
Una grande mostra a Palazzo Ducale e un itinerario rubensiano in tutta la città. Da domani uno dei più grandi artisti di tutti i tempi “tornerà” a Genova dove lavorò e soggiornò a lungo
Da domani 6 ottobre 2022, e fino al 22 gennaio 2023, Palazzo Ducale di Genova presenta la grande mostra Rubens a Genova dedicata a Pietro Paolo Rubens (1577 – 1640) e al suo rapporto con la città.
La mostra è prodotta dal Comune di Genova con Fondazione Palazzo Ducale per la Cultura e la casa editrice Electa, e grazie al supporto e alla partecipazione dello Sponsor Unico Rimorchiatori Riuniti S.p.A.
La curatela è di Nils Büttner, docente della Staatliche Akademie der Bildenden Künste Stuttgart nonché Chairman del Centrum Rubenianum di Anversa, e di Anna Orlando, independent scholar genovese, co-curatrice della mostra L’Età di Rubens tenutasi a Palazzo Ducale nel 2004.
16 le sezioni della mostra allestita nelle sale dell’appartamento ducale al piano nobile del palazzo. Sono esposti insieme a dipinti anche disegni, incisioni, arazzi, arredi, volumi antichi. Oltre 100 opere a dimostrare la grandezza di una capitale artistica visitata da uno dei maggiori artisti di tutti i tempi. Una selezione che conferma quell’appellativo di Superba dato a Genova, dove Rubens ha soggiornato più volte tra il 1600 e il 1607.
Una scelta che consente, inoltre, di ripercorrere e in molti casi di ricomporre i rapporti con il patriziato genovese, che si sono protratti anche dopo il ritorno ad Anversa del maestro. 30 le opere ascrivibili all’universo artistico rubensiano: ben diciotto gli autografi, insieme a dipinti certamente usciti dalla bottega del pittore sotto la sua supervisione e con interventi diretti, oltre a due preziose testimonianze di opere perdute e note attraverso esecuzioni successive. Un insieme mai così consistente a Genova dal Settecento, città che ancora oggi custodisce opere di Rubens tra chiese, musei e collezioni private.
A corollario, una straordinaria selezione di 80 opere completa il racconto del contesto culturale e artistico della città ligure nell’epoca del suo maggiore splendore. Rubens durante il suo viaggio in Italia (1600 – 1608) ha certamente visto e studiato Tintoretto e Luca Cambiaso; ha incontrato, e in particolare a Genova durante il suo soggiorno, Sofonisba Anguissola, Giovanni Battista Paggi e Bernardo Castello; ha collaborato con Jan Wildens e Frans Snyders. Tutti questi artisti sono presenti in mostra.
15 le opere rubensiane mai esposte a Genova e 10 per la prima volta in Italia. Musei stranieri e italiani, così come collezionisti privati, hanno concesso prestiti eccezionali riconoscendo un progetto basato sul lungo percorso di studi e approfondimenti scientifici dei curatori, e motivato dal supporto di un prestigioso comitato scientifico onorario internazionale, composto dai massimi conoscitori della materia.
Molte le novità presentate al pubblico in una mostra che nasce in occasione del quarto centenario dalla pubblicazione del libro Palazzi di Genova di Pietro Paolo Rubens, stampato ad Anversa nel 1622. Anniversario celebrato nella prima sala, dove sono esposte due copie originali, tra le quali un raro esemplare della prima edizione, senza aggiunte posteriori.
L’appuntamento espositivo di Palazzo Ducale ha consentito di attivare un progetto di grande rilievo: Genova per Rubens. A Network ideato e curato da Anna Orlando; di fatto la più importante rete culturale mai attivata a Genova intorno a un singolo artista. All’insegna di Rubens e del suo speciale rapporto con la città, sono coinvolte oltre sessanta realtà pubbliche e private: una fitta rete di collaborazioni che ha consentito di comporre focus conoscitivi, appuntamenti culturali, aperture straordinarie, eventi collaterali e ulteriori progetti espositivi.
Il sindaco di Genova Marco Bucci a margine della presentazione della mostra ha annunciato la costituzione di un "un board, un tavolo di lavoro permanente sulla Cultura, con i rappresentanti di tutti i principali enti culturali della città per predisporre una programmazione condivisa". Il tavolo sarà composto dal direttore della Fondazione Palazzo Ducale, dal direttore del Teatro Nazionale, dal direttore del Teatro Carlo Felice, dal direttore Marketing del Comune di Genova, i dirigenti del sistema museale, il curatore scientifico per la valorizzazione degli eventi, il curatore degli eventi artistici, il curatore scientifico per gli eventi di valorizzazione del patrimonio Unesco dei palazzi dei Rolli. "Tutto il sistema culturale genovese deve lavorare assieme per creare sinergia, uno più uno non fa due ma può fare quattro", ha evidenziato Bucci. In allegato, le linee guida "Genova città della cultura" e il programma culturale 2023-2025.
Tutti gli approfondimenti sui siti www.palazzoducale.genova.it e visitgenoa.it