Nuovo ponte Genova San Giorgio, le voci di chi l'ha costruito

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03/08/2020
Sindaco di Genova Marco Bucci e presidente Regione Liguria Giovanni Toti

La soddisfazione del commissario straordinario Bucci e delle aziende che hanno realizzato il viadotto

Un'occasione per conoscere meglio i soggetti che hanno contribuito alla progettazione e alla realizzazione del nuovo ponte Genova San Giorgio. Nel giorno dell'inaugurazione del nuovo viadotto sul Polcevera, presso la sala Maestrale del Centro Congressi Porto Antico, giornalisti provenienti da tutto il mondo hanno assistito e partecipato agli incontri divulgativi promossi dalle aziende e dalle principali personalità della politica che hanno avuto un ruolo fattivo nella costruzione del nuovo ponte della Valpolcevera: realizzazione completata in meno di due anni dal 14 agosto 2018, giorno del crollo di ponte Morandi in cui morirono 43 persone.

 

Il primo intervento è stato a cura di Maurizio Michelini. Responsabile Unico del Procedimento (RUP) dell'appalto di costruzione e presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Genova, Michelini ha descritto le caratteristiche del cosiddetto "Modello Genova", diventato un esempio di come realizzare le opere pubbliche in modo rapido ed efficace, nel pieno rispetto delle norme italiane ed europee. "Non c'è stata nessuna deroga, abbiamo solo applicato le norme europee così come sono state scritte in Europa e così come vengono applicate negli altri Paesi UE senza la burocrazia che abbiamo in Italia e che ci rallenta. Con il modello Genova siamo passati dall'approccio sequenziale a quello prestazionale-finalistico: si tratta di adottare processi paralleli che consentono di far dialogare tutti i soggetti coinvolti. In questo modo i lavori non si bloccano mai e procedono velocemente e nel rispetto delle norme, garantendo la tutela di salute e ambiente. È un modello procedimentale - ha concluso Michelini - che si può tranquillamente replicare in altre situazioni".

 

Quindi il microfono è passato a Fincantieri Infrastructure, la società che con Webuild (Salini-Impregilo) ha formato il consorzio PerGenova per la progettazione e costruzione del nuovo ponte Genova San Giorgio. "Siamo partiti quando il progetto non era ancora pronto, mettendo subito a disposizione - ha spiegato il presidente di PerGenova e direttore generale di Fincantieri Alberto Maestrini - il nostro know-how. I lavori sul viadotto hanno dimostrato che le cose si possono fare in sicurezza, nei tempi e nei modi giusti. Ci siamo presi dei rischi, ma insieme a Webuild e alla struttura commissariale siamo riusciti a superare ogni difficoltà". In sintonia con Maestrini le parole di Marcello Sorrentino, amministratore delegato di Fincantieri: "Oggi provo un sentimento di gioia e felicità. Non era facile rispettare i tempi, ma in collaborazione con WeBuild ce l'abbiamo fatta. Ci ha aiutato tanto anche Genova, una città sobria ma decisa. La nostra organizzazione è stata fondamentale per raggiungere il risultato, ma l'appoggio di Genova e dei genovesi ci hanno dato una spinta in più".

 

In tarda mattinata è stata la volta di Rina Consulting, project management per i lavori di progettazione e realizzazione del nuovo ponte. "Abbiamo avuto una funzione di supporto alla struttura commissariale e siamo stati un importante punti di riferimento per le fasi di demolizione e costruzione del viadotto. Il nostro lavoro - ha commentato il CEO di Rina Roberto Carpaneto - ha visto impegnate un centinaio di persone che hanno fatto da supporto tecnico a 360 gradi. I tempi di realizzazione dell'opera sono stati limitati al massimo, anche perché ogni giorno senza il ponte è costato a Genova tra i 6 e i 10 milioni di euro. Abbiamo lavorato tutti in un contesto di urgenza, oltre che estremamente complesso. La demolizione del vecchio viadotto è stata fatta con la massima attenzione, ascoltando i residenti e risolvendo il problema della mitigazione delle polveri. Abbiamo operato insieme alle istituzioni in totale trasparenza, cosa che ci ha fatto lavorare con ancora più motivazione. Il nuovo viadotto è il risultato di un ottimo lavoro di squadra con gli altri stakeholder".

 

D'accordo anche Nicola Maistro, amministratore delegato di Webuild e del consorzio PerGenova: "Oggi è un giorno speciale per Genova e per la nostra azienda. Non nascondo che da un certo punto di vista non avremmo mai voluto essere qua: è impossibile dimenticare la tragedia del crollo di ponte Morandi. Ma siamo orgogliosi di avere dato il nostro contributo a un'opera così importante per Genova e l'Italia. Il nostro Paese ha una rete infrastrutturale vecchia e inadeguata che richiede di essere ammodernata, messa in sicurezza e ampliata. L'esperienza del viadotto San Giorgio dimostra che con lo spirito giusto le cose si possono fare velocemente e bene. In questo percorso - ha proseguito Maistro - abbiamo avuto la fortuna di essere accompagnati dalla struttura commissariale e dalle altre aziende coinvolte nel progetto, come Italferr. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. A questa infrastruttura hanno lavorato centinaia di persone con il giusto spirito collaborativo. L'Italia può svoltare, ma per farlo servono le condizioni e le competenze giuste".

 

A concludere i lavori in sala stampa sono stati il sindaco di Genova e commissario straordinario per la ricostruzione Marco Bucci e il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. "Il mio primo pensiero va alle vittime del crollo del 14 agosto e ai loro familiari - ha esordito Bucci - a cui siamo stati e saremo sempre molto vicini. Non dimenticheremo mai cosa è successo quel giorno: porteremo sempre nel nostro cuore quelle 43 vite spezzate. Il nuovo ponte Genova San Giorgio? Ero sicuro che saremmo arrivati fino in fondo. Questo succede quando si lavora tutti insieme con lo stesso obiettivo e per lo stesso risultato: è il modello Genova. Non è vero che abbiamo operato in condizioni di eccezionalità. Si è lavorato nel rispetto del Codice europeo degli appalti, applicando controlli antimafia e anticorruzione più aggressivi del normale. Le cose sono state fatte in modo efficiente, con un ottimo project planning e prendendoci le nostre responsabilità. Abbiamo vagliato 22 progetti e individuato il migliore. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo raggiunto l'obiettivo".

 

Sulla stessa linea anche il governatore Toti: "In questi due anni non ci siamo dimenticati neanche un'ora delle vittime del 14 agosto. Oggi, forse, i loro familiari sentiranno un filo meno inutile e assurdo il loro dolore. Dobbiamo giurare che non accadrà mai più che un ponte si sbricioli: mai più lutti come questi. Anche il sacrificio delle vittime e dei loro parentib ha dato quella spinta, l'energia in più per chiudere il progetto nei tempi giusti. Sono stati due anni complicati ma anche di soddisfazione. Grazie ancora a chi si è speso per quest'opera. Il ponte Genova San Giorgio è un'opera fondamentale per Genova, la Liguria e il Paese. Celebriamo come piccolo miracolo quella che dovrebbe essere una cosa ordinaria. Le opere pubbliche vanno finite in tempi ragionevoli, come succede in tutti i Paesi avanzati e questo ponte è un esempio di come si risolvono i problemi". 

Ultimo aggiornamento: 03/08/2020