In mostra c’è la storia dello sport italiano all’estero, con i differenti stili di vita delle classi sociali e le difficoltà affrontate per emergere e per avere successo.
È stata inaugurata questa mattina la sezione Sport del MEI, il Museo dell’emigrazione italiana alla Commenda di Pré, alla presenza del sindaco di Genova Marco Bucci, dell’assessore allo Sport del Comune Alessandra Bianchi, dell’assessore regionale Simona Ferro e del presidente del Coni Giovanni Malagò.
«La storia dei nostri migranti è un tema che mi ha sempre appassionato - ha detto il sindaco Marco Bucci -. È importante capire cosa volesse dire per noi italiani emigrare all’estero, con che spirito si partiva, quali aspettative avevano queste persone, e la realtà complessa che spesso si trovavano davanti. Lo sport per noi italiani è stato un modo per riprendere l’ascensore sociale, per essere accettati da una comunità diversa dalla nostra, per giocarsi nuove possibilità e primeggiare. Tra i tanti esempi che si potrebbero fare, vorrei citare quello di Vince Lombardi, il leggendario coach di football americano, noto per essere stato negli anni Sessanta l'allenatore dei Green Bay Packers della National Football League e di cui studiai, quando lavoravo in America, le tecniche di gestione della leadership nelle aziende. Lombardi diceva che uno più uno, nello sport, e non solo, non faceva due, ma avrebbe sempre fatto tre, quattro, dieci. Il concetto di lavorare insieme, in squadra, che noi utilizziamo anche nella pubblica amministrazione. Quindi oggi parliamo di sport e di emigrazione che insieme hanno dato vita ad esperienze eccezionali e che hanno dato valore alla nostra comunità»
L’inaugurazione della nuova sezione Sport del MEI si è aperta con il convegno “Il valore dello sport nella storia dell’emigrazione italiana”, a cui hanno partecipato Pierangelo Campodonico, Direttore dell’Istituzione Mu.MA e Paolo Masini, Presidente Comitato di Indirizzo Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana. All’inaugurazione hanno partecipato anche alcune classi degli istituti cittadini.
La sezione Sport del MEI nasce da una meticolosa ricerca storica che il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana ha portato avanti in questi mesi instaurando rapporti con le diverse realtà sportive dei cinque continenti, nate proprio per l’impulso degli emigranti italiani. In mostra c’è la storia dello sport italiano all’estero, che mette in luce non solo le esperienze e le vite dei singoli atleti e delle associazioni sportive, ma anche gli aspetti della vita degli emigrati italiani; si raccontano storie che, in modo concreto, riescono a fotografare diverse modalità della presenza italiana nei paesi di approdo; i differenti stili di vita delle classi sociali, le difficoltà affrontate per emergere e avere successo in una terra straniera e il forte legame con la madrepatria, e l’influenza della politica italiana sulle comunità all’estero.
Numerosi i paesi coinvolti nel progetto: Argentina (a partire dalle esperienze genovesi di Boca e River), Uruguay (Penarol), Brasile(Palmeiras, Clube Atlético Juventus) Australia, (Brisbane City), Cile (Società Sportiva Italiana di Valparaiso); contributi narrativi, fotografici e video; le storie dei club, e quelle di diversi atleti italiani, dal pilota Juan Manuel Fangio al ciclista Nino Borsari.