
Mercoledì 27 aprile concerto benefico, anteprima il 25 aprile in occasione del 77° anniversario della Liberazione
Il Teatro Carlo Felice di Genova ospiterà la prima tappa italiana di un tour benefico del National Folk Ensemble Ucraino ‘Veryovka’, coro popolare accademico d’onore nazionale comprendente musicisti, coristi e danzatori fuggiti da Kiev il 5 aprile scorso attualmente ospiti a Varsavia. L’iniziativa, coordinata dall’assessorato alla cultura di Regione Liguria, nasce da una proposta dell'associazione Pokrova.
L’esibizione, in programma mercoledì 27 aprile alle ore 19.45 ed aperta alla cittadinanza, ha l’adesione e il coinvolgimento di Comune di Genova e ILSREC-Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea. Un’anteprima è prevista lunedì 25 aprile, sempre alle 19.45, in occasione del concerto che il teatro lirico genovese organizza nell’ambito delle celebrazioni dedicate al 77° anniversario della Liberazione dell’Italia da nazifascismo. In quella circostanza il coro ‘National Ukrainian Folk Ensemble ‘Veryovka’ proporrà un canto di liberazione ucraino e il nostro inno nazionale.
«È con grande piacere che Genova accoglie il Coro Popolare Accademico d’Onore Nazionale Ucraino ‘G. Veryovka’ – dichiara il vicesindaco Massimo Nicolò –. Si tratta di una presenza dall’alto valore simbolico ed artistico che intende ribadire la nostra vicinanza ad un popolo che sta vivendo il profondo dramma della guerra ed il cui patrimonio culturale deve essere preservato. Invito tutti i genovesi ad assistere alle loro esibizioni che avranno anche scopi benefici».
L’ingresso per assistere al concerto di mercoledì 27 aprile è ad offerta libera e prenotabile sul sito www.orientamenti.regione.liguria.it sino ad esaurimento dei posti a sedere. Il ricavato sarà destinato alla popolazione alla resistenza ucraina. Per maggiori informazioni scrivere un’email a ucraina@saloneorientamenti.it o telefonare al numero gratuito 800938883.
«Regione Liguria è felice di poter offrire il proprio sostegno a un’iniziativa che si pone l’obiettivo di richiamare l’attenzione su quella democrazia e libertà che dovrebbero appartenere ad ogni popolo – spiega il presidente di Regione Liguria e commissario per l’accoglienza dei profughi Giovanni Toti –. Dopo aver offerto un supporto medico, di accoglienza ma anche integrazione nelle scuole per i più giovani, questa volta musica e cultura faranno da collante tra i cittadini ucraini e i liguri che al Carlo Felice avranno la possibilità di assistere ad uno spettacolo capace di mettere in mostra tutto l’orgoglio di una terra che sta attraversando un momento storico drammatico. Il concerto non sarà solo un arricchimento culturale ma anche un abbraccio simbolico a chi è stato costretto ad allontanarsi dal proprio paese e a chi sta combattendo in Ucraina per conservare la libertà».
«Ho avuto modo di conoscere l'associazione Pokrova grazie alle iniziative realizzate per le famiglie e per le scuole, ma anche per le visite culturali promosse in città – racconta Ilaria Cavo, assessore alla Cultura di Regione Liguria –. Abbiamo avuto modo di confrontarci su quanto sia importante la cultura, e mantenere viva quella ucraina. Per questo, quando è arrivata la proposta di ospitare questo coro nazionale, anche vedendo le immagini toccanti delle loro esibizioni durante l'esodo da Kiev, ho cercato di fare in modo che la risposta della Liguria fosse un sì. Ed è stato un sì grazie all'impegno di molti. Gli appuntamenti che presentiamo oggi rappresentano in tutto i sensi un progetto "corale" che permetterà a loro sia di esibirsi con un 'anteprima molto significativa il 25 aprile (passare dall’inno ucraino all'inno di Mameli suonato dalla nostra orchestra proprio a Genova avrà un forte valore) sia in uno spettacolo dedicato a musiche ucraine la sera del 27 aprile. Rivolgo un appello a tutti i genovesi e a tutti i liguri: cogliete l’opportunità di venirli a vedere il 27 aprile, sarà importante l'offerta libera, ma anche garantire a loro un pubblico, una sala piena, ovvero quell'accoglienza che anche la loro cultura merita. È importante poi che dopo Genova abbiano possibilità di esibirsi ancora, grazie a Costa Crociere. Come coordinatrice della Commissione Cultura delle Regioni proporrò ai colleghi delle altre Regioni di ospitare nei loro teatri questa importante iniziativa di pace e solidarietà».
Martedì 26 aprile alle ore 17, gli artisti del National Folk Ensemble “Veryovka” incontreranno la comunità ucraina nel piazzale Mandraccio del Porto Antico. Da giovedì 28 aprile, poi, saranno impegnati in una tournée a bordo della nave da crociera ‘Costa Firenze’ in partenza da Genova.
«Abbiamo abbracciato con entusiasmo l’iniziativa della Regione Liguria e saremo al fianco dell’organizzazione per i concerti previsti a Genova presso il Teatro Carlo Felice – afferma Mario Zanetti, direttore generale di Costa Crociere –. Inoltre, abbiamo offerto al coro ucraino ospitalità a bordo delle nostre navi affinché possano avere la possibilità di organizzare spettacoli e iniziative nei porti di scalo e per i crocieristi. Dall’inizio della guerra Costa si è subito attivata per supportare i propri colleghi ucraini, oltre 400 a bordo delle navi del Gruppo, e donare farmaci e forniture mediche per la popolazione colpita dalla guerra, offrendo anche una nave al governo italiano come hub temporaneo per la popolazione in fuga dalla guerra in caso di necessità».
«Quest’anno dedichiamo il concerto del 25 Aprile alla solidarietà verso il popolo ucraino, alla libertà, alla democrazia e alla pace, nell’auspicio che si possa giungere rapidamente ad un negoziato che ponga fine alla guerra di aggressione di quel martoriato paese, che ha già provocato tante vittime innocenti e violenze inaudite sulla popolazione civile ucraina. Questo assume un particolare valore per Genova – afferma Mino Ronzitti, presidente ILSREC –, città medaglia d’Oro al V.M., che pagò un alto tributo di sacrifici e di sangue nella lotta di liberazione dal nazifascismo; città tra le prime ad insorgere nell’aprile del ’45, che, unico esempio in tutto il secondo conflitto, vide la resa delle truppe di occupazione germaniche nelle mani del Comitato di Liberazione Nazionale della Liguria. Ciò nella consapevolezza che il bene prezioso della pace non è mai disgiungibile dal rispetto della dignità e dei diritti fondamentali della persona che la nostra Costituzione e la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo riconoscono come inalienabili. Per questo fine combatterono gli uomini e le donne della Resistenza italiana. Per questo fine dobbiamo continuare ad operare tenendo vivo lo spirito unitario e pluralistico del CLN, che vide partecipi rappresentanti di sensibilità politiche, culture e fedi religiose assai diverse, tuttavia, sempre animati dal reciproco rispetto e dalla comune aspirazione democratica».
Un messaggio universale di pace è stato lanciato da Claudio Orazi, sovrintendente del Teatro Carlo Felice: «Assieme alla Regione Liguria e al Comune di Genova, nel solco tracciato dal ministro Franceschini a sostegno del mondo della cultura ucraino Fondazione Teatro Carlo Felice è lieta di aprire le sue porte a un ensemble che in questa fase diventa ambasciatore di un messaggio universale di pace. Il canto del Coro nazionale Veryovka ci porterà vicino al cuore di una popolazione duramente colpita, ricordandoci al contempo che, al contrario della guerra, la musica e l'arte, la parola letteraria e poetica soltanto sono in grado di esprimere l'identità e l'orgoglio di un popolo, arricchendo l'umanità anziché privandolo della sua dignità e del suo diritto all'esistenza».
Il Coro Veryovka è un ensemble unico, sintesi dell’inesauribile fonte d’arte popolare che le numerose, vaste e lontane regioni dell'Ucraina, popolate da etnie tra loro profondamente diverse, rappresentano. Fondato quasi ottant'anni fa, l’11 settembre 1943, dal suo primo direttore Grigory Guriyovych Veryovka, il coro assunse il suo nome nel 1965 ottenendo nel 1997 il prestigioso status di Coro Nazionale. Il suo repertorio comprende epiche canzoni cinquecentesche, le tipiche scene corali umoristiche popolari ma anche testi, canti e balli rituali eseguiti in occasione di matrimoni, feste familiari e del raccolto ed i canti natalizi. Nei suoi programmi concertistici il coro annovera anche i tesori di popoli di tutto il mondo, composizioni originali in cui musica, canto e danza si fondono. L'ensemble spazia dall'etnia e dal folklore, agli arrangiamenti a cappella classici e a brani originali scritti da compositori contemporanei.
«Siamo sinceramente molto grati a Regione Liguria per l’ospitalità e la possibilità di rappresentare la cultura ucraina in Italia cominciando da Genova, nella speranza che sia solo l'inizio di una grande amicizia – dichiara Igor Kuriliv, direttore del Coro Veryovka –. Con questo tour vogliamo attirare l’attenzione su quanto sta accadendo in Ucraina e far conoscere agli italiani la nostra cultura che resiste per la sua libertà e per la pace. È un grande onore per il nostro coro essere coinvolto nelle celebrazioni del 25 aprile, una festa nazionale così importante per l’Italia e dal così alto valore simbolico. Il nostro coro è composto da professionisti selezionati con concorsi severissimi, a Genova saranno in 78. L’ultima volta che ci siamo esibiti in Italia risale al dicembre 2010 con un concerto a Roma. Dallo scoppio del conflitto è diventato impossibile fare spettacoli ed è nata l’idea di uscire dall’Ucraina per realizzare un tour europeo di concerti di beneficienza. Abbiamo trovato ospitalità in Polonia e ci siamo esibiti in diverse occasioni ora l’arrivo in Italia».
«La guerra in Ucraina, che ad oggi dura da più di 50 giorni lascia purtroppo nella storia dell'umanità tante vittime innocenti. Insieme a bambini, anziani, malati ed altri indifesi ad essere minacciato è anche il patrimonio culturale dell'Ucraina – afferma padre Vitaly Tarasenko, cappellano della comunità ucraina ligure –. Bisogna salvare l'Ucraina. L'invasione militare della Federazione Russa ha uno scopo preciso: distruggere tutto ciò che è ucraino. Quasi tutti gli stati del mondo hanno condannato questa violenza, tra questi c'è l'Italia. La città di Genova e la Regione Liguria già nei primi giorni hanno condannato la guerra e hanno mostrato una generosa solidarietà. In questi giorni di resistenza sono stati inviate in Ucraina circa 450 tonnellate di aiuti umanitari, la raccolta non si ferma e non può fermarsi perché il popolo innocente non può morire di fame. L'accoglienza degli italiani fa da contrasto a chi si fa chiamare fratello ma poi porta la morte. I veri fratelli non lasciano solo nessuno e mostrano la vicinanza concreta. Le persone scappate dalla guerra ora qui hanno vitto ed alloggio, i ragazzi vanno a scuola e chi ha bisogno riceve cure mediche, in qualche modo la vita continua. Accanto a questo sono state organizzate diverse manifestazioni, pellegrinaggi ed incontri di preghiera per la pace. Con questo evento si compie un passo successivo: la cultura italiana mostra solidarietà verso la cultura ucraina. E allora vogliamo ringraziare voi che non ci avete mai lasciati soli, il cammino verso la pace degli europei continua. L'intero importo raccolto con i concerti di beneficenza verrà utilizzato dalla Associazione "Pokrova" per il sostegno della popolazione ucraina sia come supporto umanitario in modo particolare per l'acquisto dei generi di prima necessità, medicinali e mezzi di soccorso per la popolazione ucraina, sia come supporto culturale per la protezione del patrimonio dell'Ucraina di ciò che è stato distrutto dall'invasione militare della Russia in Ucraina».
«Abbiamo accolto con grande partecipazione - conclude Luigi Corradi, amministratore delegato di Trenitalia - la richiesta delle associazioni dei consumatori liguri unitamente a Regione Liguria di accompagnare da Varsavia a Genova il Coro Popolare Accademico d'Onore Nazionale Ucraino Veryovka. Il Gruppo FS Italiane conferma il suo sostegno verso il popolo ucraino dando tra l'altro la possibilità di viaggiare gratuitamente sui nostri treni e sostenendo iniziative di solidarietà come il recente convoglio merci partito dalla Toscana verso l'Est Europa con aiuti e beni di prima necessità. Questo ulteriore segno di vicinanza riguarda più espressamente il mondo della cultura che dobbiamo continuare a favorire e appoggiare, in particolar modo in un periodo come questo, contrassegnato da terribili eventi bellici».