Ai Magazzini del Cotone si è parlato del futuro industriale, occupazionale e sociale della nostra città nella programmazione del Pnrr: al centro le persone e la qualità della vita
Con l'Italia e in Europa, Genova è di fronte alla sfida di costruire il proprio futuro in un tempo di grandi cambiamenti; è necessario capire come agire per superare i vincoli del passato, per creare opportunità e posti di lavoro, una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva per il medio lungo termine.
Tutto questo è possibile mettendo al centro la persona: i suoi bisogni, le sue competenze e le sue capacità di assumersi le responsabilità imposte dalle trasformazioni in atto. Si tratta di passare dalla prospettiva conservativa del "si, però" a quella positiva del "si, quindi": affrontare il futuro con l'approccio tipico dell'impresa e l'apporto indispensabile del capitale umano, primo asset per ogni impresa di successo.
“Generazioni. Il capitale umano primo assett dell’impresa” è il titolo dell’assemblea pubblica di Confindustria Genova che si è tenuta lunedì 13 dicembre ai Magazzini del Cotone, al Porto Antico.
Sono intervenuti Carlo Bonomi, presidente Confindustria, Umberto Risso, presidente Confindustria Genova, Marco Bucci, sindaco di Genova, Federico Delfino, rettore dell’Università di Genova, Ugo Salerno, presidente del gruppo Rina, Ugo Mondini presidente confindustria Liguria, Monsignor Marco Tasca, vescovo di Genova, Luigi Attanasio, presidente Camera di Commercio di Genova, i segretati di Uil, Cisl e Cgil Liguria - Mario Ghini, Luca Maestripieri e Fulvia Veirana - e in videocollegamento Giovanni Toti, presidente Regione Liguria e Andrea Orlando, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
La crescita industriale di Genova, il suo sviluppo futuro per far sì che i giovani possano trovare lavoro nella loro città, la qualità della vita, il processo di attrazione verso nuove imprese sono stati i temi affrontati dal primo cittadino, sia nell’incontro con i giornalisti sia nella tavola rotonda, moderata da Oscar Giannino, con il rettore dell’Unige e il presidente del Gruppo Rina.
"Sono stato molto contento – è il commento di Marco Bucci -, vedere questa mattina articoli nei quali si parla molto bene di Genova e della Liguria. Genova che vuole mettere le basi per costruire i trend del futuro, sia per quanto riguarda la mobilità che la digitalizzazione. Genova, oltre al capitale umano, ha un capitale geografico importante grazie alla possibilità di creare una macroregione composta da noi, Lombardia e Piemonte, con le tre grandi città connesse in maniera molto veloce per persone, cose e dati digitali. Non dimentichiamo che questa macroregione è quella che ha il Pil più alto d'Europa ed è veramente il futuro. Il Covid ci ha insegnato che bisogna vivere in città diffuse, non troppo concentrate ed è il modo nuovo con il quale valutare la qualità della vita. Nelle città si deve poter vivere, lavorare e trascorrere il tempo libero. Questo è il futuro".
Cautela ma anche ottimismo nelle parole di Carlo Bonomi che, al suo arrivo al Porto Antico, ha sottolineato che i dati Istat sull’occupazione, pubblicati questa mattina “confermano quello che avevamo sempre detto fin dalla discussione sullo sblocco dei licenziamenti: il problema delle imprese italiane è trovare profili professionali e assumere, non licenziare. C'è una narrazione in questo paese secondo cui le imprese vogliano licenziare e chiudere, quando invece stiamo andando bene, stiamo tenendo le nostre quote sui mercati internazionali. Certo, ci sono anche nubi all'orizzonte e di queste bisognerebbe parlare, fare riflessioni e trovare delle soluzioni”.
Parlando di qualità della vita a Genova, Oscar Giannino ha fatto notare al sindaco che la classifica pubblicata dal sole 24 Ore pone Genova al 26esimo posto come qualità di vita in Italia, Bucci ha risposto: " Sulla qualità di vita di Genova credo non ci siano discussioni, anche se qualche statistica può dire qualcosa di diverso. Siamo tra le prime città di Italia e di questo siamo contenti, ma basta andare in giro a chiederlo e penso che nessuno possa dire che a Genova non si vive bene. Agli industriali chiedo di partecipare ai grandi progetti, di avere voglia di investire, creare occupazione e ricaduta economica sul territorio in accordo con l'amministrazione. Tutti abbiamo lo stesso obiettivo, che è quello di avere una grande città con eccezionale qualità di vita e capacità di far rendere il capitale investito”.
Bucci ha messo l’accento su alcune aree di Genova che necessitano di sviluppo, ad esempio quelle dell’ex Ilva e degli Erzelli che, come ha precisato: “Non possiamo permetterci che queste aree non diano ricaduta economica e occupazionale alla città di Genova. Nonostante la pandemia il processo di attrazione della città verso attività commerciali non si è fermato: abbiamo moltissime aziende che sono arrivate qui, negli ultimi 4 anni ne ho contate più di 20. Sono stati creati a Genova più di 13 mila posti di lavoro e ora aspettiamo i dati di fine 2021. Le cose stanno andando bene da questo punto di vista. Se riusciamo a rimettere in carreggiata anche queste zone abbiamo completato il quadro. Pensate agli investimenti che vengono fatti per l'ex Mira Lanza o nel mercato di Corso Sardegna". Anche per Bonomi "Ilva fa parte di quella serie di temi da affrontare, perchè altrimenti continuiamo a guardare il dito e non la luna. Genova ha delle grandi potenzialità: credo che il suo porto sia uno dei più grandi asset che abbiamo non su questo territorio ma a livello di Paese. Però servono anche tutti i collegamenti. E’ la situazione delle infrastrutture del territorio che limita fortemente lo sviluppo: questa una battaglia che non è di Genova, ma una battaglia nazionale".