Durante la cerimonia deposta una corona. Dopo la preghiera di mons. Tasca il sindaco Bucci ha donato al Presidente del consiglio la bandiera e il Genovino
Si è conclusa con la visita al cantiere del Terzo Valico la visita del Presidente del consiglio Mario Draghi a Genova, una visita che è iniziata questa mattina presso l’autorità portuale e che ha avuto il suo momento di massima commozione nella Radura della Memoria, proprio sotto i piloni del nuovo viadotto San Giorgio.
«Grazie per questo calore che mi avete dimostrato e per le splendide parole dette da chi mi ha preceduto – ha detto Mario Draghi durante il suo intervento a palazzo San Giorgio -. È un gran piacere essere qui oggi. Ero venuto a Genova tante volte, ma erano visite rapide. La visita di oggi mi ha fatto conoscere una città che non conoscevo».
«Il mio auspicio – ha proseguito il premier – è che lo stesso spirito di rinascita che oggi vediamo a Genova possa continuare a pervadere tutta l’Italia negli anni cruciali che abbiamo davanti. Far crescere l'area portuale di Genova vuol dire scommettere sul potenziale di questa città. Sulla capacità del nostro Paese di essere protagonista nel Mediterraneo e nel mondo. Vuol dire creare occupazione e nuove opportunità per i giovani. E dimostrare che interventi di questa portata possono essere realizzati nel rispetto dell'ambiente e andare di pari passo con il miglioramento dei servizi per i cittadini. Per una città ancora più vivibile e sempre più vicina al mare. "Genova sempre nuova, vita che si ritrova", scriveva il poeta Giorgio Caproni nel suo celebre tributo alla città».
«Abbiamo la possibilità di fare il primo porto totalmente decarbonizzato d’Europa e totalmente ecosostenibile – ha incalzato il sindaco della città Marco Bucci. - Costa circa un miliardo ma possiamo farcela e avere la leadership mondiale per i porti sostenibili. Genova è stata scelta come landing area di tutti i più moderni cavi internet. Per noi è una opportunità mondiale per poter fare qui il cloud nazionale. E quindi poter gestire qui a Genova quella che è la digitalizzazione e il passaggio dei dati. Una volta era porta ingresso di cose e persone e cultura, oggi ci sono anche i dati».
«La storia recente di Genova, e il coraggio dei genovesi – ha concluso Draghi - ci mostrano soprattutto come ripartire dopo una tragedia. Penso a quanto successo dopo il crollo del Ponte Morandi. Voglio esprimere di nuovo la vicinanza del Governo e mia personale ai familiari delle 43 vittime, ai feriti, ai loro cari. Oggi, come quattro anni fa, il loro dolore è il nostro dolore. E voglio ringraziare la struttura commissariale, le autorità locali, il senatore Renzo Piano e tutti" quelli coinvolti nella ricostruzione. Un esempio di collaborazione, rapidità, concretezza che è diventato un modello».
Arrivato alla Radura delle Memoria, dopo aver salutato le autorità locali e aver scambiato un primo saluto con i familiari delle vittime del crollo del Ponte Morandi, Draghi ha letto uno per uno i 43 nomi scolpiti sul memoriale, fermandosi a lungo in un momento di riflessione che si è concluso con una carezza al nastro tricolore della corona di fiori deposta dall’inquilino di Palazzo Chigi. Dopo la preghiera guidata dall’arcivescovo di Genova Mario Tasca, il premier ha voluto incontrare in privato i familiari delle vittime.
«Lo abbiamo visto commosso – racconta alla stampa Egle Possetti, presidente del Comitato Ricordo vittime ponte Morandi – volevamo che ci guardasse negli occhi, perché solo così avrebbe potuto capire. Siamo soddisfatte dell’incontro e abbiamo chiesto a Draghi rigore nei confronti di chi ha permesso che succedesse quello che è accaduto ai nostri cari perché stanno emergendo mancati controlli da parte dello Stato su infrastrutture dello stato negli ultimi cinquant’anni. Il presidente si è impegnato a portare avanti la nostra proposta di legge, ora in commissione, che permetterò ai familiari di chi dovesse restare vittima di un incidente dovuto all’incuria di beni pubblici di non essere abbandonati socialmente ed economicamente».
Alla fine dell’incontro con i familiari delle vittime il sindaco Bucci ha voluto omaggiare il presidente del consiglio con la bandiera di San Giorgio e con un genovino, la moneta storica della città.
«Siamo estremamente orgogliosi che il premier Mario Draghi abbia scelto Genova per la prima visita istituzionale in una città italiana - ha concluso il sindaco Bucci - È stata l'occasione per presentare i progetti realizzati e quelli in programma per continuare nel nostro percorso di crescita. In una mattinata intensa il presidente ha osservato da vicino il porto, le realtà che vi operano all'interno, il progetto del Waterfront, della Diga e tutte le nuove opportunità di sviluppo previste. Il premier ha respirato la voglia della città di essere protagonista nella ripresa del Paese. Il PNRR è un'occasione unica per rendere Genova un polo strategico non solo per l'Italia ma per l'intera Europa. Siamo pronti a investire le risorse per far sì che la città torni ad essere essere la Superba. La visita è proseguita alla Radura della Memoria, in un momento di commozione e preghiera ricordando le vittime del ponte. Infine il sopralluogo al cantiere del Terzo Valico, una delle tante infrastrutture fondamentali per il futuro dell'Italia. Genova è stata descritta da Mario Draghi come un esempio di rinascita, siamo certi che la ripartenza del Paese passerà ancora una volta da qui».
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