È partito alle 15 il ventesimo tir che da tir Genova raggiungerà l’Ucraina martoriata dalla guerra, destinazione Kharkiv, sul fronte orientale. Trentatré bancali di beni di prima necessità tra cibi a lunga scadenza per i più piccoli e non solo e prodotti per l’igiene personale, perché al fronte, raccontano, manca tutto. Il viaggio, così come la raccolta dei prodotti, è stata organizzata e coordinata dall’associazione POKROVA ODV insieme alla società Saif, a Costa Crociere Foundation, alla Misericordia, alla Caritas dell’Arcidiocesi di Genova e a Contrepair S.R.L.
A salutare il tir alla partenza, l’assessore alla Protezione Civile Sergio Gambino: «L’attenzione su questa tragedia non deve mai calare: i problemi sono gli stessi di quando è cominciata questa guerra. A Kharkiv i problemi ci sono e noi dobbiamo continuare a mantenere alta l’attenzione sulle problematiche di queste città, in particole su quelle con le quali la città di Genova ha un gemellaggio. Ringraziamo tutti quelli che hanno partecipato a questa spedizione che speriamo non sia l’ultima. So che presto altre associazioni manderanno anche delle ambulanze. Questo è il ventesimo tir. L’attenzione è alta e questa iniziativa nasce dalla comunità ucraina e dai cittadini genovesi ed è importante che si sappia che Genova tutta ha ancora l’attenzione molto alta sul dramma umano dell’Ucraina».
«Spero che ci saranno altri camion – aggiunge Oleh Sahaydak, coordinatore di POKROVA – Kharkiv è la seconda città gemellata con Genova e questo aiuto è molto importante per una città che ogni giorno è bombardata e ha bisogno di questi aiuti. Abbiamo già mandato 19 camion grazie ai cittadini genovesi che hanno portato beni alla chiesa di Santo Stefano» .
I beni caricati sui trentatré bancali sono stati interamente offerti da Costa Crociere Foundation e dalla società di combustibili Saif.
«Abbiamo donato in base a quello che la comunità ha ritenuto necessario – ha spiegato Francesco Zucchi responsabile commerciale di Saif – perché l’idea è che questa roba arrivi anche al fronte. Lì manca tutto. Conoscevamo padre Vitaly, siamo stati in Polonia a marzo con sei macchine e siamo tornati con una trentina di persone e siamo rimasti in contatto. Abbiamo organizzato corsi di italiano».
«Grazie a tutti i dipendenti di Costa Crociere che hanno voluto dare il loro contributo – dice Anna Giordano di Costa Crociere Foundation – e abbiamo fatto una raccolta interna e così siamo riusciti a comprare tre tonnellate e mezzo di beni di prima necessità che la comunità ucraina ci ha suggerito e siamo felici di essere riusciti nell’intento».
Tra i presenti anche Albert Kononenko, originario proprio di Kharkiv e deputato regionale di Kharkiv: «Serve l’aiuto di tutti. Sono rimaste circa 400mila persone, prima eravamo 1milione e 4mila, ma non sappiamo esattamente quanti sfollati ci siano. A nome della città di Kharkiv voglio ringraziare tutti quelli che hanno partecipato all’acquisto di beni umanitari per la mia città, la cui popolazione è martirizzata da forti bombardamenti. Vorrei anche sottolineare anche l’aiuto fattivo della diaspora ucraina a Genova nella persona di padre Vitalj e anche la nostra gratitudine al sindaco di Genova Marco Bucci e all’assessore Sergio Gambino, a Costa Crociere e a tutti quelli che hanno dato un aiuto in tempo di guerra atroce alla città gemella di Genova. Grazie Zena».
Per chi volesse continuare a donare beni di prima necessità e possibile recarsi presso la chiesa di Santo Stefano. I prodotti necessari sono alimenti a lunga scadenza e prodotti per l’igiene personale.