Venerdì 6 dicembre alle 17.30, inaugurazione aperta al pubblico con la partecipazione di Moni Ovadia e di Roberto Villa
In occasione del cinquantesimo anno dalla presentazione di Il Fiore delle mille e una notte di Pier Paolo Pasolini (1974) a Castello D’Albertis inaugura la mostra la mostra Gli Orienti di Pier Paolo Pasolini basata sulle foto di Roberto Villa realizzate nel 1973 durante le riprese del terzo film della Trilogia della Vita.
Parteciperanno all’inaugurazione Moni Ovadia, grande estimatore e conoscitore di Pasolini, e Roberto Villa.
La mostra, curata dal Fondo Roberto Villa, presenta un ampio numero di fotografie scattate sul set - e fuori dal set - del film nel corso del 1973, documentando il lavoro di Pier Paolo Pasolini in Medio Oriente (Yemen e Iran).
Le immagini di Villa catturano non solo molti momenti della realizzazione del film ma anche i volti della gente del luogo, così come gli spazi mistici in cui il poeta/regista ha voluto ambientare la sua versione di quel racconto della tradizione araba. "Gli Orienti" per Pasolini sono posti dello spirito, sono spazi desiderati, sognati: nel film, fiaba di fiabe, le molte vicende appaiono come scatole cinesi e sono portate sullo schermo con una narrazione fantastica e con i colori del sogno.
Il regista non era venuto meno alla promessa "Sarà il mio film più colorato, il più ricco di bellissimi colori della mia produzione" e già le località scelte e le popolazioni mediorientali ne erano testimonianza, perfettamente supportate dai costumi di Danilo Donati su centinaia di comparse e dalle scenografie del tre volte Oscar, Dante Ferretti.
Pasolini, come mostrano le foto di Villa, era apparso molto rispettoso della cultura locale che voleva ritrarre prima che scomparisse in un progresso di cui diffidava. Il fiore delle mille e una notte, ultimo film della Trilogia della Vita, che include Il Decameron (1971) e I racconti di Canterbury (1972), ha ricevuto il Grand Prix Special Prize al Festival di Cannes del 1974, è stato ispirato dalla magica atmosfera di Sana’a, dove Pasolini aveva girato un episodio di Il Decameron che non era stato incluso nel film proprio perché riteneva che potesse essere parte di un altro lavoro.
La sceneggiatura è stata realizzata in appena quindici giorni, dopo che Pasolini aveva riletto il libro Le mille e una notte. Molte parti, in particolare i dialoghi delle donne, sono state opera della scrittrice italiana Dacia Maraini e rivedute da Pasolini.
L'incontro fra Pier Paolo Pasolini e Roberto Villa avvenne a Milano nel 1972. Fu lo stesso regista a invitare il fotografo a seguirlo in Iran e nello Yemen, per seguire le fasi di lavorazione del film nel suggestivo scenario delle città di Isfahan e di Sana’a e molte altre come le immagini mostrano.
Roberto Villa rimase sul set per ben cento giorni e, oggi, attraverso i suoi scatti, abbiamo a disposizione uno straordinario documento che ci mostra Pasolini e la sua troupe al lavoro sul set del film che il grande regista ha scelto come ultimo capitolo della sua Trilogia della vita. Non un semplice backstage, ma una rappresentazione reale e fiabesca al tempo stesso delle persone e dei luoghi che fanno da sfondo all'opera di Pasolini.
La mostra è visitabile gratuitamente con il biglietto di ingresso al museo
Orari: martedì-venerdì h 10/17 sabato e domenica h 10/18. Lunedì chiuso
Ingresso: intero € 6, ridotto € 4,50, gratuito: bambini sotto i 5 anni
Info e prenotazioni:
biglietteriadalbertis@comune.genova.it
castellodalbertis@solidarietaelavoro.it
tel: 010 5578280
https://www.museidigenova.it/it/castello-dalbertis-museo-delle-culture-d...