È partito, questo pomeriggio, da Palazzo Tursi il Corteo di Natale con figuranti della tradizione presepiale partenopea e della tradizione genovese, che suggella il legame creatosi tra Napoli e Genova, in queste festività natalizie, nell’ambito degli eventi di Genova Capitale europea del Natale. Il Corteo, infatti, ha chiuso la manifestazione “Genova chiama Napoli” che durante le festività ha visto numerosi eventi, tra concerti, mostre e rappresentazioni, unire le due città nel desiderio di tramandare la storia del presepe e le tradizioni locali a esso collegate.
Il corteo ha dato vita a un presepe vivente itinerante: venticinque figuranti con costumi della tradizione napoletana che, sulle indicazioni artistiche del partenopeo Rocco Pasquariello, hanno sfilato per le strade della città, assieme ai figuranti della tradizione presepiale genovese. Ad aprire il corteo il gonfalone di Genova, poi gli zampognari, i monaci con le candele accese della pace, i due angeli, i Re Magi e la natività, Giuseppe, Maria e un Bambin Gesù del 1800, che è stato benedetto davanti alla Chiesa del Gesù di piazza Matteotti. Nel corteo figuravano anche Erode con la moglie Mariamne e seguivano i nobili genovesi, mischiati al popolo, simbolo di ritrovata comunione e pace. L’itinerario si è snodato attraverso il centro storico, tra via Cairoli, via San Siro, via San Luca, piazza Banchi, via di Scurreria, via San Lorenzo e piazza Matteotti, fino alla Chiesa del Gesù, mentre gli zampognari allietavano le strade e le piazze con le loro melodie natalizie.
«Un orgoglio per Genova organizzare questo evento - ha detto l’assessore alle Tradizioni Paola Bordilli- Siamo alla fine delle festività natalizie: abbiamo lavorato tantissimo e il nostro lavoro è stato condiviso con i gruppi storici della città, che rappresentano un patrimonio e una ricchezza per tutti noi. Oggi abbiamo celebrato la tradizione legata al presepe e credo che Genova possa dire la propria; quest’anno abbiamo geolocalizzato i presepi genovesi. Proprio nel 2023 si conteranno gli 800 anni dal primo presepe e quindi lavoreremo ancora di più, in collaborazione con la Curia, su questo importante anniversario, grazie alla forte tradizione presepiale genovese. Proprio nel 2023 si conteranno gli 800 anni dal primo presepe e quindi lavoreremo ancora di più, in collaborazione con la Curia, su questo importante anniversario, grazie alla forte tradizione presepiale genovese. Siamo pronti a confermarci come città dei presepie siamo pronti a confermarci come città dei presepi confermarci come città dei presepi».
«Oggi ci siamo uniti alla tradizione di Napoli dando risalto alle nostre culture presepiali - ha dichiarato l’assessore al Turismo Alessandra Bianchi - Credo sia stata una chiusura in bellezza. Abbiamo celebrato il barocco, un momento storico importante, che in questo periodo Genova sta mettendo in risalto non soltanto con i presepi, ma con la cultura, l’arte e la mostra di Rubens e i concerti, per far emergere i nostri valori e il nostro legame con il territorio, ma guardano anche alle altre città, creando una rete essenziale di supporto e promozione delle nostre tradizioni».