Giorno del Ricordo: a Staglieno la commemorazione presso il cippo della Rimembranza

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10/02/2025
Giorno del ricordo

Presenti le autorità civili e militari. Per il Comune di Genova il presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba. Orazione di Patrizia Gaspich

Irene Moretti

Si è svolta questa mattina, presso il Cippo della Rimembranza all’interno del cimitero di Staglieno, la cerimonia di commemorazione dei martiri delle foibe e degli esuli giuliano dalmati. Dopo aver deposto una corona di alloro, la cerimonio si è spostata all’interno del tempietto laico, dove, oltre all’orazione commemorativa, si sono tenuti gli interventi delle autorità civili e militari.

 

«Una pagina dolorosa della nostra storia nazionale - ha dichiarato il presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba - a lungo rimasta ai margini del dibattito pubblico, ma che oggi riconosciamo come parte integrante della nostra identità e del nostro dovere di memoria. Questa giornata è un momento di commemorazione e un'occasione di riflessione: ci ricorda che l'odio ideologico e il nazionalismo esasperato portano solo alla distruzione. Il Giorno del Ricordo serve a dirci che la memoria non deve essere terreno di divisione, ma strumento di conoscenza e di riconciliazione».

 

«Il Giorno del Ricordo ha acceso i riflettori su una vicenda che era stata sacrificata sull'altare degli equilibri internazionali del secolo scorso – ha aggiunto il presidente del consiglio regionale Stefano Balleari -. Infoibati ed esuli decisero di essere italiani due volte: per nascita e per scelta. Purtroppo, qualcuno ha ancora difficoltà a condannare certi atti vandalici in memoria dei Martiri delle Foibe. Chi tace, omette di ricordare. Chi si gira dall’altra parte, è complice».

 

L’orazione commemorativa è stata tenuta dalla dott.ssa Patrizia Gaspich, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia: «Oggi, 10 febbraio, celebriamo il Giorno del ricordo, istituito con legge 92 del 2004, per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime della foibe, dell’esodo dalle loro terre dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, sancendo per migliaia di italiani quello che in realtà era già in atto: l’impossibilità di rimanere nella loro terra natale senza rinunciare alla propria identità. Gli esuli furono accolti con difficoltà in tutta la penisola e proprio Genova, la città che oggi ci ospita, fu uno dei punti di approdo di molti esuli: 6.530 persone trovarono residenza stabile nella provincia, vivendo per anni in alloggi improvvisati, come scuole, conventi e dormitori. Come figlia di esuli sento il dovere di testimoniare questa storia e trasmetterla affinché non cada nell’oblio, perché l’oblio è la seconda morte della memoria, e il Giorno del ricordo non deve essere solo una celebrazione, ma un momento di riflessione collettiva su cosa significa perdere la propria casa, la propria identità e dover ricominciare altrove. Ricordare oggi significa restituire dignità a chi ha vissuto questa esperienza, collocandola nel più ampio quadro della storia italiana ed europee. Non si tratta di alimentare divisioni, ma di comprendere il peso della storia e le sue conseguenze sulle vite delle persone».

 

Presenti anche il presidente del Municipio IV Maurizio Uremassi, la consigliera di Città metropolitana Elena Manara e l’assessore comunale alla Sicurezza Sergio Gambino.

Ultimo aggiornamento: 10/02/2025