Presentato questa mattina in via Cantore dall'assessore Bordilli, accompagnata dal consigliere Ottonello e dal trekker Giordano
L Polcevera, Trensasco, Righi, Val Bisagno, da Ponente a Levante. Abbiamo intrapreso, coinvolgendo anche le associazioni attive sul territorio e con convenzioni con Cai e Fie, un lavoro di tutela, manutenzione, valorizzazione e promozione delle vallate con la predisposizione di punti ristoro e belvedere, in modo che Genova possa essere vissuta da visitatori e genovesi dal verde dei nostri monti fino al blu del nostro mare».
Sei i cartelli posizionati lungo il circuito, con cartina e indicazioni anche in inglese, utili per chi decide di affrontare questo percorso a metà tra trekking urbano eescursionismo.
Il percorso è indicato da oltre 300 placchette in alluminio con la scritta "I forti di Genova".
«Il sistema delle fortificazioni – spiega Giordano – è un complesso di strutture difensive realizzate in epoche diverse, i cui progetti di modifica e ricostruzione, sono stati ripresi più volte nel periodo napoleonico, risorgimentale e durante i conflitti mondiali. Il percorso, con splenditi panorami che permettono di vedere Genova dall’alto, è praticamente adatto a tutti ed è un mix di storia, tradizioni ed escursione a pochi passi dalla città».
Si parte da corso Italia in prossimità del forte San Giuliano e si conclude a Sampierdarena nella zona sottostante Forte Belvedere.
Dopo l’area del Medio Levante, e dopo San Giuliano si percorrono le crêuze di Albaro e San Martino, superando i bastioni di Santa Tecla e si arriva a Forte Richilieu e poi verso Forte Ratti e successivamente Forte Quezzi.
Scende poi a Marassi si attraversa il Bisagno e si risale seguendo le propaggini delle Mura Nuove, controllate dal Forte Castellaccio e Torre Specola, e costeggiato il Forte Sperone si procede lato Val Bisagno, verso le fortezze isolate del Puin, del Fratello Maggiore, ormai distrutto, e del Minore, esterne alle Mura Nuove, prima di giungere al Forte Diamante.
Si scende dal versante che guarda la Val Polcevera e si trovano i forti Begato, Tenaglia, Crocetta Belvedere e da lì una lunga discesa a via Cantore.
In località Luamà, in prossimità del Forte Quezzi, parte una variante che scendendo nella zona di ponte Carrega e attraversando l'omonimo ponte risale verso Preli e al Forte Diamante.
«Il progetto – spiega Giordano – ha trovato totale copertura dei costi hanno con la sponsorizzazione di alcune aziende locali che hanno creduto fortemente in questa importante opportunità turistica per la nostra città. Un contributo importante è arrivato dagli undici Rotary Club della nostra città, da sempre attenti alle tematiche e necessità del nostro territorio, in particolare ora che la sostenibilità ambientale è diventata la settima area di intervento e azione del Rotary International. Le traduzioni in inglese sono dell'American International Women's Club, la cui mission è da sempre quella di essere un punto di aggregazione e socializzazione della comunità statunitense e internazionale a Genova e della sua integrazione con la città».