L’assessore al Lavoro, Sviluppo economico e Relazioni Sindacali del Comune di Genova ha convocato questo pomeriggio i rappresentanti della parte datoriale e le sigle sindacali Uil e Cgil del sito di Genova Sampierdarena di Konecta che lavora in commessa di WindTre, tra cui il responsabile delle risorse umane, Daniele Demarie e il responsabile settore business e telecomunicazioni Francesco Cerra. All’incontro era presente anche la dottoressa Chiara Bifani di Inps Genova.
All’ordine del giorno la situazione degli 88 lavoratori della Konecta per i quali è stato attivato il Fondo di integrazione salariale (FIS) e mutato il monte ore settimanale di lavoro per far fronte, sostiene l’azienda, ad una contrazione degli ordini e dei volumi di lavoro sulla commessa Wind. L’intervento dell’assegno salariale, partito il 1ottobre, avrà durata di 13 settimane. Sul tavolo del confronto di questo pomeriggio, però, anche la lettera che Cgil e Uil hanno inviato all’Ispettorato del lavoro, riguardante la decisione dell'azienda di utilizzare i lavoratori del sito di Genova per contribuire a formare altri nuovi lavoratori in Albania, a seguito dell’aggiudicazione di una nuova commessa di lavoro, legata ai Fratelli Carli.
«I lavoratori e i rappresentanti sindacali- dichiara l’assessore al Lavoro- chiedono di verificare la compatibilità dell'avvenuta attivazione del FIS col contributo da loro richiesto e fornito alla formazione di altri lavoratori esteri. Per questo è stato giusto interpellare l’Inps, che durante l’incontro di oggi ha confermato di voler approfondire questo passaggio, ma soprattutto l’Ispettorato del lavoro che abbiamo deciso di convocare, come assessorato, prossimamente per un nuovo incontro con l’azienda. Oggi la Konecta ha dato rassicurazioni che è stato attivato un ammortizzatore ordinario e temporaneo e che non c’è nella programmazione del 2025 nessuna criticità occupazionale in seno al sito di Genova. I lavoratori ci hanno però rappresentato le loro preoccupazioni e come amministrazione comunale ce ne facciamo volentieri carico per chiedere chiarimenti a tutti gli enti pubblici a vario titolo coinvolti. Ci faremo ancora portavoce delle istanze dei lavoratori e continueremo a chiedere riscontro alla parte datoriale circa le mutate condizioni di lavoro, la formazione di personale esterno alla sede genovese per lavorare sulle commesse in carico all'unità locale e il concorrente ricorso agli ammortizzatori sociali. Anche per la nostra amministrazione locale è doveroso, infatti, fare chiarezza sulla reale situazione di un'azienda che, nonostante i volumi di lavoro pare non siano mai venuti a mancare, a Genova è stata oggetto di un progressivo ridimensionamento occupazionale da 300 agli attuali 88 lavoratori, che peraltro operano su dati sensibili di un’ampia clientela legata alle commesse di Konecta».