1.500 operai genovesi deportati dai nazifascisti il 16 giugno 1944: domenica la commemorazione

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13/06/2025
Targa toponomastica "Via XVI Giugno 1944: giorno del rastrellamento nelle fabbriche"

Dopo la Santa Messa nella Basilica N.S. Assunta di Sestri Ponente, la deposizione delle corone nell’atrio di Palazzo Fieschi e gli interventi istituzionali

Si svolgeranno domenica 15 giugno a Sestri Ponente, alla presenza delle Autorità civili e Militari, le cerimonie di commemorazione dell’81° anniversario della deportazione nazifascista di 1500 operai dalle fabbriche genovesi, avvenuta il 16 giugno 1944.

 

Alla Santa Messa officiata nella basilica di N.S. Assunta in piazza Baracca, in programma alle ore 10.30, seguirà alle 11.25 la deposizione delle corone a Palazzo Fieschi, in via Sestri 34.

 

Quindi gli interventi istituzionali di Giacomo Ronzitti (presidente ILSREC, Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea), Francesco Quaglia (presidente associazione 16 giugno 1944), Fabio Ceraudo (presidente Municipio VI Medio Ponente), Stefano Damonte (consigliere Città Metropolitana di Genova), Katia Piccardo (consigliera Regione Liguria) e Alessandro Terrile (vicesindaco Comune di Genova).

 

In chiusura l’orazione commemorativa a cura di Marco Pluviano (Comitato scientifico ILSREC).

 

IL FATTO STORICO

 

A Genova, alle ore 14 del 16 giugno 1944, scattò una delle più devastanti rappresaglie delle forze di occupazione nazifasciste verso il mondo delle fabbriche. Reparti armati e forze fasciste circondarono la San Giorgio, la SIAC, l’Ansaldo e la Piaggio, bloccando i lavoratori che tentavano di fuggire. Armi alla mano, i nazifascisti procedettero alla selezione dei più giovani, circa 1.500 operai, per caricarli su vagoni ferroviari.

 

Alcuni riuscirono a scappare, qualcuno morì nel tentare di farlo gettandosi dal treno, altri invece furono colpiti dai nazisti durante il tentativo di fuga. Per gli operai fatti prigionieri la meta fu inizialmente il campo di concentramento di Mauthausen, poi uno dei campi di lavoro forzato del Reich. Non tutti riuscirono a sopravvivere. I nomi delle vittime si aggiunsero al martirologio delle deportazioni che già comprendeva gli ebrei prelevati nell’autunno precedente, gli antifascisti catturati singolarmente e le vittime delle rappresaglie.

Ultimo aggiornamento: 13/06/2025