Il 61% degli interventi dell’anno 2018 per lavori pubblici affidati a imprese genovesi”. A dirlo l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Fanghella commentando i primi risultati di un anno di lavoro in applicazione delle nuove linee guida varate nel settembre 2017 dalla Giunta Comunale che riservano una percentuale non inferiore al 50% alle imprese operanti stabilmente sul territorio della Città Metropolitana. Linee guida che hanno consentito l’istituzione di un elenco di operatori economici ai quali rivolgersi per affidare interventi sotto il milione di euro mediante la procedura semplificata della negoziata.
Nell’anno 2018 sono state avviate molteplici procedure di gara per le quali sono già stati sottoscritti circa 36 contratti di cui ben 22 con imprese locali. "La clausola di salvaguardia per le imprese genovesi non rappresenta solo una risposta alle richieste presentate dalle associazioni di categoria per combattere la grave crisi del settore – prosegue l’assessore – ma assicura alla collettività che i lavori vengano realizzati da imprese in grado di garantire, grazie alle nuove regole, il pieno raggiungimento degli obiettivi di qualità ed efficacia”.
L’assessore si riferisce alla scelta degli operatori da inviare per le procedure di importo inferiore al milione di euro che si basa sulla decisione di invitare un numero maggiore rispetto ai minimi indicati dalla norma e comunque almeno trenta operatori per ogni singola procedura riservandone una percentuale non inferiore al 50% alle imprese operanti stabilmente sul territorio locale. Non solo, nelle gare per l’effettuazione di interventi di manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare e per quelli di riqualificazione e salvaguardia del territorio, il Comune di Genova chiede che le aziende dimostrino preventivante alla manifestazione di interesse di aver preso visione dei luoghi.
“I risultati raggiunti in pochi mesi - conclude l’assessore ai Lavori Pubblici - non sono frutto del caso, ma di politiche di particolare attenzione per lo snellimento delle procedure e di riguardo delle micro, piccole e medie imprese che rimangono le più idonee per l’acquisizione e l’esecuzione di appalti di importo inferiore al milione di euro. Tale modalità è stata richiesta da altri comuni del territorio nazionale ritenendola estremamente efficace”.