
Sindaca Salis e assessora Lodi: «Genova città pilota del Progetto di Vita»
«Oggi celebriamo una ricorrenza che, ogni anno, invita istituzioni e comunità a costruire condizioni reali di accesso, inclusione e dignità per tutte le persone, in ogni ambito della vita quotidiana - dicono la sindaca di Genova, Silvia Salis, e l’assessora comunale al Welfare e Servizi Sociali, Cristina Lodi - Genova risponde a questo impegno con progetti concreti e con una visione politica chiara, che mette al centro la persona, le sue necessità e i suoi desideri. La vera sfida che vogliamo cogliere è passare da un modello centrato sul bisogno a un modello fondato sull’autodeterminazione. Non basta garantire assistenza, serve costruire possibilità. Non bastano i servizi, servono progetti di vita e ogni progetto deve essere disegnato insieme alla persona, non intorno ad essa».
Il 3 dicembre ogni anno si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 per promuovere diritti, autonomia e partecipazione.
«In questa giornata è importante ricordare che, dal 30 settembre, Genova è città pilota della sperimentazione nazionale del Progetto di Vita - aggiungono sindaca e assessora - un percorso che parte dalla valutazione multidimensionale della persona con disabilità e costruisce un progetto su misura e condiviso per favorire l’autonomia, l’inclusione e la partecipazione attiva. È un cambio di paradigma, abbandona definizioni obsolete e restituisce centralità alle persone, al loro contesto, alla loro voce: un patto di fiducia tra cittadino, istituzioni e comunità».
Accanto alla sperimentazione, l’amministrazione ha attivato sei nuovi bandi per oltre 400 mila euro, destinati agli Enti del Terzo Settore che operano con e per le persone con disabilità. I progetti finanziati riguardano l’accoglienza, la socializzazione, lo sport, il trasporto e i soggiorni collettivi. Tutti strumenti pensati per rafforzare l’autonomia e la qualità della vita.
Nel 2025 Genova ha inoltre avviato tavoli di co-programmazione e co-amministrazione con il mondo dell’associazionismo e del Terzo Settore, per costruire un modello di welfare partecipato e di prossimità, capace di intercettare bisogni e promuovere risposte condivise.
«La nostra idea è quella di una città che ascolta, che rimuove barriere e costruisce opportunità - prosegue la sindaca Salis - dove le persone non devono adattarsi ai servizi, ma dove i servizi si modellano sulla vita delle persone. Una città che rispetta e valorizza ogni differenza, ogni percorso, ogni possibilità».
L’assessora Lodi ricorda inoltre che «nei prossimi anni l’amministrazione lavorerà per consolidare i Punti Unitari di Accesso (PUA) nei quartieri, rafforzare l’assistenza domiciliare e le soluzioni abitative inclusive come i condomini solidali, sviluppare formazione e tutele per il lavoro di cura, promuovere l’autonomia digitale per anziani e persone con disabilità, garantire lo sport accessibile con nuovi impianti di quartiere, rafforzare le reti sociali e i servizi integrati nei Municipi».
«La giornata del 3 dicembre è e deve essere celebrata come un impegno condiviso - concludono Salis e Lodi - una città è davvero inclusiva solo se nessuno resta indietro, una città giusta si costruisce ascoltando, camminando insieme e modellando l’offerta di servizi e infrastrutture in modo che tutti possano avere uguale accesso e uguali possibilità».
