Il dato emerge dal report dei controlli interforze di Asl3 e Polizia Locale in locali pubblici e attività commerciali del settore alimentare
Cibi avariati; assenza di acqua calda per l’igienizzazione dei locali; prodotti surgelati estratti dalle confezioni originarie e conservati singolarmente e in maniera impropria all’interno dei frigoriferi. Sono solo alcuni degli illeciti che nel 2021 hanno portato alla temporanea chiusura di ben 30 attività commerciali nel territorio genovese, di cui 22 nel centro storico.
I provvedimenti sono scattati a seguito dei controlli interforze che la Polizia Locale, di concerto con la Asl 3, mette in atto per verificare il rispetto delle normative in ambito igienico-sanitario. Premessa. Dal febbraio 2021, la legge vuole che solo le Aziende Sanitarie e i Nas, Nuclei Antisofisticazione e Sanità dei Carabinieri, possano contestare gli illeciti relativi alle irregolarità in materia alimentare.
“Con l’emanazione del D. lgs. 27/2021, l’accertamento e la contestazione di illeciti puniti da sanzione amministrativa pecuniaria in materia di alimenti e di sicurezza alimentare è diventato competenza esclusiva delle Asl e dei Carabinieri del Nas - spiega Marco Roveta, direttore della Struttura Complessa Igiene degli Alimenti e della Nutrizione di Asl 3 -. Il personale e le forze di polizia afferenti ad altre Istituzioni che, nell’ambito dello svolgimento dei controlli condotti per la propria attività istituzionale, sospettino la presenza di non conformità nei settori degli alimenti e della sicurezza alimentare, ne danno tempestiva segnalazione alle Asl. In questo ambito va collocata la collaborazione fra le strutture della Asl che si occupano di alimenti, in particolare la SC Igiene Alimenti e Nutrizione, e la Polizia Locale, nelle attività di somministrazione e vendita di alimenti e bevande, in modo tale da ricondurre ad un unico controllo la verifica del rispetto della normativa sanitaria e di quella amministrativa annonaria, a tutela della salute del consumatore e della lealtà delle transazioni commerciali”.
Da qui, il costante impegno della Polizia Locale genovese nel continuare ad effettuare i controlli, di concerto con la Asl 3, per contestare e, quindi, contrastare i casi più gravi ed eclatanti di prodotti in cattivo stato di conservazione, locali in cattive condizioni igieniche eccetera, a tutela e sicurezza dei consumatori.
“I controlli per il rispetto delle norme igienico-sanitarie in locali pubblici e attività commerciali del settore alimentare sono una delle molteplici attività svolte dagli operatori della PL a salvaguardia del cittadino - osserva Giorgio Viale, assessore alla Polizia Locale -. L’argomento è delicato: stiamo parlando di tutela della salute, perché il mancato rispetto delle più elementari regole di pulizia e igiene possono provocare problematiche anche serie per i consumatori. All’azione del personale Asl si affianca quindi quella degli agenti, per una verifica costante e capillare che si prefigge di garantire gli standard qualitativi previsti dalle normative per tutto il settore food”.
“Non dimentichiamo anche la lotta alle frodi alimentari, cioè alimenti non conformi alle normative vigenti e di cui non si conosce la provenienza - aggiunge Gianluca Giurato, comandante della Polizia Locale di Genova -. Un reato che non solo va a toccare la salute del consumatore, ma crea anche danni economici ai produttori poiché si generano situazioni di concorrenza sleale”.
Nel 2021 le verifiche, sempre di concerto con il personale della Asl 3, sono state eseguite dal Nucleo Controllo Attività Economiche dell’Unità Territoriale Centro e dal Nucleo Commercio del Reparto Sicurezza Urbana. Guardando all’attività complessiva dei due Nuclei, i risultati dei controlli nel 2021 sono i seguenti:
● Pattuglie interforze: 69
● Interventi/controlli: 225 (di cui 119 nel centro storico)
● Attività di cui è stata disposta la chiusura: 30 (di cui 22 nel centro storico)
● Violazioni alle norme igienico/sanitarie: 249
● Violazioni alle norme non igieniche: 144
I casi che comportano la chiusura temporanea immediata degli esercizi commerciali sono quelli riconducibili a illeciti di maggiore entità: ad esempio, cattiva conservazione degli alimenti (scaduti, riposti in contenitori e luoghi non idonei…), sporcizia nei locali in cui vengono prodotti e confezionati i cibi sporchi, presenza di insetti negli spazi in cui sono conservati i cibi. Nelle irregolarità amministrative rientrano invece, ad esempio, l’omessa esposizione del cartello con gli orari di apertura e chiusura o uno smaltimento non corretto degli oli esausti.
Entrando nel merito dell’attività del Nucleo Controllo Attività Economiche dell’Unità Territoriale Centro, l’esito dei controlli interforze con Asl 3 nel 2021 è il seguente:
● Pattuglie interforze con Asl 3: 61 (di cui 33 nel centro storico)
● Interventi/controlli: 160 (di cui 89 nel centro storico)
● Attività di cui è stata disposta la chiusura: 25, di cui 20 nel centro storico
● Violazioni di norme igieniche: 215
○ 118 per scarse condizioni igieniche generali
○ 39 per cattivo stato di conservazione e pericolo di contaminazione degli alimenti
○ 47 per assenza, inadeguatezza, mancato rispetto del piano di autocontrollo Haccp
○ Mancata notifica inizio attività o mancato aggiornamento all’autorità compe-tente (Asl) relativi a laboratori/magazzini alimentari
● Violazioni non-igieniche: 141 (di cui 77 nel centro storico)
● Deferimenti all’autorità giudiziaria per questioni igieniche: 3
● Prescrizioni di adeguamento alle normative igienico-sanitarie senza sanzioni o sospensione di attività: 7
A queste cifre si affianca il report dell’attività del Nucleo Commercio:
● Servizi interforze con Asl 3: 8
● Interventi/controlli: 65 (di cui 30 nel centro storico)
● Attività di cui è stata disposta la chiusura: 5 (di cui 2 nel centro storico)
● Violazioni di norme igieniche: 34
○ 12 per requisiti generali di igiene, ad esempio:
■ pavimenti unti
■ assenza di reti cattura-insetti a protezione dei locali e presenza di insetti negli spazi in cui si preparano i cibi
■ carni non protette e poggiate per terra all’interno dei frigoriferi
■ bidoni dell’immondizia privi di coperchio
■ frigoriferi con ripiani arrugginiti
■ polvere sugli scaffali in cui si conservano gli alimenti.
○ 3 per mancato rispetto procedure Haccp: riguardano carenze documentali quali mancata compilazione del manuale Haccp (il protocollo contenente le linee guida che servono a prevenire l’insorgere di problemi igienici e/o sanitari, monitorando la corretta applicazione delle norme durante le fasi di produzione, manipolazione e vendita degli alimenti da parte degli addetti) o mancata compilazione delle schede di rilevamento temperatura dei frigoriferi.
○ 10 per mancanza di requisiti generali di conservazione degli alimenti: tra le violazioni contestate in questa casistica, rientrano:
■ Mancanza di termometri nei frigoriferi
■ Temperature dei frigoriferi superiori a quelle previste dalle normative
■ Pane congelato non sigillato e conservato in confezioni non idonee
■ Cassette di frutta poggiate al suolo
■ Generi alimentari conservati vicino a prodotti per la pulizia
■ Brioches conservate in confezioni non originali
○ 7 per surgelati conservati in confezioni non idonee
3 per smaltimento irregolare dei rifiuti alimentari, nello specifico oli esausti e ossa di animali
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