Confeugo 2019: il prossimo sarà un anno di fortuna e prosperità

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21/12/2019

La fumata che sale dal ceppo d'alloro bruciato davanti a Palazzo Ducale è alta, bianca e dritta. Un segno di buon augurio per il 2020. La cerimonia di quest'anno è dedicata ai 140 anni dello Yacht Club Italiano, il più antico club velico del Mediterraneo 

Tiziana Lanuti

La tradizione beneaugurante del Confeugo si è rinnovata sabato 21 dicembre quando, davanti a Palazzo Ducale, il Doge, il sindaco Marco Bucci e l’Abate del Popolo Franco Bampi, presidente dell’associazione A Compagna, vestiti con gli abiti storici hanno dato fuoco al ceppo di alloro.

 

Anche quest’anno la fiamma si è alzata alta, dritta e il fumo bianco, così come deve essere, ha coperto la facciata del paxo, il Palazzo dei Dogi, tra gli applausi dei genovesi che hanno riempito piazza De Ferrari.

 

Poi nel salone del Maggior Consiglio, dopo i saluti del presidente della Consulta Ligure Guido Roba e del  governatore della Liguria Giovanni Toti, ecco i “mugugni” dell’abate del popolo Franco Bampi, presidente de A Compagna: la mancanza di personale nelle biblioteche comunali e nei centri civici che rischia di mettere in difficoltà la cultura nella nostra città, il verde pubblico da tutelare e la croce sul monte Fasce caduta in seguito alla tempesta di vento dello scorso anno e che non è stata ancora rimessa al suo posto: «I simboli sono importanti – ha detto Franco Bampi – e i genovesi si riconoscono nella bandiera di San Giorgio, nella Lanterna e un pochino anche nella croce del monte Fasce».

 

E se questi sono i mugugni minori i due grandi crucci sono: «la mancanza di infrastrutture e di lavoro per i giovani – ha continuato l’Abate del Popolo -. In una città dalle tante eccellenze come l’IIT, il porto, gli ospedali e la nautica non è giusto che la nostra gioventù debba andare via per costruirsi un futuro».

 

Ma i genovesi, come ha sottolineato Franco Bampi, non sono solo capaci di brontolare, anzi: «siamo gente che si dà da fare, che si rimbocca le maniche, come abbiamo dimostrato nell’ultimo anno, dopo il crollo del ponte Morandi».

 

La forza e la capacità di reagire alle sfide più dure – dalla tragedia del 14 agosto 2018 ai danni provocati dalle mareggiate e dal maltempo – dei genovesi è stata richiamata anche nella risposta del Doge, il sindaco Marco Bucci: «Quest’anno facciamo un Confeugo un po’ più bello di quello dello scorso anno. La reazione della città è stata grandissima, abbiamo passato dei momenti tristi, ma abbiamo lavorato tanto e dato l’esempio a tutti gli italiani che i zeneixi non hanno paura del futuro, sanno reagire alle disgrazie e sono capaci di lavorare tutti insieme».

 

Per Genova il 2020 sarà «l’anno del nuovo ponte sul Polcevera– assicura il sindaco Marco Bucci – e di nuove importanti infrastrutture, così necessarie alla nostra città». E l’augurio del Doge è uno sprone «a darsi da fare per far ritornare Genova alla grandezza di una volta, quando era chiamata “dominante” - ha concluso Bucci –. Se andremo avanti così, navigando nella stessa direzione, come abbiamo fatto finora sono sicuro che ce la faremo: senza maniman (non si sa mai…) ma con le nostre mani e il nostro cuore».

 

Dopo i "mugugni" e  i propositi per il nuovo anno, ci sono stati diversi momenti musicali: prima con le “Armonie del ‘600” proposte dall’ensemble di popolare di musica antica “Accademia degli Imperfetti” e poi con le voci liriche di Laura Babbi, Elena Rozo e Anna Venturi. L'attore Marco Rinaldi ha fatto rivivere un ironico Niccolò  Paganini.

il Confeugo si è concluso, come è ormai tradizione, con "Ma se ghe pensu" cantata, mano sul cuore, da tutti i presenti: dal Doge Marco Bucci, dall'Abate del Popolo Franco Bampi, dagli assessori comunali e regionali, dai consiglieri e dai genovesi che hanno riempito il Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale.

 

Alla cerimonia del Confeugo 2019 hanno collaborato: Associazione Carrettieri Genovesi, Associazione Corte Fieschi, Associazione di Scopo Il Mangano, Circolo Culturale Fondazione Amon, Compagnia Balestrieri del Mandraccio, Gli Sbandieratori dei Sestieri di Lavagna, Corteo Storico della Città di Genova, Gruppo Artistico I Malandrini, Gruppo Danze Storiche Biancofiore, Gruppo Folcloristico Città di Genova, Gruppo Le Gratie D’Amore, Gruppo Storico San Giorgio, Gruppo Storico Culturale Sextum, Gruppo Storico I Gatteschi, Gruppo Storico Rapallo, Gruppo Storico Sestrese, Gruppo Storico Voltri, Istituto Istruzione Secondaria Superiore Duchessa di Galliera, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Porto Antico Genova – SPA, Pro loco Centro Storico Genovese, Gioielleria Natoli ed Elena Pongiglione che ha realizzato il "tondo" di quest'anno, dedicato ai 140 anni dello Yacht Club Italiano, il più antico club velico del Mediterraneo.

Ultimo aggiornamento: 22/12/2019