“Genova dalle grandi opere alla sostenibilità, occasioni di lavoro in sicurezza”: il convegno organizzato dal movimento cristiano dei lavoratori

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06/02/2023
convegno MCL

Al centro del dibattito l’equo compenso, la sicurezza sul lavoro e le grandi opere del Pnrr 

Manuela D'Angelo

Equo compenso, dignità e sicurezza sul posto di lavoro, Codice degli appalti e grandi opere: sono stati questi i temi trattati durante il convegno “Genova dalle grandi opere alla sostenibilità, occasioni di lavoro in sicurezza” organizzato dal Movimento cristiano dei lavoratori, nella sala del Bergamasco della Camera di Commercio. Al convegno hanno partecipato il vicesindaco del Comune di Genova Pietro Piciocchi e il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi. Erano presenti tutti i vertici del movimento, dal presidente nazionale Antonio Di Matteo, al presidente del consiglio generale M.C.L Piergiorgio Sciacqua e don Francesco Poli assistente ecclesiastico nazionale M.C.L.

 

«Abbiamo l’obiettivo di trasformare Genova con una serie di investimenti importanti che riguardano la portualità, la rigenerazione urbana e la mobilità - ha detto durante il suo intervento il vicesindaco Pietro Piciocchi- e farla diventare una città internazionale, grazie a un salto di qualità. Ovviamente questo va fatto con responsabilità: la sicurezza sarà un tema centrale nei prossimi anni perché apriremo tantissimi cantieri. Poi c’è il tema della legalità, perché sappiamo quanto è importante aderire ai protocolli di legalità e allinearvi tutto il nostro sistema dei lavori pubblici; infine il tema dell’equo compenso, perché sia evitata qualsiasi forma di sfruttamento del lavoro. Dobbiamo rimettere al centro del lavoro le persone e in questo senso saranno fondamentali anche tutti i criteri di scelta delle imprese che lavoreranno a Genova e per Genova, criteri all’interno dei bandi, improntati alla qualità del lavoro offerto e non soltanto al massimo ribasso». «A Genova - continua Picicocchi - grazie al Pnrr, si apriranno cantieri per 10 miliardi di euro, a cui si aggiunge il miliardo e mezzo di Aspi per il crollo del ponte Morandi: va da sé che, come amministrazione della cosa pubblica, abbiamo una grande responsabilità. Dobbiamo renderci conto della quantità di lavoro che verrà calato in città e dobbiamo pensare non soltanto all’obiettivo di portare a compimento le opere entro il 2026, ma anche alla possibilità di adoperare una svolta sociale, creare lavoro stabile e correttamente retribuito; vigilare sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, affinché i risultati richiesti in tempi brevi ed efficienti non vadano mai a scapito della salute e della vita delle persone; dobbiamo impegnarci in procedure di gara che mettano in risalto imprese che non perseguano solo la logica economica e vigilare sulle procedure di subappalto, per ottenere un livello di tutela dei lavoratori più alto. Infine, dobbiamo difendere le nostre società in house, non soltanto sulla base dell’unico presupposto a noi richiesto della convenienza economica, ma riconoscendo nella scelta di non affidare il servizio all’esterno un grosso valore sociale, perché “servizio pubblico” è garanzia della salvaguardia dei diritti di tutti i lavoratori. Siamo ad un bivio per diventare una grande città, al centro delle rotte, protagonista del turismo, del commercio e dell’industria, dove c’è lavoro e dove la qualità della vita è elevata».

Ultimo aggiornamento: 08/02/2023