approvata la delibera per l’acquisto dell'Arena Sportiva del Palasport, nell'ambito dell'operazione Waterfront di Levante
Il consiglio comunale si è aperto alle 14 con la discussione degli art. 54, interrogazioni a risposta immediata:
«Il 6 febbraio 2023, a seguito di alcuni esposti, è stata notificata al titolare dell’attività un’ingiunzione per provvedere, entro 30 giorni dal ricevimento dell’atto, all’eliminazione dell’inconveniente e al ritorno della situazione nei termini di legge. Infatti, sono state effettuate delle verifiche che hanno evidenziato come la rumorosità notturna degli impianti del supermercato fosse superiore al limite differenziale di accessibilità previsto dalle normative. Il 9 marzo 2023 c’è stata un’istanza del titolare dell’attività con la richiesta di proroga per l’esecuzione degli interventi e dei provvedimenti necessari alla messa a norma degli impianti dal punto di vista acustico. Inoltre, è agli atti la relazione del reparto Sicurezza della polizia locale circa gli accertamenti e i rilievi fonometrici eseguiti l’11 settembre scorso. Senza dimenticare gli altri interventi della Direzione Ambiente – Settore Igiene Acustica e della stessa Polizia Locale che hanno portato all’ingiunzione a cui facevo prima riferimento. Dunque, la questione è attenzionata dal Comune di Genova. Nel momento in cui scadranno i termini della richiesta di proroga presentata dal titolare dell’attività, saranno effettuati nuovi accertamenti per verificare che la situazione venga finalmente normalizzata. Tra la fine di marzo e l’inizio di aprile saremo in grado di dare una risposta definitiva circa l’adempimento del soggetto all’ingiunzione del Comune».
Lo ha detto l’assessore Matteo Campora rispondendo all’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Valeriano Vacalebre, che chiedeva “informazioni in merito alla problematica relativa all’inquinamento acustico prodotto dai motori dei frigoriferi e del condotto dell’aria condizionata di una struttura di grande distribuzione sita in via Donghi 102r, nel quartiere di San Fruttuoso. Oggetto di numerose segnalazioni da parte dei cittadini, tale problematica risulta acuirsi soprattutto nelle ore serali e notturne dei periodi estivi, risultando fonte di disturbo per i residenti dei palazzi limitrofi”.
«Effettivamente, nella zona è opportuno prevedere una riorganizzazione della sede stradale al fine di garantire una maggiore sicurezza insieme all’ufficio strade, alla direzione polizia locale, al Municipio e alla direzione Mobilità. L’obiettivo è di arrivare ad una analisi di fattibilità per una riorganizzazione complessiva dell’area che potrebbe prevedere la realizzazione di un marciapiede con la conferma delle fermate e la soppressione di alcuni parcheggi. Questo potrà avvenire quando faremo l’accesso e faremo la progettazione insieme agli uffici. Nell’immediato, riteniamo che si possa intervenire con celerità per implementare la visibilità presso la pensilina dell’autobus. In corso di valutazione c’è la soppressione dell’attraversamento all’incrocio presso via Cristo di Marmo, pericoloso per via della sua configurazione altimetrica. Rimanderei ad un approfondimento successivo e ritengo opportuno un accesso in loco con il Municipio, la direzione Mobilità e la Polizia Locale per studiare ulteriori accorgimenti».
Ha risposto così l’assessore Matteo Campora all’interrogazione del consigliere di Fratelli d’Italia Vincenzo Falcone in cui si legge: “In via Borzoli, all’altezza dei civici 93 e 95, non esiste alcuna protezione per le persone che abitano in quei civici e che vogliono o attraversare la strada o semplicemente recarsi alle rispettive fermate per attendere l’autobus. Sempre nel medesimo tratto stradale vi è anche un passaggio pedonale per la scuola materna e ogni volta (e mi riferiscono che in passato è già successo…) c’è il pericolo concreto e reale che qualche d’uno venga investito dai mezzi in transito. Si chiede alla Civica Amministrazione di riferire se detta problematica è stata compiutamente analizzata e quali correttivi si pensa di utilizzare (a mero titolo di esempio mediante l’istallazione di un semaforo e/o la creazione di un piccolo marciapiede) vista la necessità e l’urgenza di garantire ai pedoni di percorrere quel tratto di strada in sicurezza come già fatto per la parte bassa della stessa via Borzoli”.
«I nuovi “cassonetti intelligenti” per la raccolta differenziata dei rifiuti sono apprezzati dalla cittadinanza. Si tratta di una tipologia di cassonetto acquistata e adottata da molte grandi città italiane, a prescindere dal colore politico di chi le governa. Ricordo sempre un dato significativo: nel 2017, quando ci è stata consegnata la città, la raccolta differenziata era al 34%, un dato estremamente basso che ci collocava agli ultimi posti non solo del Nord Italia ma di tutto il Paese. Dopo sette anni, siamo arrivati al 50%, con una crescita del 16%. Probabilmente si poteva fare di più, certamente non è abbastanza, ma c’è stato un importante miglioramento. I nuovi cassonetti bilaterali ci hanno permesso di crescere di 4/5 punti percentuali e, in linea con le direttive Arera, ci consentiranno di arrivare a un sistema di tariffazione puntuale che premierà i cittadini più attenti ad avere dei comportamenti corretti. All’inizio, con i nuovi cassonetti, abbiamo avuto qualche problema. In particolare, abbiamo dovuto riequilibrare alcune postazioni ma adesso, dopo avere introdotto anche la pulizia sotto i cassonetti, la situazione è migliorata, al netto di qualche situazione particolare. Infine, la spesa complessiva per i nuovi cassonetti non ammonta affatto a 60 milioni di euro. Ad oggi, infatti, il Comune di Genova ha speso 13,5 milioni e arriverà, alla fine, a circa 31/32 milioni di euro. Tornando a un ragionamento più generale sui nuovi cassonetti, il loro posizionamento è stato talvolta rallentato per aiutare i cittadini a comprendere meglio il funzionamento di questo nuovo sistema, di cui avremo modo di parlare nuovamente in un’apposita commissione consiliare».
È la risposta dell’assessore Matteo Campora all’interrogazione presentata dal consigliere del Partito Democratico Simone D’Angelo che chiedeva informazioni alla Giunta “in merito all’attuale utilizzo dei cosiddetti ‘cassonetti smart’, per i quali era stata sostenuta una spesa di circa 60 milioni di euro motivata dalla possibilità di riuscire – tramite le funzioni tecnologiche disponibili – a ridurre il costo della TARI dei genovesi, e sui benefici portati al raggiungimento della soglia di differenziata del 65%”.
«Via Don Giovanni Verità a Voltri è di competenza dell’Autorità Portuale e non abbiamo possibilità di intervenire. All’imbocco della strada invece sì: i sinistri avvenuti verso l’area portuale nel 2023 sono stati 5, con zero pedoni coinvolti. Siamo consapevoli che è uno snodo importante, per questo la via è attenzionata dalla polizia locale e presidiata anche dai carabinieri. Sull’aggressione avvenuta qualche tempo fa, ci sono indagini in corso. Riguardo al fatto che c’è una parte della strada senza nome, mi farò portavoce con la Toponomastica per capire se si possa denominare».
Lo ha detto l’assessore Sergio Gambino rispondendo all’interrogazione della consigliera del Partito Democratico Rita Bruzzone che chiedeva informazioni “in merito alla situazione di questo tratto stradale che in realtà non è di competenza comunale, ma che è utilizzato per l’accesso al parcheggio di interscambio di Rfi e che ha visto numerosi incidenti”.
«Non c’è nessuna voce nel contratto nazionale della polizia locale che corrisponda un compenso alle sanzioni elevate: la polizia locale non viene pagata in base alle multe che fa».
Lo ha detto l’assessore Sergio Gambino rispondendo all’interrogazione del consigliere della lista Rosso Verde Filippo Bruzzone che chiedeva “Quale sia l’eventuale voce e l’eventuale importo spettante, all’interno della retribuzione mensile del personale della polizia locale, calcolato in base alle sanzioni comminate”.
L’assessore Gambino ha aggiunto che: «Noi applichiamo il contratto nazionale. E le voci sono: stipendio per inquadramento, retribuzione per anzianità, straordinario, performance individuale, compensi e indennità di vigilanza, di funzione e servizio esterno, di turno e reperibilità e di comparto. Se si facesse qualcosa di contrario al contratto, poiché le interlocuzioni sindacali sono sempre attente e puntuali, credo che questa amministrazione lo avrebbe saputo».
«Come noto, il T-RED si attiva quando si supera la linea dello stop con semaforo rosso. Nel momento in cui ci si muove per consentire il passaggio di un mezzo di soccorso con sirena, il T-RED non eleva automaticamente la sanzione, essendoci un ulteriore passaggio con un funzionario della Polizia Locale che, facendo riferimento alle immagini registrate dalla telecamera, verifica il motivo in base al quale il conducente del mezzo ha superato, a semaforo rosso, la linea dello stop. Qualora il conducente abbia la certezza che la sanzione sia stata elevata ingiustamente, può mandare un’e-mail a vigilanza@comune.genova.it per chiedere di visualizzare le immagini registrate dalla telecamera. Se da tale procedura si evince che il superamento della linea di arresto è avvenuto per consentire il passaggio di un mezzo di soccorso a sirena in funzione, la multa viene annullata in auto-tutela, senza bisogno di fare ricorso attraverso altri canali. Infine, può esserci qualche rarissimo caso in cui la telecamera non inquadri il mezzo di soccorso (le immagini registrate non hanno sonoro): stiamo lavorando con il comandante della Polizia Locale per trovare una soluzione a questa situazione».
Lo ha detto l’assessore Sergio Gambino per rispondere al consigliere Angiolo Veroli di Vince Genova che chiedeva “chiarimenti sul funzionamento dei semafori T-RED in caso di transito col rosso per consentire il passaggio dei mezzi di emergenza”.
«Il punto di fondo è che fin quando il nuovo tunnel non sarà in esercizio la Sopraelevata ci sarà: non possiamo privarci di un’arteria fondamentale. Siamo tutti d’accordo ed è un punto che l’amministrazione ha ribadito. Il tema dell’interferenza sugli svincoli in via Madre di Dio sul progetto è un intervento che non ci vede soddisfatti e che abbiamo chiesto di modificare perché occorrerebbe abbattere una rampa della sopraelevata ed è un cortocircuito da superare. È un paletto che l’amministrazione ha posto ad Aspi perché, come detto, la Sopraelevata deve rimanere funzionale fino alla data di avvio del tunnel. Al netto di questo punto fermo c’è un dibattito affascinante sulla questione che vede un confronto tra visioni urbanistiche diverse perché bisogna ripensare un tratto della città su scala urbanistica e non penso che la questione si possa risolvere con una visione unilaterale. Renzo Piano ha una sua visione: per lui la Sopraelevata va mantenuta fino alla stazione marittima e poi demolita, per fare uno spazio a ricucitura e poi di cesura; poi ci sono idee diverse come renderla una highline come quella di New York per collegare il Waterfront. Non abbiamo ancora deciso. Il tema potrà essere affrontato con il contributo da parte di tutti. Per il Waterfront vorrei chiarire che, sei-sette anni fa, con i soldi del “Patto per Genova”, una parte erano stati destinati all’abbattimento del primo tratto della sopraelevata, sotto le mura storiche all’altezza della Batteria Stella. Abbiamo rivisitato il progetto, ma non vuol dire che tra qualche anno non si farà. Al momento non c’è alcuna interferenza tra Waterfront e Sopraelevata e in caso proseguiremo con la realizzazione del parco con le zone che si libereranno sotto la Sopraelevata».
Ha risposto così il vicesindaco Pietro Piciocchi all’interrogazione della consigliera del gruppo misto Cristina Lodi in cui si chiedono “Informazioni in merito al futuro della Sopraelevata. L’amministrazione comunale conferma che con l’approvazione del PAUR relativo alla realizzazione del Tunnel Subportuale viene prevista la demolizione di una parte della Sopraelevata? In caso affermativo quale? La Civica Amministrazione conferma che la restante parte verrà demolita attraverso altri progetti come quello del Waterfront? Le demolizioni avverranno prima della realizzazione del tunnel?”.
«La messa in sicurezza di questa situazione è al centro della nostra attenzione e in questo senso, il prossimo 7 marzo, abbiamo concordato con il vicesindaco Pietro Piciocchi di incontrarci insieme a Lei e al presidente del Municipio. La sua segnalazione si riferisce a un cedimento della strada riscontrato all’altezza del civico 40, oggetto di monitoraggio fin dall’inizio di gennaio. È stato accertato un rapido e progressivo aggravamento della situazione che ha reso necessario, in collaborazione con l’Ufficio Pubblica Incolumità, di procedere all’installazione di un semaforo a tutela della sicurezza della circolazione. È stato inoltre accertato l’abbassamento della massicciata stradale dovuto al cedimento del muro di sostegno, una vecchia costruzione di pietra e calcestruzzo alta 4 metri. Si dovrà procedere con un intervento di sistemazione del manufatto, per realizzare il quale occorrerà realizzare una palificata di sostegno per 25 metri lineari di lunghezza. Abbiamo già preso contatto con i proprietari dei terreni per la pulizia dell’area da ogni forma di ingombro, al fine di poter effettuare tutti i sopralluoghi tecnici e le verifiche del caso, propedeutiche ad avere l’ok all’esecuzione dei lavori. Si tratta di un intervento molto complesso e di entità economica importante, di cui avremo modo di parlare nei prossimi giorni anche con lei. L’obiettivo è la messa a terra dell’intervento nel più breve tempo possibile, a tutela dei residenti della zona e di tutti coloro che transitano per la strada».
Lo ha dichiarato l’assessore Mauro Avvenente nel rispondere all’interrogazione del consigliere Alessio Bevilacqua della Lega che chiedeva informazioni alla Giunta circa la “situazione di via Massuccone Mazzini (altezza civico 17), unica strada principale che conduce a Murta, attualmente a senso unico alternato regolato mediante impianto semaforico. Si chiede riscontro in merito ai motivi tecnici che hanno portato a scegliere di restringere questo tratto di strada. Si chiede inoltre come l’amministrazione comunale stia definendo l’intervento risolutivo per la messa in sicurezza e la riapertura a doppio senso di questa via, indicando per quando è previsto l’inizio dei lavori”
Terminata la discussione degli articoli 54, alle 15 con 35 presenti si è aperta la seduta del Consiglio comunale.
All’ordine del giorno due delibere e due mozioni.
Prima di procedere con l’ordine dei lavori sono stati discussi due documenti licenziati dalla conferenza capigruppo: un articolo 55 per sensibilizzare l’aula sul caso di Aleksej Navalny, presentato dalla consigliera Arianna Viscogliosi di Vince Genova e un ordine del giorno fuori sacco presentato dal consigliere Fabio Ceraudo del M5S sui “Morti sul lavoro” che impegna il sindaco e la Giunta: “ad avviare un percorso in sinergia con la Regione Liguria per sensibilizzare il Governo a prendere in considerazione e sviluppare un disegno di legge per l’omicidio sul posto di lavoro; a valutare la fattibilità di corsi di informazione e formazione sulla sicurezza sul lavoro, in sinergia con Regione Liguria e con le sigle sindacali”.
L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.
Delibera proposta Giunta al Consiglio n.6: “Apposizione del vincolo preordinato all’esproprio ai sensi del D.P.R. 327/2001 per la realizzazione del deposito/officina/parcheggio di interscambio di Staglieno degli assi di forza per il TPL di Genova”. La documentazione inerente alla delibera sarà caricata sull’albo pretorio La delibera è stata approvata con 22 voti, si è astenuta l’opposizione. Sulla stessa è stata concessa l’immediata eseguibilità.
Delibera proposta Giunta al Consiglio n.7: “Indirizzi per l’acquisto del complesso denominato “Arena Sportiva” con correlate servitù ubicato nel Palasport di Genova nel contesto degli interventi di realizzazione del nuovo Waterfront di Levante (progetto urbanistico operativo di iniziativa pubblica del settore 2 approvato con delibera n. 69 del 2020)”.
Su proposta dell’Assessore al Bilancio, Lavori Pubblici, Opere strategiche e infrastrutturali e Rapporti con i municipi Pietro Piciocchi, è stata portata in votazione questa delibera premettendo che: “La società CDS Waterfront Genova S.r.l. si impegnava a realizzare nella porzione centrale del Palasport un’arena sportiva di non meno di 6.500 mq., oltre gli spazi accessori (“Arena”), a destinazione sportiva riconosciuta di interesse pubblico e generale, con vincolo di destinazione d’uso pubblico permanente; il complessivo progetto del Waterfront di Levante, ha conosciuto una progressiva evoluzione che ne ha oltremodo esaltato la destinazione pubblica, intesa come il principale fattore della rigenerazione urbana del compendio, prevedendo una significativa espansione degli spazi e delle funzioni dedicate alla fruizione da parte della cittadinanza; a seguito delle modificazioni intervenute nel il progetto definitivo prevede una superficie calpestabile pari a 12.348 mq, di cui 7.200 mq destinata ad arena e accessori, 3.285 mq ad accesso attività sportive e 1.863 mq ad attività sportive/palestra, per una capienza complessiva pari a 3.999 posti, estensibile, in occasione di determinati eventi e previa autorizzazione degli organi competenti, fino a 5.000 posti con un sistema di tribune retrattili”. Il progetto definitivo sarà così suddiviso: si articolerà su un piano interrato e tre livelli principali fuori terra, organizzati come di seguito: a) al piano interrato è prevista la predisposizione di spazi tecnici, eventuali biglietterie, accoglienza squadre agonistiche e un punto merchandising; b) il piano terra sarà dedicato alla pratica sportiva, al pubblico, ai servizi igienici ed alle aree di somministrazione di cibi e bevande mentre sotto gli spalti saranno collocati i locali per gli atleti; c) il piano primo sarà principalmente occupato dalle gradinate del pubblico e lungo la circonferenza troveranno collocazione aree vip, skybox, locali destinati alla stampa, servizi igienici e aree di somministrazione; d) al piano secondo sarà collocato uno spazio multifunzionale che potrà essere utilizzato per attività sportive ed eventi; e) lungo la circonferenza dell’Arena troveranno collocazione i vani tecnici e spazi ausiliari. La Giunta propone al Consiglio: “di disporre che, entro i limiti di importo di Euro 23.000.000,00 (imposte e spese di rogito escluse), il Comune di Genova proceda ad acquistare l’Arena sportiva del Palasport, con correlate servitù per una superficie calpestabile pari a 12.348 mq, di cui 7.200 mq destinata ad arena e accessori, 3.285 mq ad accesso attività sportive e 1.863 mq ad attività sportive/palestra, per una capienza complessiva fino ad un massimo di 5.000 posti”.
Sulla stessa è stata proposta una sospensiva da tutta l’opposizione, illustrata dal consigliere Bruzzone della lista RossoVerde. La sospensiva è stata respinta con 21 voti contrari della maggioranza e 14 a favore dell’opposizione.
Sulla delibera sono stati presentati sei ordini del giorno di cui tre del Pd e tre della consigliera Lodi del Gruppo Misto. I tre ordini del giorno illustrati dal consigliere Pandolfo impegnano il sindaco e la Giunta: “di perseguire il conseguimento dell'interesse pubblico, disponendo che il Comune di Genova proceda ad acquistare l'intero compendio del Watefront di Levante - ad esclusione dell'area residenziale - per perseguire gli obiettivi di riqualificazione urbana rendendo più attrattiva e vivibile la città”, “a rendersi disponibile nei confronti del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari permanenti competenti entro la prima settimana di marzo per sapere da dove saranno sottratte le risorse per compiere l'operazione di acquisto del complesso "Arena Sportiva" del Palasport”, “a prevedere un collegamento di trasporto pubblico, in sede propria, rapido e possibilmente sotterraneo, fra il Waterfront di Levante e via XX Settembre”.
I tre ordini del giorno della consigliera Lodi impegnano il sindaco e la Giunta: “a farsi parte attiva al fine di recepire e dare attuazione alle proposte di ASCOM qui di sotto riportare: la sospensione di tutte le ZTL sperimentali (in primis via Roma ecc.) e l’impegno a non attivarne altre, se non dopo la realizzazione di parcheggi di cintura in centro, fuori terra ovunque sia possibile in zone da individuare insieme alle associazioni e ai CIV; l’impegno a non diminuire nemmeno di un posto gli attuali stalli di posteggio nelle aree dei centri storici/centri commerciali naturali e in aderenza ai Mercati Rionali ma anzi attuare concrete politiche della sosta per favorire la veloce rotazione dei posteggi; che siano previste compensazioni economiche a un anno dall'apertura dopo puntuale verifica di eventuali cali di fatturato delle attività dei quartieri vicini; promozione degli eventi della città e dei CIV sui mega schermi dell’arena sportiva”, “a portare in commissione consiliare lo schema del bando di affidamento dell'Arena Sportiva prima della pubblicazione”, “in relazione alla destinazione di risorse per l'acquisto dell'Arena a non intaccare le risorse da impegnare politicamente come stabilito nell'approvazione di bilancio preventivo e relativi ordini del giorno per: incremento rette Case-famiglia e Comunità Educative di Accoglienza; adeguamento compartecipazione Comune per nidi e materne a cifre sostenibili per gli enti gestori; mantenimento modalità attuali trasporto scolastico, sociosanitario riabilitativo e lavorativo”.
L’assessore Piciocchi ha dato parere a nome della Giunta sugli ordini del giorno: negativo ai primi due ordini del giorno del Pd e agli ordini del giorno della consigliera Lodi. Parere invece favorevole per il terzo ordine del giorno dei dem.
Gli ordini del giorno con parere contrario della Giunta sono stati respinti con 22 voti contrari e 13 favorevoli.
Approvato all’unanimità l’ordine del giorno con parere favorevole della Giunta.
La delibera è stata approvata con 22 voti della maggioranza e 13 contrari dell’opposizione.
Sulla stessa è stata concessa l’immediata eseguibilità.
Mozione 7: “Intitolazione di una strada a Sofia Sacchitelli”, atto illustrato da Francesco De Benedictis di FdI ma presentato da tutti i gruppi consiliari. Scrive il consigliere: “Sofia Sacchitelli, con la sua iniziativa “Sofia nel cuore” fino all’ultimo giorno ha smosso migliaia di persone sensibilizzandole sulle tematiche delle malattie rare, battaglia che è continuata anche dopo la sua morte”, con questa mozione s’impegna sindaco e Giunta: “di onorare la memoria di Sofia Sacchitelli e la sua battaglia per la ricerca in tema di malattie rare intitolandole una strada nella zona degli Erzelli dove sorgerà il nuovo Ospedale e il nuovo Centro di ricerca biomedica”. L’assessore Avvenente ha dato parere favorevole a nome della Giunta.
La mozione è stata approvata all’unanimità.
Mozione 79: “Realizzazione struttura ad uso esclusivo dei pedoni in prossimità del Ponte Castelfidardo”, presentato dai consiglieri della lista RossoVerde è stata rimandata in accordo con il proponente.
Esauriti i punti all’ordine del giorno alle 18.42 si è chiuso il Consiglio comunale.