Delegazioni provenienti da Roma e Sassuolo in visita per scoprire l’eccellenza di questo progetto-modello unico in Italia
Quello dei Centri di Educazione al Lavoro del Comune di Genova è un modello che da anni combatte la dispersione scolastica, permettendo ai ragazzi di ritrovare uno scopo tramite attività che possano introdurli al mondo del lavoro. Si parla di eccellenza perché è l’unico progetto in Italia che, a partire dagli anni Novanta, si propone come esperienza innovativa di “Laboratori di preavviamento al lavoro” con l’idea di avvicinare il mondo produttivo ai giovanissimi in difficoltà.
Su questo progetto si sono posati gli attenti sguardi del Ministero dell’Istruzione e del Merito che, desideroso di studiarne da vicino le potenzialità, ha incaricato Mario Comba, consigliere giuridico del ministro Giuseppe Valditara, di rendere merito a un modello che negli anni ha ottenuto risultati sorprendenti ed ha avviato percorsi di inserimento e reinserimento sociale per molti ragazzi.
Assieme a Mario Comba, i C.E.L. genovesi hanno accolto anche tre presidi di istituti scolastici di Roma e uno di Sassuolo, oltre ai referenti delle aziende socie del progetto “Distretto Italia”, programma che unisce aziende e centri di formazione per dare nuove opportunità ai giovani: orientamento, formazione gratuita e un lavoro garantito.
La visita ha coinvolto i presenti in una prima parte dedicata all’osservazione dei ragazzi durante le attività laboratoriali insieme ai coordinatori delle strutture Sabrina Canepa per il C.E.L. La Torretta e Wladimiro Hamma per il C.E.L. Lab85 ed operatori degli altri Centri di Educazione al Lavoro. Durante la seconda parte, invece, è stato dedicato a focus con i professionisti multidisciplinari che operano all’interno delle strutture.
«Una giornata veramente speciale e densa di contenuti – dichiara Lorenza Rosso, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Genova –. Ricevere la visita del Ministero dell’Istruzione e del Merito è per noi motivo di grande orgoglio, perché vuol dire che il lavoro che facciamo per integrare i ragazzi è riconosciuto e soprattutto utile per contrastare l’isolamento sociale. Ho sempre ritenuto i C.E.L. un esempio di inclusione a tutto tondo, che permettono anche di creare rapporti d’amicizia e fratellanza da coltivare anche una volta finito il percorso. Grazie al dottor Mario Comba, ai presidi degli Istituti Scolastici e ai referenti delle aziende del Progetto Distretto Italia per aver prestato attenzione a questo nostro “piccolo capolavoro”, che ci auguriamo possa essere preso d’esempio in altre realtà italiane. Un ringraziamento anche alla Direzione delle Politiche Sociali e ai responsabili delle singole strutture per l’impegno messo in campo finora: tutto si svolge sempre in maniera perfetta, permettendo ai ragazzi di trovare la tranquillità di cui hanno bisogno per l'impegno messo in campo finora e per i reali e concreti risultati ottenuti a beneficio dei ragazzi».
«Per l'ufficio scolastico genovese i Centri di Educazione al Lavoro rappresentano una preziosa opportunità per contrastare la dispersione scolastica, promuovere occasioni di orientamento, socializzazione e crescita - afferma Alessandro Clavarino dirigente ambito territoriale di Genova dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria-. La collaborazione con le scuole resta un importante obiettivo e una realtà consolidata che vogliamo fare crescere, interagendo con il Comune e con tutti i soggetti del mondo del lavoro e del sociale che credono e operano nei C.E.L.».
«Il Ministero dell’Istruzione e del Merito è molto interessato a questo progetto - dichiara Mario Comba, consigliere giuridico del ministro Giuseppe Valditara -. Pensiamo di volerlo valorizzare nell'ambito delle Politiche sull'orientamento e sulla lotta alla dispersione scolastica. L'iniziativa potrebbe essere presa attraverso il neocostituito centro nazionale per l'orientamento: nasce dalla collaborazione col progetto Elis e ha l'ambizione di ampliare il più possibile l'attività di orientamento nelle scuole, tanto che già oggi ne esiste una rete per supportare l'iniziativa del centro».
«Il mondo industriale, e quindi delle imprese, è attentissimo al futuro delle generazioni - le parole di Anna Giuntini, imprenditore e membro progetto Elis 'Distretto Italia' , vicepresidente ASSISTAL Confindustria - perché oggi rappresenta il problema più importante a cui far fronte. Riportare la cultura del lavoro nelle giovani generazioni per non disperderne capacità e abilità è l'obiettivo che ci siamo posti perché, da imprenditori, sappiamo che la generazione di qualsiasi impresa è la persona».
«La visita ai centri di educazione al lavoro - dichiara Manuel Sericano, direttore generale Agorà - testimonia l'attenzione del Ministero dell'Istruzione e Merito al modello genovese di inclusione socio-lavorativa dei giovani in situazione di dispersione scolastica. Agorà è fiera di essere parte di questo sistema di qualità costruito negli anni insieme al Comune di Genova e ad altri Enti del Terzo Settore».
COSA SONO I C.E.L. - Centri di Educazione al Lavoro del Comune di Genova
Il modello C.E.L ha la funzione di diminuire il rischio di esclusione sociale che accomuna moltissimi adolescenti tra i 16 e i 20 anni che incontrano difficoltà a costruire un progetto di vita positivo e che necessitano di azioni di supporto e accompagnamento. Negli ultimi anni, questo target di utenza si sono aggiunti in modo rilevante i minori stranieri non accompagnati. I Centri di Educazione al Lavoro progettano e realizzano percorsi individualizzati, flessibili e modulabili sulla base delle caratteristiche del singolo ragazzo e offrono ai ragazzi la possibilità di incrementare il proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze utili alla crescita e ad un percorso di vita fondato sulla legalità, l’impegno, l’autonomia personale ed il lavoro. La forza del C.E.L. è quella di “lavorare sul fare” ed è un modello che sta funzionando soprattutto a contrasto della dispersione scolastica.
Ad oggi esistono 6 Centri di Educazione al Lavoro, distribuiti in diversi quartieri della città, per un totale di 120 posti:
- Val Polcevera-Rivarolo: Tempi Moderni, Coopsse soc.coop.soc. Onlus, Via Celesia 63Ar.
- Val Polcevera-Certosa: Ascur Vale, Coop. Attività Soc. Comunità Una Rivarolo (Ascur), Via Garello 47r.
- Bassa Val Bisagno: Arianna, Agorà soc. coop. Sociale, Salita Franzonina 24r
- Medio Ponente-Cornigliano: La Torretta, Agorà soc. coop. Sociale, Viale Narisano 14
- Centro Est-Maddalena: Lab85, Il Laboratorio soc. coop. Sociale, Via della Maddalena 29°
- Centro Ovest-Sampierdarena: Il Cantiere Intercel, RTI Ascur/Agorà/Coopsse/Il Laboratorio, Via Avio 6/2
Ogni C.E.L. può accogliere venti ragazzi a tempo pieno, segnalati all’Ufficio di Coordinamento Inserimenti lavorativi (U.C.I.L.) del Comune di Genova, dai servizi pubblici territoriali del Comune di Genova, da altri servizi pubblici territoriali (Centro giovani ASL3, Ufficio Servizio Sociale Minori del Ministero di Giustizia, ecc.).
Per i ragazzi, spesso con esperienze scolastiche negative, i laboratori sono un ambiente creativo e stimolante, un’occasione per sperimentarsi sul fare e per ricostruire una immagine positiva di sé recuperando fiducia. Favoriscono l’autostima in quanto persona riconosciuta come capace di ideare e realizzare manufatti apprezzati e richiesti creando così un circolo virtuoso che alimenta sicurezza e senso di auto efficacia recuperando abilità sociali e relazionali indispensabili nei contesti lavorativi.
I laboratori proposti rappresentano anche uno strumento che consente l’osservazione e la conoscenza del ragazzo. Le attività laboratoriali sono di natura artistica (ceramica, cartonaggio e legatoria, fotografia, arti visive, ecc.), professionale (carpenteria, falegnameria, cucina, informatica, ecc.) e trasversale (laboratori di espressione e competenze relazionali, didattica del lavoro, ecc.). Parallelamente alle attività laboratoriali vengono attivati percorsi di orientamento finalizzato alle fasi successive del progetto che può prevedere un rientro nei percorsi formativi o un avvicinamento nel mondo del lavoro attraverso esperienze esterne di tirocinio e borse lavoro retribuite, esperienze monitorate costantemente attraverso attività di mediazione e negoziazione da parte dell’educatore referente.