Consiglio comunale del 31 ottobre

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31/10/2023
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Tra i vari punti all'ordine del giorno, la situazione degli Operatori Socio Educativi e il rilancio della filiera industriale nucleare

Il Consiglio comunale si apre con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.

 

«Se vogliamo discutere del Palasport dobbiamo partire dal 2017, anno in cui ci siamo insediati, trovando una situazione drammatica, certificata dalla deliberazione della Corte dei Conti del 2018 che parla di gravissime criticità, che hanno portato un ingente danno alle casse del Comune. Una deliberazione che si conclude invitando il Comune a liquidare la società Nuova Foce e a vendere gli immobili sul mercato, che erano tutti ipotecati (quindi se non lo avessimo fatto noi lo avrebbe fatto la banca) per conseguire un ricavato che avrebbe consentito di estinguere il debito con la banca, liberare le aree e avviare l’operazione immobiliare. Fummo costretti a fare quei passaggi. L’operazione di oggi nasce dalla valorizzazione della funzione pubblica del palazzetto. È vero che ha un vincolo di destinazione pubblica ai sensi del piano regolatore, ma è anche vero che è un ibrido, perché abbiamo un immobile con funzione pubblica di proprietà privata. In questi anni c’è stato un risanamento finanziario delle aree, ed è andata a delinearsi l’idea di un progetto emozionale che faccia diventare il Palasport l’offerta di punta sportiva del territorio. Siamo quindi nella condizione di allineare il piano regolatore con il regime patrimoniale e riportare il palazzetto nella sfera pubblica, per una completa gestione del Comune. Vogliamo che sia un’opera pubblica, che venga utilizzata tutti i giorni non solo per le gare agonistiche, le competizioni e gli spettacoli ma da tutti i cittadini. Ci riappropriamo dell’immobile e portiamo avanti un progetto che ovviamente ha subito dei rincari perché è come se avessimo venduto una vecchia 500 in rottamazione e oggi comprassimo una Lamborghini. Il palasport ha mosso un investimento di oltre 100 milioni di euro: era un rudere, lo abbiamo mantenuto e adesso faremo un progetto di grandissima qualità». Lo ha detto il vicesindaco Pietro Piciocchi rispondendo alle interrogazioni sul Palasport del consigliere Mattia Crucioli (UPC) e Claudio Villa (PD)

 

«Il TMB si farà, Amiu ha scritto al soggetto che ha proposto il project, affinché provveda alla sua costruzione come prevede il piano e nessun costo ricadrà sui cittadini genovesi. Nel 2017 avevamo 30mila euro sul conto e 1500 lavoratori a rischio: dopo 7 anni Amiu vanta 2000 dipendenti e 40 comuni gestiti. Sulla differenziata siamo indietro, ma non prendo lezioni dal PD della Liguria che ha lasciato la differenziata al 34%, mentre noi in questi anni l’abbiamo portata vicino al 50%. Riconosciamo quindi lo sforzo di AMIU, che in sei anni è stata ricostruita. Chiuderemo il ciclo dei rifiuti e si andrà avanti, facendo il primo impianto nella storia del comune di Genova da quando fu chiusa Scarpino». Lo ha detto l’assessore all’Ambiente Matteo Campora rispondendo all’interrogazione del consigliere del PD Simone D’Angelo riguardante la “possibilità di riuscire a inserire nell’area di Scarpino un impianto di Tmb e sulla decisione di mettere in mora e diffidare la società costruttrice Iren Ambiente”.

 

«Pegli è caratterizzata dalle piante di arancio amaro. Ne parla anche Guido Gozzano. E’ giusto e doveroso che ci sia tutta l’attenzione possibile anche da parte della Soprintendenza. In viale Modugno ci sono stati diversi sopralluoghi, sono emersi problemi legati alla tipologia del viale, perché la strada è molto stretta. Si sta valutando una delle soluzioni possibili, cioè quella di mantenere integralmente, ripiantumandole, le piante della parte a monte. Dalla parte opposta, invece, quella di villa Rosa si sta ancora valutando la soluzione più idonea. Obiettivo è mantenere le piante ma non creare pericolo per gli automobilisti». Lo ha detto l’assessore Mauro Avvenente rispondendo all’interrogazione del consigliere di Vince Genova Paolo Gozzi riguardante le “alberature di viale Modugno e via Vespucci”

 

«È davvero con grande soddisfazione che do risposte a questo quesito, anche se, vista l’entità economica dell’impegno necessario per mettere mano a quell’area, a quel polmone verde, chi ci metterà i soldi necessari sarà l’assessore ai Lavori pubblici, il vicesindaco Piciocchi. Importo base della gara che sta per essere espletata è superiore al milione di euro e l’incarico è stato conferito il 15 settembre. La gara d’appalto sarà completata entro novembre e quindi il cronoprogramma sarà: entro fine novembre approvazione del progetto esecutivo, dicembre espletamento gara, gennaio verifiche Suap, entro febbraio la firma del contratto ed entro metà marzo, massimo aprile, l’inizio dei lavori. Sarà una svolta storica perché quell’area verde che mette in collegamento Cornigliano con la parte bassa di Coronata, strategica non solo per il Municipio, ma per l’intera città. L’amministrazione ha dimostrato attenzione nei confronti della problematica e speriamo di poter restituire quell’area a tutti». Ha risposto così l’assessore alle Manutenzioni Mauro Avvenente all’interrogazione del consigliere di Fratelli d’Italia Valeriano Vacalebre in cui chiedeva informazioni “in merito alla programmazione delle operazioni di manutenzione ed interventi di riqualificazione del parco Valletta Rio san Pietro nel quartiere di Cornigliano”.

 

«Questa interrogazione ci dà l’opportunità di chiarire lo stato di questo immobile soprattutto dal punto di vista delle ripartizioni dei rapporti giuridici. Il Comune è proprietario del terreno in virtù di un atto di acquisizione dal demanio delle ferrovie con una convezione del 1910 e con un successivo atto di trasferimento del 1934. L’oggetto del trasferimento è il terreno e non si trova nell’ambito dell’atto menzione all’edificio che ci risulta essere stato realizzato a uso fornace dall’omonima famiglia per la produzione di terraglia. La famiglia risulta intestataria al catasto, per il demanio sul ramo ferrovie. Nel 1929 c’è stato un primo contratto per l’utilizzo, insieme al casello ferroviario. Dal 1940 è stata rilevata la presenza di costruzioni precarie negli edifici risalenti a quegli anni. L’ultimo contratto di locazione è del 2018 a firma di Tonet Andrea che ha poi restituito le chiavi nel febbraio 2023 disconoscendo il titolo di proprietà. Il Comune non ha mai riconosciuto la proprietà dell’immobile ma ci attiveremo a provvedere a segnalare la presenza di amianto all’Asl dopo verifica». Ha risposto così l’assessore all’Urbanistica Mario Mascia all’interrogazione del consigliere di Liguria al centro Nicholas Gandolfo in merito a “come intende muoversi l’amministrazione in merito all’immobile denominato “Tonet” presente in via Sclopis, per la messa in sicurezza visto che risulta essere abbandonato e con presenza di amianto.

 

Terminato il question time, i lavori del Consiglio comunale hanno preso il via alle 15.33 a causa di alcuni disordini negli spalti del pubblico dove erano presenti gli Operatori Socio-Educativi – OSE. Con 36 presenti la seduta è considerata valida.

 

All’ordine del giorno una delibera due mozioni e quattro interpellanze.

 

Prima di cominciare i lavori sono state portate all’attenzione della sala rossa due dichiarazioni in apertura di seduta, ex articolo 55, sulla “Situazione degli Operatori Socio Educativi - OSE e del sostegno nei servizi 0-6”. La prima dalla consigliera del Gruppo Misto Cristina Lodi, la seconda dal consigliere del Pd Simohamed Kaabour. «I finanziamenti sono passati da 3 milioni di euro altre 6 milioni – ha dichiarato il vicesindaco Pietro Piciocchi - il numero degli OSE è salito da circa 800 nel 2017 a quasi 1400 lavoratori nel 2023. Anche le ore a settimana sono aumentate da circa 4000 a 8000 ore. Il problema legato all’assenza del bambino seguito da un OSE è un problema tecnico che stiamo cercando di risolvere».

 

«Ogni lavoratore OSE per noi è importante e va ringraziato per il lavoro svolto - ha aggiunto l’assessore Brusoni-. L’obiettivo primario è gestire e garantire un servizio di qualità a tutti i bambini e a tutte le bambine. Abbiamo già fatto e stiamo facendo tavoli di lavoro e incontri per poter ascoltare le tante voci dei lavoratori OSE. Sono sicura che troveremo la formula migliore per poter lavorare per il bene di tutti».

 

Delibera proposta giunta al consiglio n. 42: “Intervento opere di presidio a mare a protezione del corpo di frana interessante i terrazzamenti di pertinenza dei civv. 39, 41, 43, 45, 47 di Via Aurelia – loc. Capolungo. Adeguamento del PUC per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e dichiarazione di pubblica utilità ai sensi del D.P.R. 327/2001, CUP B37H16000240004 – MOGE 16464”. Si legge nell’atto: “Su proposta dell’Assessore a Bilancio, Lavori Pubblici, Opere strategiche infrastrutturali, Rapporti con i Municipi, Pietro Piciocchi, di concerto con l’Assessore all’Urbanistica, Demanio Marittimo, Sviluppo Economico, Lavoro e Rapporti Sindacale, Mario Mascia; premesso che il Comune di Genova è stato convenuto in giudizio davanti al Tribunale di Genova a seguito del ricorso per reintegrazione e manutenzione nel possesso e/o danno temuto proposto dai proprietari di uno degli immobili ubicati sulla Via Aurelia, al di sopra della scogliera di Capolungo. Detto immobile è stato danneggiato dal fenomeno franoso che ha interessato tale scogliera nel gennaio del 2014 e che ha comportato l’emanazione da parte del Comune di dichiarazione di inagibilità e ordinanza di sgombero oltre che del civico 45 – ricorrente – di altri quattro civici nn. 39, 41, 43 e 47; in tale giudizio sono stati convenuti, oltre al Comune di Genova, l’Agenzia del Demanio, la Regione Liguria, la Città Metropolitana, nonché gli altri proprietari degli immobili parimenti ubicati al vertice della scogliera franata, le opere a progetto, come indicato nel Piano Particellare (P007_PD_R08_REV2), interesseranno le proprietà di terzi interessate in parte da esproprio; poiché il perfezionamento del procedimento comporterà l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio sulle aree indicate nel piano particellare, che saranno individuate nel P.U.C. vigente”, la Giunta propone al Consiglio: “di disporre l’adeguamento del PUC vigente, per l’apposizione del vincolo preordinato all'esproprio delle aree individuate nell’elaborato Piano Particellare; di disporre che l’approvazione del progetto definitivo, in sede di conclusione del procedimento di Conferenza dei Servizi, comporterà altresì la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera, ai sensi dell'art 12 del D.P.R. n. 327/2001; di stabilire, ai fini dell’acquisizione delle aree di proprietà di terzi occorrenti per la realizzazione dell’opera, di ricorrere alla procedura espropriativa ai sensi del D.P.R., di stabilire che il Decreto di Esproprio dovrà essere emanato ed eseguito in base alla determinazione urgente delle indennità provvisorie di esproprio, ai sensi dell’art. 22, comma 1 del D.P.R. n. 327/2001, di prendere atto che la spesa degli oneri espropriativi per l’intervento denominato “Opere di presidio a mare a protezione del corpo di frana interessante i terrazzamenti di pertinenza dei civv. 39, 41, 43, 45, 47 di via Aurelia – loc. Capolungo”, pari a € 4.000,00, è finanziata con fondi propri dell’Ente.”

La delibera è stata approvata con 21 voti. 20 della maggioranza e 1 del Gruppo Misto, 11 sono i voti della minoranza che si è astenuta.

Sulla stessa è stata concessa l’immediata eseguibilità.

 

Mozione 132: “Rilancio filiera industriale nucleare”, atto presentato dai consiglieri di Genova Domani Federico Barbieri e Lorenzo Pasi e dal consigliere di Vince Genova Paolo Gozzi. Scrivono i consiglieri: “Visto la costituzione da parte del MASE della PNNS, “Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile”; il cui obiettivo è la definizione di un percorso finalizzato alla possibile ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia o almeno alle opportunità di crescita della filiera industriale nazionale già operante nel settore e la Mozione della Camera dei Deputati n.100 del 9 Maggio 2023 con la quale si impegnava il Governo italiano a farsi partecipe a livello europeo di ogni iniziativa volta all’incentivazione e allo sviluppo della tecnologia nucleare destinata alla produzione energetica; considerato che sul territorio genovese, Ansaldo Nucleare S.p.A., si distingue per competenze nel settore nucleare attraverso particolari specializzazioni quali la progettazione e costruzione di nuovi impianti, oltre che nella ricerca tecnologica, nella costruzione e sperimentazione di prototipi, operando soprattutto a livello internazionale e che l’accordo firmato tra Ansaldo Nucleare ed EdF, pone Ansaldo Nucleare come unico partner ingegneristico e industriale per l’esecuzione del progetto Nuward, legato alla realizzazione di un impianto a tecnologia SMR”, con questa mozione s’impegnano sindaco e Giunta a: “A farsi promotore presso le opportune sedi governative del rilancio a livello nazionale della ricerca tecnologica e “energia nucleare”; ad adoperarsi per il ripristino di una filiera industriale sul territorio genovese legata all’energia nucleare, tale da garantire il primato della città di Genova in ambito nazionale e internazionale sia dal punto di vista produttivo, sia tecnologico e di competenze nel detto settore; a partecipare ad una commissione convocata con urgenza con l’audizione dei maggiori portatori d’interesse tra cui Ansaldo Nucleare S.p.A.”.

Sullo stesso sono stati presentati tre ordini del giorno: il primo dal consigliere Bruzzone della lista RossoVerde che impegna sindaco e Giunta: “ad attivarsi nelle forme e nei modi ritenuti idonei, presso le Sedi opportune, circa la necessità di procedere con la ricerca tecnologica finalizzata ad ottenere una energia pulita; a farsi promotore di un incontro, anche in Sede Istituzionale, sullo stato dell’arte di avanzamento di bonifica delle ex aree nucleari, così da portare Genova come promotrice di uno dei dibattiti più interessanti degli ultimi decenni”.

Il secondo dal consigliere Pandolfo del Pd che impegna il sindaco e la Giunta “ad attivarsi nei confronti dell’Assessorato allo Sviluppo economico della Regione Liguria e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy al Governo nazionale, per garantire la continuità della produzione di Ansaldo Green Tech a Genova” e il terzo dal consigliere D’Angelo dello stesso partito che impegna sindaco e Giunta a: “A sostenere a livello nazionale ed europeo ogni sforzo necessario a realizzare gli obiettivi di decarbonizzazione e progressiva uscita dalla dipendenza dalle fonti fossili; a sostenere a livello nazionale programmi di ricerca e sviluppo dei sistemi a fusione e a fissione, del tipo quarta generazione, per consentire al Paese di mantenere le posizioni avanzate e di leadership conquistate nel settore, tenendo conto dell'esigenza di assicurare un impegno prioritario a sostenere lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie di fonti rinnovabili, l'efficienza energetica e la diversificazione delle fonti gas attualmente in uso, nell'ottica dell'autonomia energetica del Paese e per il raggiungimento dei target di neutralità climatica nei tempi stabiliti al 2030 e al 2050, concordati a livello europeo; a sollecitare il Governo nazionale a concludere entro il 2023 il programma, già avviato, per l'individuazione di un sito unico per i rifiuti nucleari sia di intensità bassa e media sia, in fase intermedia, per gli stessi rifiuti ad alta intensità, al fine di favorire la messa in sicurezza dei territori e di ottemperare alle direttive europee, interrompendo la procedura d'infrazione attualmente in atto, con i relativi costi, aggravati dagli oneri versati ad altri Paesi che attendono di poter restituire il materiale riprocessato delle nostre centrali dismesse, a sollecitare il Governo nazionale affinché venga garantita la piena operatività gestionale ed occupazionale di Sogin, al momento fortemente compromessa, e un suo rilancio industriale, scongiurando che si possa disperdere il suo patrimonio di competenze e professionalità e che possano venire meno le condizioni di sicurezza degli impianti, tenuto conto della strategicità delle sue attività di decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi; a farsi parte attiva affinché vengano valutati a livello nazionale, nel corso dei programmi di ricerca e sviluppo in particolare sulla fissione di IV generazione, i rischi legati al possibile «dual use» militare e civile, dello sviluppo ulteriore della fissione e della compatibilità con i trattati di non proliferazione; a prevedere - in sinergia con l’Università di Genova - la formazione di competenze, tramite il potenziamento dei corsi e dell'offerta di formazione universitaria nell'ambito nucleare, anche attraverso l'eventuale reclutamento di docenti e ricercatori formatisi all'estero”.

Sulla stessa sono stati presentati 14 emendamenti: 1,2,3 e 4 a firma del consigliere Bruzzone, 5 della consigliera Lodi, 6 e 7 del consigliere Pandolfo, 8,9,10,11,12,13 e 14 del consigliere Ceraudo del M5S. Il proponente non ha accettato gli emendamenti 1,2,3,4, ha accettato invece, unendoli, il 5 e 7 e l’emendamento 6. Gli emendamenti dall’8 al 14 non sono stati accettati.

L’assessore Campora ha espresso parere favorevole alla mozione, parere contrario al primo ordine del giorno, favorevole al secondo e al terzo. Il primo ordine del giorno è stato respinto con 19 voti contrari della maggioranza e 12 favorevoli della minoranza, si è astenuta la consigliera Cristina Lodi. Gli ordini del giorno 2 e 3 sono stati approvati all’unanimità.

La mozione così come emendata è stata approvata con 26 voto. 4 i voti contrari: M5S, Lista RossoVerde e Uniti per la Costituzione.

 

La mozione 134: “Esposizione di generi alimentari all’aperto” atto presentato dalla consigliera del Gruppo Misto Cristina Lodi, l’interpellanza 68: “Restauro dei mercati rionali”, atto presentato dal consigliere di FdI Francesco De Benedictis, l’interpellanza 5: “Biblioteche pubbliche”, atto presentato dal consigliere del M5S Fabio Ceraudo, l’interpellanza 45: “Sosta mezzi pesanti in Via Ferri”, atto presentato dal consigliere della Lega Alessio Bevilacqua e l’interpellanza 79: “Salita degli Angeli”, presentata dalla consigliera del Pd Monica Russo sono state rinviate in accordo con i proponenti.

 

Terminati i punti all’ordine del giorno, il Consiglio comunale si è chiuso alle 19.12

Ultimo aggiornamento: 31/10/2023