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Gli auguri del cardinale Bagnasco alla città per il 2020

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27/01/2020

Tradizionale visita di inizio anno, lunedì 27 gennaio, del Cardinale Angelo Bagnasco a Palazzo Tursi, in restituzione della visita del sindaco Marco Bucci in Curia prima di Natale. A fare gli onori di casa, con il Sindaco, il presidente del consiglio comunale Alessio Piana

Tiziana Lanuti

Lavorare insieme per il bene dei cittadini e della città. Questo il senso dell’incontro di questa mattina a Palazzo Tursi fra il sindaco Marco Bucci, il presidente del consiglio comunale Alessio Piana e il cardinale Bagnasco nel corso della tradizionale visita di inizio anno.

 

 «Tradizionale non vuol dire momento di semplice convenzione – ha detto Bagnasco -. E’ un incontro che sento bello e importante, perché ci accomuna l’amore per Genova». Una città dove vivere è bello, hanno sottolineato nei loro interventi il Sindaco, il cardinale Bagnasco e il presidente Piana.

 

E il dovere principale, come amministratori, «è lasciare una città migliore di come l’abbiamo trovata» ha sottolineato Bucci. «Genova è una città in crescita - ha proseguito il primo cittadino - e il carattere dei genovesi è la sua forza, che tutto il mondo ha potuto vedere dopo la tragedia del ponte Morandi»,  quando «i genovesi non si sono fermati a piangersi addosso» ha commentato Bagnasco. E Bucci ha ricordato come tutti insieme, cittadini e istituzioni, «rimboccandoci le maniche e lavorando sodo stiamo uscendo da questa emergenza. Il crollo del ponte Morandi ha portato Genova alla ribalta del mondo: non perdiamo l’occasione per far vedere come si vive bene qui e qual è il nostro carattere» .

 

All’incontro, che si è tenuto nel Salone di Rappresentanza, hanno preso parte, assieme agli assessori e a parecchi consiglieri, molti dipendenti del Comune e della struttura commissariale per la ricostruzione del nuovo viadotto sul Polcevera: nel ringraziare tutti per il loro lavoro al servizio del bene della collettività, il cardinale Bagnasco, come augurio per il nuovo anno, ha ricordato l’insegnamento del grande teologo e professore universitario del secolo scorso Romano Guardini: « “Che cosa vuol dire fare sul serio?” si chiedeva . Poi spiegava: guardarsi attorno nel proprio ambiente e individuare quei punti dove ognuno è chiamato, in forza del proprio dovere a dare la sua opera e dedicarvi tutte le proprie energie giorno dopo giorno. Ogni sera devo sapere, in coscienza, che ho cercato di fare quello che dovevo nel modo migliore. E credo – ha concluso – che tutti stiamo facendo questo».

Ultimo aggiornamento: 29/01/2020