
Sarà attivato presso il distretto della Corte d'Appello di Genova. Il Centro aprirà nel 2026 e avrà la sede presso l'associazione Nodo Parlato
Approvato dalla giunta comunale, su proposta dell’assessora al Welfare Cristina Lodi, l’istituzione di un centro per la giustizia riparativa nel distretto della Corte d’Appello di Genova, competente su tutto il territorio ligure e la provincia di Massa.
«In questi mesi abbiamo avviato una serie di approfondimenti e confronti tecnici, coordinati da Anci Liguria e aranci nazionale, con il ministero della Giustizia per arrivare, anche a Genova, all’attuazione dei programmi di giustizia riparativa, previsti dalla Legge Cartabia – spiega l’assessora al Welfare Lodi – l’adesione da parte del Comune è stata volontaria e il Centro sarà il primo e unico a livello regionale. La sottoscrizione del protocollo, approvato oggi in giunta, è il primo adempimento necessario per l’esercizio del diritto di accedere ai programmi di giustizia riparativa in materia penale da parte della vittima del reato, della persona indicata come autore dell'offesa, di altri soggetti appartenenti alla comunità, a partire dai familiari della vittima del reato e della persona indicata come autore dell'offesa, ma anche persone di supporto segnalate dalla vittima del reato e dalla persona indicata come autore dell'offesa, enti ed associazioni rappresentativi di interessi lesi dal reato, rappresentanti o delegati di Stato, Regioni, enti locali o di altri enti pubblici, autorità di pubblica sicurezza, servizi sociali e chiunque altro vi abbia interesse».
I programmi di giustizia riparativa promuovono il riconoscimento della vittima del reato, la responsabilizzazione della persona indicata come autore dell’offesa e la ricostruzione dei legami con la comunità. «Come amministrazione crediamo fortemente nell’utilità di questo istituto per la sua profonda valenza sociale – spiega l’assessora Lodi – Abbiamo aderito in forma volontaria: i programmi di giustizia riparativa rappresentano, inoltre, Livelli essenziali delle prestazioni: nel centro individuato a Genova dal ministero, che sarà attivato il prossimo anno dal ministero e sarà gestito dal Nodo Parlato, la vittima di reato troverà uno spazio per essere ascoltata. Chi ha commesso un reato avrà un luogo e un percorso dove sviluppare una comprensione delle proprie azioni e la possibilità di reintegrarsi, rafforzando quindi la coesione sociale e il senso di sicurezza collettiva, evitando che si generino spirali d’odio».
Proprio per la configurazione del modello organizzativo della giustizia riparativa (particolare dal D. Lgs n. 150/2022 e nei successivi provvedimenti attuativi) sui territori, finalizzato alla ricostituzione dei legami con la comunità, prevede la garanzia dei Lep, livelli essenziali di prestazione, uniformi nei Centri per la Giustizia riparativa attivati nei Distretti di Corte d’ Appello.
Nei Centri di Giustizia riparativa, è prevista l’organizzazione, la gestione e quindi la fruizione di programmi di giustizia riparativa da parte di mediatori esperti (iscritti in apposito elenco nazionale) con l’ausilio, se necessario, di interpreti.
I prossimi passaggi, che porteranno all'attivazione del Centro a Genova, prevedono che, una volta raccolti tutti i protocolli, il Ministero porti in conferenza unificata il decreto per la ripartizione delle risorse per ogni distretto (circa 220.000 euro per la prima fase di partenza) di Corte d’Appello per l’attuazione dei centri per la giustizia riparativa, per poi inviarlo al Mef.