Immobili confiscati alla mafia, una “casa della legalità” in centro storico e nuovi progetti di valorizzazione per i giovani e la cultura

Contenuto

Articolo del
13/01/2025
palazzo tursi

L’assessore Maresca in Commissione: “Cinque nuovi bandi nel 2025, 100mila euro già finanziati da Regione Liguria e una manifestazione di interesse per il Libeccio”

Manuela D'Angelo

Sono tre le priorità dell’Amministrazione comunale in merito agli immobili confiscati alle mafie: «Il primo immobile che stiamo cercando- ha detto l’assessore al Patrimonio, Porto, Mare e Pesca del Comune di Genova Francesco Maresca questa mattina durante la Commissione riunita in Sala rossa per fare il punto della situazione sugli immobili confiscati alle mafie e sui progetti in campo per la loro rinascita- dovrà ospitare una “Casa della legalità”, in centro storico, in accordo con la Procura della Repubblica, enti e associazioni: un luogo che consenta di tutelare soprattutto le donne e le fasce deboli e dare un appoggio giuridico e legale ai soggetti più fragili, attraverso una cooperazione orizzontale tra pubblica amministrazione e associazioni. Cerchiamo un immobile consono, di grande metratura, e a tal proposito è già in programma ad inizio febbraio un incontro con il nostro Procuratore della Repubblica per discutere su alcune possibilità in centro storico, e mettere in piedi una concreta collaborazione. La nostra seconda priorità è una “Casa della cultura”, della musica e delle arti in generale, per venire incontro agli artisti, non soltanto locali, che faticano a trasmettere in città la loro arte e la cultura. E’ in atto anche in questo caso la ricerca di un immobile adatto e ci sono proposte ed idee che valuteremo. Terzo tema, trovare un immobile per i giovani, genovesi e non, e non soltanto universitari, perché a Genova ci sono tanti giovani meno considerati, che fanno lavori importanti, come i giovani portuali, ottimi riparatori navali, e saldatori, le cui professioni sono linfa vitale per la nostra comunità e che possono e devono essere maggiormente inseriti nel tessuto cittadino».

 

Dopo aver tracciato gli indirizzi politici, alla commissione è stato ricordato che i beni confiscati, a disposizione del Comune di Genova, sono 68; nel 2025 è in programma la partecipazione a 5 nuovi bandi, mentre a fine anno il Comune ha partecipato e vinto un bando di Regione Liguria, per ottenere finanziamenti del valore di 100 mila euro, per lavori di manutenzione straordinaria alla copertura del tetto di uno degli immobili assegnati, che diventerà una casa di accoglienza e supporto alle famiglie disagiate e in difficoltà. I lavori saranno terminati entro la fine del 2025.

 

L’assessore Maresca ha anche specificato ai consiglieri che l’Amministrazione sta ragionando alle possibili soluzioni per l’immobile Libeccio, attualmente sotto sequestro e a disposizione di Autorità Portuale: «Ho in programma a breve un incontro per la possibilità di una manifestazione di interesse in accordo con il Porto per quell’immobile, in modo da intraprendere poi insieme una progettazione, che dovrà essere decisa da Giunta e Consiglio, di recupero e riutilizzo degli spazi, con l’obiettivo di trasformarlo in un luogo di educazione e socialità. La scelta di destinare questi luoghi a progetti culturali e sociali- ha concluso l’assessore Maresca- è un atto di riscatto, una risposta forte e chiara alla criminalità. Vogliamo che questi edifici siano luoghi di incontro, di crescita, di scambio di idee, dove le nuove generazioni possano imparare, crescere e costruire il futuro, lontano dalle logiche della mafia».

Ultimo aggiornamento: 13/01/2025