Le celebrazioni della Festa della Liberazione iniziano nello stabilimento a mare di Ansaldo Energia. A svelare la targa di intitolazione a Paolo Reti è stata Nina Bardelle, staffetta partigiana classe 1927, nome di battaglia "Fioretto"
Suona il silenzio sul piazzale della Ansaldo. E Genova si commuove ricordando il valore e il sacrificio di chi pagò- anche con la vita - la lotta per la Libertà.
Iniziano così le celebrazioni per la Festa della Liberazione. Cominciano nello stabilimento Ansaldo di Genova Cornigliano, che viene intitolato a Paolo Reti- medaglia d'argento e d'oro al valor militare - ingegnere impiegato in Ansaldo e partigiano nella Resistenza a Genova e poi a Trieste, dove fu arrestato, torturato e fucilato alla Risiera di San Sabba.
Alla cerimonia che si è svolta, anche quest’anno, in forma ridotta e nel rispetto delle norme anti covid, hanno partecipato, insieme con l’amministratore delegato di Ansaldo Energia Giuseppe Marino e il Presidente Giuseppe Zampini, il prefetto di Genova Carmen Perrotta, il sindaco di Genova Marco Bucci, l’assessora regionale alla Cultura Ilaria Cavo, i rappresentanti di Anpi Ansaldo Energia Domenico Furfaro e della Rsu Fiom Bargelli Fabio, i presidenti provinciali di Anpi Genova Massimo Bisca e dell’Anpi Trieste.
Ospite d’onore la partigiana Nina Bardelle, classe 1927, che impiegata nella mensa di Ansaldo Delta, società industriale di Genova al servizio della produzione bellica, oltre al suo compito di staffetta contribuì al sabotaggio della produzione di guerra facendo cadere l’acqua sporca del lavaggio dei pavimenti dei locali mensa sui proiettili destinati all’esercito tedesco.
A Nina Bardelle - intervenuta dopo la benedizione del vescovo di Genova Monsignor Marco Tasca- il compito di scoprire la targa di intitolazione della fabbrica a Paolo Reti.
Sul piazzale della Ansaldo, battuto dal vento, la commozione dei partecipanti è acuita dalle note struggenti della tromba che intona il silenzio. Mentre lo sventolare delle bandiere dell’Anpi sono un omaggio all’impegno e al sacrificio di Paolo Reti, oltre che alla forza di Nina che, a 17 anni, non esitò mettere a rischio la propria vita per la causa della libertà. Che perseguì fino al 24 aprile 1945, quando il nome della staffetta «Fioretto» (questo il nome di battaglia di Nina Bardelle) si scoprí essere nell’elenco delle cinque persone da “prelevare dallo stabilimento Delta il giorno 25 aprile e portare immediatamente alla Casa dello Studente”. Così recitava il documento rinvenuto nella Casa del Fascio di Sampierdarena.
Da oggi questo stabilimento, inaugurato da Ansaldo Energia nella primavera del 2017, si chiamerà “Stabilimento Paolo Reti di Ansaldo Energia” e da qui si guarda con fiducia al futuro di Genova e del lavoro. In questa struttura di 3.500 metri quadri vengono assemblate le maxi turbine che, grazie allo sbocco diretto al mare, possono essere imbarcate direttamente dalla fabbrica. Si possono costruire e assemblare, in contemporanea, quattro macchine di grandi dimensioni.
"Essere qui oggi – ha detto il sindaco Marco Bucci – è molto importante per me, sia come primo cittadino sia come uomo. Paolo Reti e tutti quelli che hanno lottato per la libertà ci hanno dimostrato con la loro vita che non bisogna mai mollare. E noi, oggi, abbiamo grandi sfide davanti: non solo uscire dal Covid ma anche programmare il futuro per la nostra città, per i nostri giovani. Da questa fabbrica, da sempre punto di riferimento della tecnologia, parte un messaggio importante: Genova ha bisogno di lavoro, di persone che capiscano il futuro a dieci, vent’anni e che insieme a tutte le forze presenti a Genova, lavorino per costruire la società civile e le ricadute occupazionali ed economiche di Genova. Intorno a noi ci sono tante realtà importanti per l’Italia e l’Europa: dalla Arcelor Mittal al porto: lavoriamo tutti insieme, come abbiamo già dimostrato di saper fare, per il futuro di Genova e dei nostri giovani. Tiriamoci su le maniche e andiamo avanti”.