L'ultima seduta dell'anno è dedicata alla crisi occupazionale di Arcelor Mittal Genova - ex Ilva e al possibile sviluppo delle sue aree, in tutela dell’accordo di programma
Alle ore 14 il Consiglio comunale si è aperto con le interrogazioni a risposta immediata dei consiglieri alla giunta.
Nella notte di lunedì 29 ottobre 2018, a causa del maltempo, è caduta la croce posizionata sul monte Fasce. Francesco De Benedictis (Fratelli d’Italia) chiede se, a distanza di due anni, la civica amministrazione ne ha previsto il ripristino e con quali tempi.
Risponde l’assessore Francesco Maresca: “Nell'ottobre del 2018 la Croce posta sul Monte Fasce, di cui la Curia è la proprietaria, è crollata a causa di violenti eventi atmosferici. La proposta di ricostruzione è stata avanzata da un'Organizzazione per la tutela dei cittadini di nome "ANGAVAJ" dietro specifica offerta proposta da parte di un benefattore nel maggio 2019.
Il Comune di Genova, una volta effettuati gli opportuni accertamenti in merito alla ricostruzione, ha inviato una proposta preventiva alla Soprintendenza, la quale ha espresso in linea di massima un parere favorevole, affinché la Croce venga ricostruita con le stesse fattezze dell'originale, poiché quest'ultima è andata distrutta e giudicata non più recuperabile. Ad oggi l'Organizzazione, attraverso il suo progettista, non ha ancora presentato la pratica necessaria (SCIA)”.
Non appena giungerà il progetto esecutivo, al fine di condividerlo e ottenere il parere definitivo, verrà tempestivamente inviato alla Soprintendenza, la quale si è già espressa positivamente in maniera preventiva. In seguito l'Organizzazione potrà materialmente collocare la nuova Croce come da progetto esecutivo”
Enrico Pignone (Lista Crivello) in riferimento al mantenimento dell’officina ferroviaria del trasporto regionale a Genova Brignole, così come stabilito nel “Patto per il lavoro e lo sviluppo di Genova” siglato dal Comune di Genova e Cgil, Cisl e Uil il 7 settembre 2020, domanda informazioni e conferme dall’amministrazione che tale attività non verrà trasferita a Savona.
Risponde l’assessore Giorgio Viale: “L’amministrazione è consapevole dell’importanza strategica di questo sito ma la competenza è di Trenitalia che può essere guidata in questa scelta dal ministro dei trasporti. Sappiamo che a oggi non ci sono buone notizie circa il mantenimento a Genova dell’officina ferroviaria: auspico un maggior interessamento da parte del governo”.
A differenza di altre città il Comune di Genova non ha sospeso la Cosap relativa ai cantieri edili, che pure sono stati interessati dal provvedimento di fermo a causa Covid. Alessandro Terrile (PD) sottolinea che, a oggi, i singoli Municipi, ridefinendo le pratiche oggetto della sospensione, si comportino in modo differente: chi scorporando i 42 giorni di fermo nel calcolo del canone e chi computandoli per intero. Quali azioni intende assumere la Giunta per uniformare l'applicazione del canone nel senso più favorevole alle imprese e ai cittadini?
Risponde l’assessore Pietro Piciocchi: “La ringrazio della segnalazione di questa difformità di prassi nei diversi Municipi e assicuro la mia immediata attenzione per risolverla. Sottolineo che il Comune di Genova anche in materia di Cosap ha operato molte riduzioni a diverse categorie che ci sono sembrate più svantaggiate senza, però, ignorare che anche per altre, potendo, saremmo intervenuti. Purtroppo c’è un limite di compatibilità finanziaria e siamo ancora in attesa di conoscere la partita ristori agli enti locali da parte del governo. Mi riservo di dire una parola finale su questo tema non appena sarò a conoscenza di quelli che saranno i ristori definitivi concessi al nostro Comune e, nel contempo, darò mandato agli uffici competenti per accertare quanto da lei segnalato e dare omogeneità di trattamento”.
Maria Rosa Rossetti (Lega Salvini Premier) riporta le lamentele dei cittadini riguardo l’illuminazione pubblica: due mesi di sollecito per sostituire le lampadine con il conseguente disagio dei lampioni spenti. Questo è un problema particolarmente sentito nelle zone collinari dove il passaggio sulle crêuze nelle ore serali è poco sicuro: a esempio via Mogge, via Canneto di San Desiderio, Premanico.
Risponde l’assessore Matteo Campora: “Nei primi mesi del contratto di City Green Lights ci sono stati parecchi disservizi. A seguito delle nostre diffide l’azienda ha attivato un numero maggiore di squadre presenti sul territorio e il potenziamento del sistema di segnalazione. che hanno portato al miglioramento del servizio. In questo momento stiamo monitorando la situazione e non escludiamo, in caso di ulteriori inadempienze, di ricorrere ad azioni più incisive. Riguardo le segnalazioni da lei rappresentate in via Canneto di San Desiderio sono stati sostituiti tre fusibili e tre lampade oltre al quadro elettrico che portava energia in via Mogge. Per via superiore Premanico sono in corso le verifiche del problema”.
Mauro Avvenente (Italia Viva) e Lorella Fontana (Lega Salvini Premier) chiedono all’Amministrazione come intende risolvere il problema del campetto da basket costruito da Città Metropolitana nel piazzale interno di Villa Doria a Pegli e che ha creato forti perplessità, in particolare nelle mamme che portano i bambini a giocare nel parco, in quanto questa opera modifica in maniera sostanziale uno spazio da sempre dedicato al gioco dei bimbi più piccoli. E se è intenzione dell’assessore competente incontrare una rappresentanza di cittadini per un confronto su tale problema e sulla sua soluzione.
Risponde l’assessore Pietro Piciocchi: “Il tema mi è noto e sono arrivate anche parecchie istanze da parte dei cittadini. La costruzione di questo manufatto avrebbe dovuto rispondere a un miglior utilizzo degli spazi destinati alla scuola sita nel parco della Villa, la cui proprietà è di Città Metropolitana. Non posso impegnarmi al fine di ottenere la demolizione e a ripristinare lo stato di fatto, tenuto conto che è un intervento effettuato a seguito di autorizzazione e approvazione, anche da parte della Soprintendenza. È in atto un contradditorio con Città Metropolitana per capire che tipo di ristoro può essere offerto ai cittadini che a breve riceverò. Comunico anche che nelle more delle decisioni, ho interrotto la presa in carico di questo immobile da parte della direzione Patrimonio del Comune di Genova”.
Da Stefano Giordano (M5S) la richiesta di chiarimenti circa i lavori in itinere tra Salita della Tosse e Salita della Misericordia per la ricostruzione di uno stabile e di un silos per posteggi, in una zona a tutela archeologica e che presenta una fragilità idrogeologica
Risponde l’assessore Francesco Maresca: “L'art. 54 si riferisce ad un intervento edilizio ‘privato’ autorizzato con successivi provvedimenti rispettivamente del maggio 2019 e del maggio 2020 che prevedono la ristrutturazione mediante ricostruzione di un edificio preesistente che si affaccia su salita della Misericordia e salita della Tosse, nonché la realizzazione di un nuovo edificio mediante sostituzione edilizia di tre preesistenti piccoli edifici ormai diruti, le opere sono ultimate al grezzo.
L'art 54 pare riferirsi anche ad un silos opera che invece è fuori dal presente progetto, a suo tempo interessato da un projet financing, che non risulta abbia avuto seguito. Si precisa invece, che i parcheggi del sopra indicato intervento privato dovranno essere reperiti in un immobile sito in via Carcassi, che risulta sia stato oggetto di concessione a parte del Comune.
Per quanto concerne la tutela archeologica risulta che la Soprintendenza sia stata coinvolta e abbia svolto le verifiche di competenza.
Per quanto riguarda l'aspetto idrogeologico, il competente Ufficio Geologico ha espresso parere favorevole tenuto conto del contesto geologico in cui si inserisce l'intervento, che non presenta particolari criticità in termini di suscettività al dissesto, come anche evidenziato anche dalla pianificazione di settore.
Infine, per quanto concerne il cedimento di un muro lo stesso non ha riguardato l'intervento privato (sebbene quest'ultimo ne abbia subito gli effetti), ma spazi pubblici oggetto attualmente di intervento da parte del Comune".
Il documento operativo scaturito dal Tavolo dei Trasporti istituito in Prefettura prevede come punto di raccolta degli studenti di Pontedecimo, San Quirico e Alta Valpolcevera, l’attestazione a Bolzaneto, causando in tal modo una eccessiva concentrazione di alunni provenienti dai vari comuni limitrofi. Cristina Lodi (PD) chiede di conoscere le ragioni che hanno portato a questa decisione.
Risponde l’assessore Matteo Campora: “Il Dpcm del 3 dicembre ha dato incarico ai prefetti di predisporre i piani operativi per il rientro a scuola degli studenti. Così i prefetti di Genova, Savona, Imperia e La Spezia hanno convocato i direttori scolastici, gli assessori alla scuola e ai trasporti dei comuni, le aziende di trasporto e gli assessori regionali competenti per ascoltare le richieste di dotazioni dei mezzi e anche una quantificazione economica.
Al termine è scaturito dalla Prefettura un documento che indica come si dovrà svolgere lo scaglionamento degli ingressi a scuola e i relativi trasporti per riportare i ragazzi a scuola.
Per entrare nello specifico: la navetta Bolzaneto-Rivarolo-via Avio farà 105 corse nelle due macro fasce orarie: tra le 7 e le 10 del mattino e tra le 12 e le 16,30.
La linea ha origine a Bolzaneto, ma non deve essere considerato l’unico punto di raccolta in quanto sono previste fermate lungo tutto il percorso, sino alla saturazione prevista dalle attuali norme. Le 12 navette si aggiungono ai normali bus di linea.
Il Comune di Genova impegna per questo servizio aggiuntivo 1 milione e mezzo di euro, assicurato fino a marzo. Al prefetto e al rappresentante del Mit, presente al tavolo, abbiamo chiesto certezze per proseguire questo servizio”.
Circa le più recenti azioni di controllo in tema di sicurezza, quali azioni di prevenzione ha messo in atto la Giunta? Lo domanda Alberto Pandolfo (PD).
Risponde l’assessore Giorgio Viale: “Concordo che la sicurezza non è solo la strumentazione, come i tutor, ma anche forme di prevenzione: il lavoro con le scuole circa l’informazione del danno da abuso di sostanze stupefacenti e alcol con le conseguenze anche sulla guida, il tutor d’area vicino alle scuole per evitare incidenti vicino alle scuole. Sono anche d’accordo che bisogna anche aumentare le infrastrutture quali nuovi guard-rail, segnaletica verticale e orizzontale, rotonde in aggiunta ai sistemi di controllo”.
Gianni Crivello (Lista Crivello) chiede aggiornamenti circa la richiesta di ampliamento di unità produttiva in via Carso 111, alla luce del parere contrario espresso da più forze politiche del Municipio Media Valbisagno.
Risponde l’assessore Francesco Maresca: “La Panarello, ha presentato un progetto di ampliamento del proprio stabilimento di Via Carso, in variante rispetto al PUC che per la zona consente unicamente il mantenimento in essere dello stabilimento produttivo, senza possibilità di ampliamento. Si intende inserire nel PUC una norma speciale per consentire l'ampliamento richiesto, a fronte del quale è prevista la riqualificazione del complesso.
Nella commissione urbanistica municipale del 23 dicembre è stata sollevata una questione di legittimità della variante proposta che andrebbe a consentire la costruzione su area del parco delle mura scavalcando le competenze di altri enti, in particolare, le misure di tutela paesaggistica gravanti sull'area. Inoltre è stato osservato che il progetto allegato all'istanza, consentirebbe l'edificazione sino al confine di proprietà, senza accordo con la proprietà confinante.
Si precisa che l'assenso del Consiglio Comunale non approva nessun progetto edilizio. La proposta al Consiglio è finalizzata esclusivamente ad esprimere l'assenso per la modifica 'agli atti di pianificazione territoriale e agli strumenti urbanistici comunali vigenti od operanti in salvaguardia'.
Trattandosi di variante allo strumento urbanistico ex art. 44 della L.R. 3671997, la Regione è competente sia per la Valutazione Ambientale Strategica, sia per l'approvazione della variante al PUC, oltre che agli atti di pianificazione territoriale. Parimenti resta confermata la competenza della Soprintendenza in materia di tutela paesaggistica. Nella Relazione di procedibilità si propone di demandare alla successiva Conferenza dei Servizi le necessarie valutazioni e approfondimenti sul progetto che deve rispettare i limiti della norma urbanistica deliberata, norma che può essere ancora rivista, integrata o eventualmente non condivisa dall'autorità competente, ovvero dalla Regione. Nel corso della Conferenza dei Servizi, quindi, verrà verificato il rispetto delle distanze tra edifici e confine di proprietà, come normate dall'art. 15 2 delle Norme Generali del PUC, che prevede deroghe solamente in caso di accordi con i confinanti.
Si ribadisce, in conclusione, che questa Amministrazione Comunale ritiene prioritario sostenere le aziende che in questo momento drammatico hanno la volontà di investire e ampliare la propria attività, pertanto proporrà a questo Consiglio di esprimere il proprio preventivo assenso sulla proposta, nella consapevolezza che dovranno successivamente essere acquisiti gli ulteriori assensi, in particolare da parte della Regione Liguria, al fine di consentire l'ampliamento previsto"
Dopo la trattazione degli articoli 54 – interrogazioni a risposta immediata – alle ore 15,00 si apre il consiglio comunale.
Con 39 consiglieri presenti all’appello la seduta è valida.
Si passa alla discussione dell’ordine del giorno: “Crisi occupazionale di Arcelor Mittal Genova - ex Ilva. Possibile sviluppo delle sue aree connesse in tutela dell’accordo di programma”
Di seguito il testo del documento illustrativo della richiesta di convocazione del consiglio comunale monotematico da parte dei consiglieri del M5S, Lista Crivello, Italia Viva, PD e Ubaldo Santi (Gruppo Misto) ai sensi dell’art.4 del Regolamento del Consiglio Comunale:
“CONSTATATE le problematiche che coinvolgono la siderurgia Nazionale e in particolare i lavoratori Arcelor Mittal Italia-Ex Ilva che rischiano di creare gravi ripercussioni anche sul sito Genovese;
RILEVATO CHE la trattativa nazionale ad oggi non rivela ancora quale sarà il futuro del sito Genovese, dei suoi lavoratori e delle aree;
CONSIDERATO CHE: - a Genova vige l’accordo di programma firmato da Governo, Regione, Comune, OOSS e riconosciuto nella sua interezza da Arcelor Mittal, che garantisce livello occupazionale, reddituale ed ambientale; - i lavoratori si trovano in cassa integrazione COVID19 da ormai 9 Mesi, provocando instabilità economica e sociale; CONSIDERATO ALTRESI’ CHE Arcelor Mittal Italia, nei due anni di concessione, non ha adempito ai doveri che si era prefissata nel piano industriale firmato il 6 settembre 2018, non garantendo nessun investimento;
SI IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA per tutto quanto sopra esposto, ad intraprendere un percorso di condivisione tramite un tavolo di lavoro permanente con Regione e OO.SS al fine di confrontarsi circa gli interventi da adottare nel prossimo futuro, per unire le forze in un percorso di prevenzione finalizzato alla protezione dei lavoratori e del sito genovese, in un momento di grave emergenza sociale garantendolo con l’accordo di programma”
Sono stati presentati 22 ordini del giorno.
Dopo la loro illustrazione ha risposto il sindaco Marco Bucci: “Vorrei fare un riassunto di quanto è successo nell’ultimo anno. A febbraio ho chiesto alla segreteria della presidenza del consiglio di fare un incontro con il management di Arcelor Mittal e i commissari di ex Ilva, in quanto le aree sono di società per Cornigliano e in concessione ai commissari ex Ilva, non ad Arcelor Mittal., che è un sub concessionario.
Abbiamo chiesto l’incontro per capire il rapporto fra lavoratori impiegati e aree occupate: sembrava ci fosse l’accordo ma è saltato in quanto Arcelor Mittal ha rifiutato di restituire anche un solo metro di quelle aree.
Continuando a interloquire con la segreteria della Presidenza del consiglio si è deciso di posticipare tutte le attività a novembre 2020, data in cui si sarebbe deciso se Arcelor Mittal sarebbe rimasta o meno.
A inizio novembre ho immediatamente mandato una lettera al segretario generale della presidenza del consiglio, al ministro per lo sviluppo economico e al presidente del consiglio ripetendo come l'Accordo di programma prevedesse, in particolare, circa 2.220 lavoratori dipendenti per una occupazione di circa 1 milione e 200 mila metri quadrati. Attualmente Arcelor Mittal garantisce livelli occupazionali ben al di sotto degli impegni assunti, circa 950 dipendenti, ma continua a beneficiare degli stessi spazi: l’accordo di programma prevede, in pratica, la restituzione degli spazi.
Per questo motivo Genova è privata di aree di importanza strategica per posizione e ampiezza e per le quali l’amministrazione prevede una immediata riconversione con conseguente creazione di posti di lavoro.
Non è stato attivato il tavolo per discutere di questo e quindi abbiamo chiesto la convocazione del collegio di vigilanza e il 10 dicembre è stato redatto in Prefettura un verbale – unico documento scritto a oggi -, nel quale è esplicitato che Arcelor Mittal non sta rispettando l’accordo di programma e questo, secondo me, è un documento che ha molto valore. Ho richiesto l’istituzione di un tavolo a livello centrale per affrontare il tema dell’entità delle aree da mantenere in futuro nella disponibilità dell’azienda.
L’assessore regionale Benveduti e il consigliere delegato di Città Metropolitana Anzalone hanno condiviso quanto da me rappresentato e si sono associati nella richiesta di un tavolo di confronto. E il collegio di vigilanza ha condiviso questa istanza che potrebbe costituire il presupposto per nuove valutazioni anche per il sito di Genova.
Un altro punto importante del verbale del collegio di vigilanza è il mancato rimborso da parte del Governo alla Società per Cornigliano per la cassa integrazione dei lavoratori dal 2016, circa 5 milioni di euro: ne è stato chiesto l’immediato reintegro.
Cosa vogliamo fare in quelle aree. In caso Arcelor Mittal raggiungesse l’occupazione promessa – 2.200 occupati -, a noi andrebbe bene, in quanto è una fabbrica moderna, che richiede investimenti ma che crea profitti. In caso contrario, però, quelle aree, interne al porto, vaste e dalla superficie piana, sono preziosissime e potrebbero occupare molte persone. E non sto parlando di utilizzarle come deposito di container ma per aziende del digitale, come retroporto e per tante altre attività.
Le aree di Cornigliano sono uniche, direi, in tutto il Mediterraneo e dobbiamo difenderle tutti insieme e so che sarà così. Voglio concludere dicendo che mi spiace che i sindacati non siano stati invitati, non pensavo neppure si potesse invitare un esterno in consiglio comunale, e chiedo ufficialmente scusa se si poteva fare e non è stato fatto, ma con i sindacati abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto e confermo la piena disponibilità a riparlare della questione, anche con la cittadinanza: questa è una battaglia di tutta la città di Genova”
Vengono votati i 22 ordini del giorno e il documento illustrativo: sono tutti approvati all’unanimità
Il consiglio comunale si chiude alle ore 18,00
I lavori sono stati trasmessi in diretta Facebook sulla pagina Comune di Genova - Genoa Municipality
La registrazione della seduta sarà poi visionabile anche sul sito del Comune a questo indirizzo: http://www.comune.genova.it/servizi/sedute