Analisi della cartografia storica per la ricostruzione tridimensionale della Genova ottocentesca | ASITA 2022

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22/06/2022
Genova antica

Gli strumenti della geomatica a supporto di studio e analisi dei dati storici per comprendere l'evoluzione del territorio nei secoli

Claudio Tosi

L'Ufficio SIT del Comune di Genova ha presentato alla Conferenza ASITA 2002 uno studio multidisciplinare che ha visto la geomatica applicata alla cartografia storica di Genova.

 

La geologia classica si avvale principalmente di rilievi diretti, ma in un ambiente fittamente urbanizzato come quello dei centri abitati cittadini il rilievo diventa decisamente più complesso. Fra le risorse cui può ricorrere la geologia urbana per le misurazioni del territorio c'è la cartografia storica, che può essere utilizzata come importante ausilio.

 

La geologia urbana è lo studio delle attività antropiche come processo fisico e studia infatti gli interventi dell'uomo come agente modificatore e modellante del territorio; in particolare una sua branca, la geomorfologia urbana, studia tutto ciò che riguarda la superficie, senza prendere in considerazione il sottosuolo.

Sono due gli eventi che possono avere luogo: gli abbancamenti, cioè il riporto di terreno o la sedimentazione, e gli sbancamenti, cioè gli scavi.

 

Per studiare i cambiamenti della Genova dei secoli passati è stata usata la Carta generale di difesa di Genova, una carta disegnata dal regio ingegnere Ignazio Porro fra il 1832 e il 1838, consta di 77 disegni alla scala 1:2000 e 60 riduzioni alla scala 1:5000. Gli originali sono custoditi a Roma presso l'Istituto Storico e di Cultura dell'Arma del Genio.

 

L'elaborazione è iniziata quindi dalle carte del Porro, che, digitalizzate, sono state posizionate sulle coordinate attuali (georiferite) utilizzando gli edifici già presenti nella cartografia e ancora esistenti oggi come punti di controllo al suolo. Le curve di livello vengono quindi vettorizzate ed elaborate in modo da ricostruire la superficie del suolo rilevato.

A questo punto è possibile fare il confronto con il territorio attuale e verificare le diffirenze, studiando come evitare le differenze date da problemi di misurazione o digitalizzazione delle carte antiche.

 

L'elaborazione restituisce alcune differenze principali. La più evidente è quella dello sbancamento per 70 metri d'altezza del colle di San Benigno, dove attualmente si trova il Matitone in cui ha sede l'Ufficio SIT del Comune di Genova. Un altro sbancamento evidente è nell'area costruita di via Bologna e Granarolo.

Un abbancamento evidente è quello del lago del Lagaccio.

 

L'attività di studio dei cambiamenti di una città stratificata ha il preciso scopo di individuare le situazioni di pericolo per poterle gestire e controllare.

Un esempio molto semplice di come possano essere utilizzate in modo utile queste conoscenze e dato dai rivi, che a Genova spesso sono stati tombinati e sono quindi scomparsi nella cartografia recente.

Nel dicembre del 2021 abbiamo avuto l'esempio importante dello sfornellamento del rio Bucca Bovis in via Balbi. Il percorso del rivo ad oggi è ricostruibile tramite queste elaborazioni, perché nella cartografia attuale non è più presente e non se ne conosce il percorso esatto.

 

Questo progetto è stato chiamato progetto Miage, che in genovese vuol dire "muri" rifacendosi alle storiche mura della città, ma è anche l'acronimo di Monitoraggio idrogeologico dell'antica Genova.

 

Ultimo aggiornamento: 02/05/2023