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La Festa della Repubblica nelle parole dei Padri Costituenti e di chi ha lottato in prima linea contro il covid

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28/05/2020

Lunedì 1 giugno alle ore 18,30 al Teatro della Corte l’evento in streaming “Libertà, Cultura, Civiltà. Dalla Liberazione alla Repubblica”

Tiziana Lanuti

La Festa della Repubblica quest'anno sarà dedicata a tutte le persone che, a vario titolo, si sono state impegnate in prima linea nell’emergenza coronavirus.

 

Lunedì 1° giugno alle ore 18,30 al Teatro della Corte l’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Raimondo Ricci” e il Teatro Nazionale di Genova, con il  Comune di Genova e la Regione Liguria celebrano la Festa della Repubblica con l’evento “Libertà, Cultura, Civiltà. Dalla Liberazione alla Repubblica”.

 

“Genova – ricorda  il sindaco Marco Bucci - è stata la prima città in Italia ad aprire un teatro durante l’emergenza Covid-19: il 25 aprile con il concerto al Carlo Felice. E lunedì prossimo sarà di nuovo in un  teatro, in un'altra straordinaria realtà artistica e culturale della nostra città, che celebreremo la festa del 2 giugno.

Sarà ancora una piazza virtuale, purtroppo ancora priva della presenza fisica del pubblico. Dobbiamo rimanere distanti, ma è così che siamo uniti per combattere il covid. Chiedo a tutti i genovesi di essere orgogliosi per quanto è stato fatto e voglio ringraziare tutti quelli che hanno lavorato duramente per questa emergenza: siamo tutti insieme nella stessa barca, come diciamo a Genova, e insieme ce la faremo, come la storia d’Italia ci insegna”

 

Il programma prevede la lettura di brani tratti dai discorsi di alcuni Padri Costituenti da parte degli attori del Teatro Nazionale di Genova: Ugo Dighero, Paolo Li Volsi, Barbara Moselli, Pino Petruzzelli e Carla Signoris, che saranno accompagnati dal Quintetto d’archi del Teatro Carlo Felice, che guidato dal Maestro Paolo Silvestri, suonerà “Il canto degli italiani”.

 

A seguire, le testimonianze del direttore del pronto soccorso dell’Ospedale Galliera Paolo Cremonesi, dell’infermiera dell’Ospedale San Martino Silvia Romano, del volontario della Pubblica Assistenza della Protezione Civile Mino Guido, della addetta alle vendite del supermercato del Terminal Traghetti Sara Papalia, del vice-ispettore della Polizia di Stato Simona Pappalardo e del capo cantiere del nuovo ponte di Genova Renzo Rossi.

 

“La festa del 2 giugno è la festa su cui si fonda la nostra società – spiega il direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore - ed è giusto celebrarla in teatro, luogo per eccellenza della celebrazione della società italiana, una società che produce lavoro, bellezza e arte. - Il teatro è il luogo della militanza, il luogo dove storicamente i cittadini hanno avuto la capacità di creare una coscienza dell’essere comunità, del non essere più servi ma cittadini - e questo è l’Ottocento - ma anche dove alla fine della guerra si è celebrato il senso di libertà con quello che è stato, finalmente, il compimento di un sogno di Repubblica che aveva preso forma sin dal Risorgimento”.

 

La cultura è un ponte che, da sempre, unisce passato e futuro e quest’anno, racconta Giacomo Ronzitti, presidente dell’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Raimondo Ricci”: “abbiamo sentito il bisogno di allargare l’orizzonte della riflessione storica della Festa della Repubblica, per connettere idealmente le ragioni di fondo che portarono alla scelta referendaria del 2 Giugno 1946, il nesso inscindibile tra Resistenza-Repubblica-Costituzione con il presente,  con quello straordinario moto di solidarietà e responsabilità collettiva che ha animato le donne e gli uomini che, in questi mesi, sono stati in prima linea nella lotta contro la pandemia per tutelare le nostre vite, le nostre libertà, il nostro futuro. Carlo Azeglio Ciampi lo avrebbe definito un esempio di nuovo “patriottismo repubblicano”.

 

L’iniziativa, a cui hanno collaborato anche il Teatro Carlo Felice, l’Università di Genova, il MIUR – Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria e il Polo del Novecento, sarà presentata dal direttore del Teatro Davide Livermore e dal presidente dell’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Raimondo Ricci” Giacomo Ronzitti, con i saluti dal presidente del Teatro Nazionale di Genova Alessandro Giglio, del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e del sindaco di Genova Marco Bucci. Seguirà l’intervento in streaming del Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini che ha concesso il patrocinio all’evento, insieme con Regione Liguria.

Ultimo aggiornamento: 31/05/2020