A cinque anni dalla tragedia, la commemoriazione delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, questa mattina nella Radura della Memoria
“Genova non dimentica, Genova non vuole dimenticare. Genova farà tutto il possibile perché questa giornata del 14 agosto sia ricordata anno dopo anno negli anni a venire”. Lo ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci durante il proprio intervento nella Radura della Memoria, oggi, in occasione della commemorazione delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, nel quinto anniversario dal tragico crollo del 14 agosto 2018.
Molto partecipata e commossa, anche quest’anno, la cerimonia alla presenza dei familiari delle vittime e delle autorità. Le commemorazioni di questa mattina sono iniziate alle 9 con la messa celebrata da Mons. Marco Tasca, arcivescovo di Genova, nella Chiesa di san Bartolomeo della Certosa. Poi l’arrivo in Radura delle autorità, dei familiari e dei partecipanti della camminata in ricordo delle vittime organizzata dall'Associazione "Noi per Voi Valle Stura Masone" con i sindaci della vallata: 43 bambini hanno portato un pensiero ai parenti delle vittime. Alle 10.30 la deposizione della corona della Presidenza del Consiglio dei Ministri da parte del vice presidente del Consiglio e ministro alle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.
Prima degli interventi delle autorità, Jacopo Bellussi, primo ballerino di Hamburg Ballet, si è esibito su un pezzo di Cromosuoni Vocalensemble guidati da Maya Forgione, con una coreografia di Kristina Paulin, creata appositamente per la commemorazione di quest’anno.
Dopo la lettura del messaggio inviato dal presidente del Senato Ignazio La Russa, gli interventi dell’imam Salah Hussein, dell’arcivescovo di Genova mons. Marco Tasca, del sindaco di Genova Marco Bucci, del presidente Regione Liguria Giovanni Toti, del ministro delle Infrastrutture e Trasporti con delega presidente del Consiglio dei ministri Matteo Salvini, del rappresentante dei parenti delle vittime Egle Possetti.
“Quel giorno ha portato a 43 vittime che sono scritte là, ma sono soprattutto scritte nei nostri cuori – ha detto il sindaco Bucci nel suo intervento - Sono scritte nelle nostre menti, sono scritte nel desiderio che abbiamo tutti noi di poter dire al mondo che è stata una grande ingiustizia e che vogliamo che queste cose non si ripetano più. Genova sente profondamente questo dovere di dimostrare al mondo che queste cose non debbano più accadere. E questo schiaffo che ha colpito la città ha fatto in modo che tutti noi ci riunissimo attorno a un obiettivo comune, lavorando e tirando su le maniche. Abbiamo dimostrato che è così che bisogna reagire, è così che bisogna fare. Non vogliamo che queste cose si ripetano più. Le cose vanno fatte bene, vanno fatte con la tecnologia e i finanziamenti, con cervello e cuore perché bisogna sempre pensare a quello che potrà succedere in futuro. È il dovere che abbiamo non solo come amministratori, ma come cittadini nei confronti del prossimo. La nostra libertà finisce dove comincia quella degli altri e non possiamo nemmeno per un secondo correre rischio di infrangere la libertà e figuriamoci la vita delle altre persone. Questo è il messaggio che mi sento in dovere di ricordare ogni 14 agosto e che continuerà a fare anche chi verrà dopo di me, perché questo è il messaggio che Genova vuole lanciare al mondo. Ringrazio il Comitato dei partenti delle vittime, ringrazio Egle perché ci danno tanti suggerimenti, su cosa fare anche in quest’area, per il Memoriale e per tutte le altre opere in costruzione e per ridare a questo territorio l’onorabilità che si merita e portarlo a un livello ancora più alto di quanto prima. La nostra città vuole diventare una grande città internazionale e fare tante cose: ha tanti investimenti da mettere a terra, ma lo vogliamo fare rispettando quello che abbiamo imparato da questa tragedia”.
Alle 11.36, un minuto di silenzio, accompagnato dal suono delle sirene delle navi in porto e dai rintocchi delle campane delle chiese di tutta la diocesi ha segnato la conclusione della cerimonia in ricordo delle 43 vittime del Ponte Morandi.
Sullo schermo, i nomi delle 43 vittime con l'accompagnamento musicale del violino di Marcello Fera e dal pianoforte di Paola Biondi e Deborah Brunialti.
La cerimonia si è chiusa con l’esibizione, sulle musiche di Rachmaninov, del ballerino Bellussi, accompagnato anche nel secondo brano dalla ballerina Ana Torrequebrada. Al termine, Egle Possetti ha consegnato a Jacopo Bellussi un riconoscimento a nome del Comitato.
La cerimonia è stata trasmessa in diretta sulla pagina Facebook del Comune di Genova
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