Oltre 100 ragazzi hanno ascoltato a Palazzo Tursi la testimonianza dell'ultimo sopravvissuto genovese ai lager nazisti
Tanti i ragazzi delle scuole liguri che questa mattina hanno riempito il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi per l’incontro intitolato "La vita spezzata", una testimonianza toccante di Gilberto Salmoni, evento di apertura delle celebrazioni per il Giorno della Memoria 2025. L'iniziativa, organizzata dall’Ilsrec - Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea "Raimondo Ricci" in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per la Liguria e la Presidenza del Consiglio comunale del Comune di Genova, ha regalato momenti particolarmente emozionanti grazie al dialogo diretto tra Gilberto Salmoni, ultimo dei sopravvissuti genovesi ai lager nazisti e gli studenti presenti, che hanno avuto l’opportunità di porgli domande e ascoltare le sue toccanti risposte.
«Oggi è un momento importante - ha dichiarato il presidente del Consiglio comunale Carmelo Cassibba - che arriva proprio nella giornata in cui è stata annunciata la possibile tregua a Gaza. Abbiamo avuto l'opportunità di riflettere sul peso e sul valore della memoria, la preziosa testimonianza di Gilberto Salmoni ci insegna che cosa è stato lo scempio delle leggi razziali: uomini, donne e bambini perseguitati e uccisi non per ciò che avevano fatto o per ciò in cui credevano, ma solo perché esistevano. Ci insegna che ricordare significa riconoscere i meccanismi che portano all’odio, alla discriminazione e all’esclusione, per poterli contrastare con forza e determinazione. È una delle ultime voci dirette dell’Olocausto, il suo racconto è un grande dono e sono davvero felice di aver visto partecipare così tanti ragazzi: sono loro i protagonisti del nostro tempo e solo grazie a loro, la memoria può continuare a illuminare il cammino della consapevolezza. Non c’è futuro senza memoria».
«Liana Segre aveva 8 anni – ha commentato il presidente di IIscrec Mino Ronzitti - e Gilberto Salmoni non ne aveva compiuti ancora 10, quando furono emanate le leggi razziali che li allontanarono dalle loro scuole, dalle loro amicizie, dalla felicità dei giochi e dei sogni della loro infanzia. Né lei, né lui potevano capire il “perché”, né i loro genitori potevano spiegare loro il “perché”. Entrambi erano senza colpe, se non quella di essere nati ma vennero deportati poco tempo dopo ad Auschwitz Birkenau e Buchenwald. I loro genitori e la sorella di Gilberto andarono subito ai gas. “Perché?” Questa mattina si è ancora domandato Gilberto Salmoni, ultimo dei sopravvissuti tra i deportati ebraici genovesi. Dunque, affinché il Giorno della Memoria non sia una mera occasione celebrativa, quel “perché” deve continuare a interrogare le nostre coscienze: sul passato e sul presente. Solo così la memoria potrà divenire coscienza storica e civica, offrendoci gli strumenti per affrontare le sfide inedite dell’oggi e capire i germi del male, dell’intolleranza e dell’indifferenza, poiché, come disse Marc Bloch, “l’incomprensione del presente nasce fatalmente dall’ignoranza del passato”».
«L’incontro di oltre cento ragazzi con Gilberto Salmoni - ha dichiarato Alessandro Clavarino direttore dell’Ufficio scolastico provinciale - ha rappresentato un momento di straordinaria emozione: idealmente ancora una volta è stato trasmesso ai giovani il testimone della memoria con lo stile unico di Gilberto, che ha saputo toccare il cuore dei presenti. L’Ufficio scolastico regionale sostiene fortemente questo rapporto virtuoso tra i testimoni e i giovani ed esprime grande soddisfazione per la partecipazione numerosa degli studenti liguri».