L’82% dei giovani italiani è a rischio dipendenza da smartphone. Lo dice l’ultimo rapporto Eures che sottolinea anche come, tra le motivazioni di un uso eccessivo del cellulare, i giovani spieghino che la prima ragione è quella di “combattere la noia”, seguita dall’idea di sentirsi parte di un gruppo e di essere accettati dagli altri. Partendo da qui, le insegnanti del laboratorio di moda dell’Istituto Duchessa di Galliera di Genova, Gloria Lerso e Tiziana Tassara, hanno pensato a un modo per dimostrare agli adolescenti che “spegnere il cellulare e accendere la fantasia” si può. Anche attraverso un concorso di fashion design. “Spegni il cellulare e accendi la fantasia” L’occasione per mettere in atto questa strategia educativa e allontanare gli occhi dei ragazzi dallo schermo si è presentata con l’ottavo appuntamento di “Crea il tuo abito”, una competizione che, oltre alla valorizzazione del lavoro sartoriale artigianale tipico del Made in Italy, è pensata per mettere in contatto scuole di diverso ordine e grado come il Duchessa di Galliera e la scuola media dell’Istituto Comprensivo Rapallo, che ha partecipato a tutte le sue edizioni. Una rete di contatti, insomma, ampliata dalla collaborazione degli alunni dell’I.T.T.L. Nautico San Giorgio, dell’Accademia Navale e dell’I.I.S. Vittorio Emanuele, che spinge gli adolescenti a vivere di più le proprie relazioni nel presente, senza estraniarsi sui social alla ricerca costante dell’approvazione del gruppo.
Il concorso, che quest’anno si intitola “Spegni il cellulare e accendi la fantasia”, è “un progetto di vecchia data, ideato dalla nostra scuola e ormai consolidato, che unisce due territori liguri, Genova e Rapallo, dando la possibilità agli studenti della scuola media inferiore di entrare in contatto con un futuro mondo lavorativo estremamente interessante e radicato nella nostra tradizione: il Made in Italy”. Lo spiega la Direttrice didattica del Duchessa, Orietta Perasso, che poi precisa che si tratta di un percorso iniziato per andare incontro alle esigenze dei ragazzi di III media che devono scegliere la scuola superiore. Un percorso che dopo otto anni continua ad avere un grande successo e che non ha altri esempi così significativi nella nostra regione. Per questo, e per il suo valore didattico, il progetto ottiene ogni anno il patrocinio dei comuni di Genova e di Rapallo. I bozzetti che hanno vinto C’è grande segretezza sui materiali e le stoffe scelte dai bozzetti che hanno vinto questa edizione di “Crea il tuo abito”. Tutto sparisce dai tavoli appena si attraversa la porta del laboratorio di Corso Mentana dove le classi delle professoresse Lerso e Tassara stanno lavorando alla realizzazione dei vestiti. E così dobbiamo accontentarci di sapere che le creazioni sono ispirate alle principesse Disney, ripensate in un look contemporaneo. Quello che non si può nascondere, invece, è l’entusiasmo di studenti e professori. Perché, dopo tanto impegno, questi disegni realizzati sulla carta dai giovani stilisti in erba diventeranno realtà con una sfilata organizzata nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi.
«Tra i nostri giovani- dichiara la consigliera delegata per il Comune di Genova Barbara Grosso- aumentano le ore passate a guardare lo schermo di un telefonino e aumentano anche i ragazzi che, pur stando uno vicino all’altro, non si parlano e continuano a tenere lo sguardo fisso sul cellulare. In questo contesto il progetto “Spegni il cellulare e accendi la fantasia” si inserisce perfettamente nell’obiettivo di “distrarre” gli studenti dall’uso dei cellulari e dei social, impegnandoli nella creazione di modelli ispirati alle principesse Disney, ma in chiave moderna, al passo con i tempi e con look contemporanei. Bozzetti che poi prenderanno vita in passerella, durante una sfilata che sarà ospitata nel salone di Rappresentanza di palazzo Tursi. Questo progetto unisce quindi studio, passione, didattica, mestiere, fantasia e creatività, proponendo ai ragazzi di utilizzare parte del tempo di solito passato attaccati ai cellulari a realizzare qualcosa di unico e di stimolante. Per questo, e per il suo valore didattico, il progetto ottiene ogni anno il patrocinio del Comune di Genova»