Oggi la cerimonia commemorativa dell’81° anniversario dei “Martiri dell’Olivetta”

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07/12/2025
Cerimonia martiri dell'Olivetta

Per il Comune di Genova presente il presidente del Consiglio Claudio Villa

Si è svolta oggi a Portofino la cerimonia commemorativa per l’81° Anniversario dei “Martiri dell’Olivetta”

 

L’evento ricorda i fatti accaduti nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1944, sulla spiaggia dell’Olivetta, dove ventidue prigionieri politici vennero barbaramente fucilati, dopo essere stati prelevati dalla IV sezione del carcere di Marassi. I loro corpi, legati con filo di ferro, furono poi caricati su imbarcazioni e gettati in mare con pesanti pietre come zavorra.

 

Un eccidio le cui ragioni non furono mai chiarite dai tedeschi, coadiuvati da Vito Spiotta, capo delle Bande Nere di Chiavari, che rese estremamente difficile l’identificazione delle vittime, a cui si dedicò, nel dopoguerra, Gelasio Adamoli, vice questore della Liberazione e successivamente sindaco di Genova.

 

La cerimonia si è aperta con la Santa Messa di suffragio nella Chiesa Parrocchiale di Portofino, celebrata da don Alessandro Giosso, parroco della comunità e a seguire sono state deposte le corone alla Lapide dei Martiri dell’Olivetta.

 

Sono intervenuti Giorgio D’Alia, vicesindaco di Portofino, che introdurrà la commemorazione, e Giacomo Ronzitti, Presidente dell’ILSREC, incaricato dell’orazione ufficiale. Alla cerimonia presente anche il presidente del Consiglio Comunale di Genova, Claudio Villa.

 

«Ricordare i Martiri dell’Olivetta - ha detto il presidente del Consiglio comunale Claudio Villa - significa riportare alla luce una delle pagine più tragiche e al tempo stesso più dense di significato della nostra storia. In quella notte del 1944, ventidue uomini vennero strappati alla vita in un gesto di disumanità, che voleva cancellare non solo le persone, ma anche la loro dignità e il loro impegno per un Paese libero. Il lavoro svolto nel dopoguerra da Gelasio Adamoli, genovese e figura chiave della rinascita civile della nostra città, ci ricorda che la memoria è un dovere che attraversa le generazioni. Oggi siamo chiamati a rinnovare quell’impegno: custodire la verità, riconoscere il sacrificio di chi è caduto, e trasformare il ricordo in una responsabilità quotidiana verso la democrazia e la convivenza civile».

Ultimo aggiornamento: 09/12/2025