"Chiudere il cerchio": il bilancio di sostenibilità 2020 di Amiu

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17/09/2021

Le azioni previste per arrivare a quota 68 per cento di raccolta differenziata nel 2025, le domande dei cittadini - utenti: "perchè devo pagare la Tari?"

“Chiudiamo il cerchio”, la IV edizione del bilancio di sostenibilità 2020 del gruppo Amiu, è stato presentato questa mattina nella sala del consiglio metropolitano di palazzo Doria Spinola alla presenza del consigliere delegato alle partecipate della Città Metropolitana di Genova, Stefano Anzalone, del presidente AMIU Genova, Pietro Pongiglione e dell’assessore all’ambiente e alla transizione ecologica del Comune di Genova, Matteo Campora.

 

Il documento racconta i temi economici, ambientali e sociali di maggiore rilevanza per l’azienda, il suo gruppo e i portatori di interesse coinvolti, stakeholder, attraverso dieci temi materiali come: imparare la differenziata, impianti sicuri e sostenibilità, capacità di innovare, insieme per delle città più belle e pulite, dove vanno a finire i rifiuti, lotta allo spreco e prevenzione del rifiuto, il valore delle isole ecologiche, la tariffa rifiuti, il presidio del territorio e il valore delle proprie persone.

 

L’assessore Matteo Campora ha posto l’accento sul grande lavoro svolto dagli uomini e dalle donne di Amiu nell’anno della pandemia e sul ruolo fondamentale dei cittadini per arrivare al traguardo del 65% di raccolta differenziata nel 2025: «Il 2020 è stato certamente un anno impegnativo che tutta AMIU, e non solo, ha affrontato con grande impegno: l’epidemia mondiale di Covid continua ad essere presente e questa ci pone comunque davanti a nuove sfide. Il nuovo contratto di servizio, che è iniziato proprio nel 2021, darà le basi utili e durature per una ripresa anche del territorio.

Territorio e cittadini che devono essere coinvolti in prima perso-na, perché solo con la partecipazione si può arrivare a risultati concreti nel campo ambientale.

L’emergenza sanitaria ci ha insegnato che i risultati si ottengono solo con la collaborazione di tutti. AMIU e il Comune sicuramente devono fare la propria parte, garantendo un servizio puntuale e di qualità, ma tutti devono essere parte attiva in questi processi».

 

Il documento è stato redatto in accordo ai più diffusi standard internazionali di rendicontazione non finanziaria e su base volontaria con l’obiettivo di promuovere la trasparenza e la consapevolezza di tutti i portatori di interesse sulla complessità delle sfide che AMIU dovrà affrontare e su come l’azienda si sta attrezzando per portarle a compimento.

 

Per questo motivo sono state messe in evidenza alcune specifiche domande che vengono fatte dagli utenti-cittadini come: “Perché devo pagare la TARI? Cosa fate per prevenire la produzione dei rifiuti? Perché non posso lasciare un ingombrante di fianco al cassonetto?”.

 

Queste sono solo alcune delle domande a cui il documento ha provato a rispondere, cercando di rendere visibili quei servizi essenziali che spesso tendiamo a dare per scontati. «La scelta del titolo “Chiudiamo il cerchio”, - dichiara il presidente Amiu Pietro Pongiglione -, che fa riferimento al nostro piano industriale in sviluppo nei prossimi 15 anni, è un chiaro messaggio di fiducia, speranza e impegno di ogni uomo e donna di AMIU sia nell’anno passato, sia per gli anni a venire. La strada da percorre-re è tracciata e sicuramente a tutti i livelli dobbiamo lavorare ancora molto ma i nostri specifici impegni ci ve-dono sempre attenti per quanto riguarda ambiente, innovazione, socialità e legalità».

 

E il cerchio da chiudere è quello dell’economia circolare che partendo dalle 4 R: Riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero, porta alla diminuzione di materiali da portare in discarica, quindi meno inquinamento e più sostenibilità, come sottolinea il consigliere delegato alle partecipate della Città Metropolitana di Genova, Stefano Anzalone:  «Nel Bilancio di sostenibilità di Amiu ci sono le azioni che l’azienda intende mettere in campo per arrivare, al più presto, a una riduzione importante dei rifiuti. Per fare questo c’è bisogno della collaborazione di tutti i cittadini e nel Bilancio, una voce importante è la formazione dei giovani al tema della differenziata: piccoli cittadini crescono nella consapevolezza che fare la raccolta differenziata è un piccolo gesto che, però, ha un grande impatto sulla sostenibilità ambientale».

 

Cittadini attori primari nella vivibilità delle città ed ecco che nel bilancio di sostenibilità è riportata l’esortazione di Papa Francesco per una città che è casa di ognuno “È necessario curare gli spazi pubblici, i quadri prospettici e i punti di riferimento urbani che accrescono il nostro senso di appartenenza, la nostra sensazione di radicamento, il nostro “sentirci a casa” all’interno della città che ci contiene e ci unisce”.

Ultimo aggiornamento: 17/09/2021